Con le decisioni prese dal Governo (abolizione dell’Imu sulla prima casa per il 2013 e l’introduzione della tax service, la Taris), le famiglie risparmieranno in media, nel 2013, 145 euro per famiglia (85-90 euro in Basilicata), mentre a regime nel 2014 i risparmi scenderanno a 54 euro medi (22-23 euro in Basilicata). Ma per effetto degli aumenti delle addizionali comunali Irpef, nel 2013 c’è comunque il rischio di una ‘stangatina’ di 23 euro medi. I dati emergono da una simulazione della Uil Servizio Politiche Territoriali.
La Uil, per il 2013, ha calcolato i dati tenendo conto degli aumenti della Tares, sia per la copertura integrale dei servizi, sia dei 30 centesimi al mq. Mentre per il 2014 la Taris è stata calcolata con i criteri della rendita catastale (mentre se si sceglie la componente mq. una media di 1 euro al mq). Per la tassa rifiuti il costo del 2013 tiene conto degli aumenti per la copertura integrale del servizio.
Nel 2014, calcola la Uil, il costo medio della Taris sarà di 396 euro medi di cui 112 euro medi per la parte servizi e 284 euro per la parte rifiuti. Nel frattempo, però, i Comuni nell’incertezza di risorse stanno attivando al rialzo la leva fiscale con aumenti delle aliquote delle addizionali comunali Irpef. Ad oggi infatti, su 1878 Comuni che hanno deliberato l’imposta (c’è tempo fino al 30 novembre), 584 (il 31,1%), hanno aumentato l’aliquota, mentre soltanto 12 l’hanno ridotta.Il rischio è una ‘stangatina’ di 23 euro medi a contribuente, passando da un esborso di 152 euro del 2012 ai 175 euro di quest’anno.
Si è scelta la strada salomonica di abolire l’Imu per tutti -avverte la Uil – per poi reintrodurla il prossimo anno in forme e modalità ancora non bene definite, ma che avranno sicuramente ripercussioni anche sugli inquilini.
“Ma complessivamente – afferma il segretario regionale UIL Carmine Vaccaro – tutti i provvedimenti varati dal Consiglio dei ministri puntano a coprire situazioni di emergenza: si e’ privilegiata una soluzione dalla forte valenza politica piu’ che economica e non sono sufficienti a rimettere in moto l’economia. Dal Governo – prosegue il dirigente sindacale – ci aspettiamo un forte impegno per la riduzione delle tasse sul lavoro dipendente e sulle pensioni: queste sono le scelte che possono generare una ripresa dell’economia e un’inversione dei preoccupanti dati sull’occupazione. A quest’ultimo proposito, peraltro, l’intervento previsto per il rifinanziamento della cassa integrazione in deroga si configura come parziale e temporaneo e puo’ aprire la strada ad una stretta delle prestazioni. Infine, come previsto e temuto ancora grandina sul lavoro: l’aumento del tasso di disoccupazione che colpisce tutti ma specialmente i giovani del Sud, non solo sotto i 29 anni, indica che sono sempre più le persone che cercano occupazione e sempre meno le aziende che hanno necessità di lavoro. In Basilicata siamo al 51% delle giovani donne senza lavoro e in un anno perdiamo altre 8mila unità-forze di lavoro oltre a 5mila occupati. Quindi è il sostegno all’economia e al consumo la vera priorità per il paese da attuare con interventi mirati di incentivi fiscali e spingendo le aziende che resistono a fare il passo verso l’aumento della base occupazionale. Sindacati ed imprese possono accompagnare questo processo trovando un giusto equilibrio tra tutele per chi lavora e necessaria flessibilità per le aziende”.
Ago 31