Scelta Civica per la Basilicata, Popolari Uniti, Unione Democratici di Centro, Laboratorio di Centro (Grande Sud, Udc, Fare per Fermare il Declino, Lucidamente, Piazza Pulita), Veri Valori, Verdi, Movimento Socialista Lucano, Movimento Per le Autonomie. Sono questi i partiti che hanno sottoscritto un documento d’intesa politico-amministrativo in vista delle elezioni regionali in programma in Basilicata il 17 e 18 novembre 2013.
I partiti e i movimenti che hanno sottoscritto l’intesa politica si dichiarano equidistanti dai due poli e chiedono discontinuità nell’indicazione del presidente. Di seguito il testo integrale del documento.
Firmato il protocollo di intesa politica-amministrativa tra diversi soggetti politici per le elezioni regionali 2013.
Lo scioglimento del Consiglio regionale per la prima volta nella storia della regione Basilicata, avvenuto per le dimissioni del Presidente, è un fatto assai traumatico nella vita delle istituzioni democratiche e va analizzato senza far finta che nulla sia accaduto. E’ urgente in questa regione ridare dignità alla politica ed alle istituzioni per evitare, innanzitutto, che nella prossima tornata elettorale anticipata, la Basilicata possa essere travolta da un’onda anomala di qualunquismo, populismo e finto moralismo.
È sulla base di questo assunto che prende piede, oggi, il documento d’intesa politico- amministrativo per le elezioni regionali, condiviso e firmato da Scelta Civica per la Basilicata, Popolari Uniti, Unione Democratici di Centro, Laboratorio di Centro (Grande Sud, UDC, Fare per Fermare il Declino, Lucidamente, Piazza Pulita), Veri Valori, Verdi, Movimento Socialista Lucano, Movimento Per le Autonomie.
Queste stesse sigle, nel condividere l’analisi negativa sulla passata gestione governativa regionale, si propongono come alternativa di governo mediante la costruzione di un’aggregazione politica indipendente ed equidistante dal PD che si ritiene sia il principale responsabile della situazione di attuale arretratezza di tutti i settori, come dal PDL per vent’anni accondiscendente e tiepido nel suo ruolo di opposizione.
Il nuovo soggetto politico-elettorale-amministrativo si fa promotore del progetto di rinnovamento, aperto a quanti condividono l’intento di costruire un nuovo sistema di governo regionale. Perciò l’attuale posizione politica dell’alleanza è di equidistanza, traducibile in una linea autonoma anche da eventuali altre dinamiche nazionali.
“Deve essere un’ alternativa culturale di governo – è stato ribadito con determinazione dalle forze politiche firmatarie – dove anche la questione morale assume un peso determinante”.
L’inarrestabile disoccupazione, con particolare drammaticità di quella giovanile; la mancanza di politiche di sviluppo e del lavoro; il clientelismo e il familismo nella distribuzione di incarichi, benefici e postazioni di direzione strategica; la mancata riforma dei maggiori enti strumentali della regione ed il loro prolungato commissariamento con uomini di riferimento del maggior partito di maggioranza (ALSIA, Agrobios, Consorzi industriali, consorzi di Bonifica, ecc.); la subalternità compiacente ai grandi interessi economici delle compagnie petrolifere che hanno generato spesso autorizzazioni fuori dalle norme; i danni ambientali; la scarsa occupazione per lo più pilotata; la sollevazione dei sindaci dei territori interessati cui è stata data scarsa attenzione: sono questi i punti, che il tavolo mette in primo piano come emergenze da affrontare.
A questo proposito, si legge nel documento, i firmatari si pongono come obbligo quello di indicare una strada nuova; un’alternativa; un’altra modalità di fare politica e di gestire le istituzioni oltre che di instaurare un nuovo rapporto con i cittadini essenzialmente fondato sul rispetto e sull’inviolabilità della loro dignità.
Il termine discontinuità è il comune denominatore che sta alla base del documento e che tutti i sottoscrittori mettono in cima alla riflessione: discontinuità nella indicazione del candidato Presidente per metodo ed appartenenza partitica; nella modalità di indicare i candidati e comporre le liste e discontinuità nell’indicare una nuova etica della politica che si sostanzia attraverso la scelta della classe dirigente; nelle politiche di settore, soprattutto quelle di sviluppo e del lavoro; nel clientelismo e nel familismo, facendo prevalere la competenza e la meritocrazia; nella riforma degli enti strumentali avente presente anche il risparmio di spesa pubblica (spending review); nel rapporto con le compagnie petrolifere.
“ Occorre dare un segnale all’esterno – affermano i rappresentanti del tavolo – e lo facciamo costituendo un cartello politico che, attraverso il contributo delle forze aderenti, assume le connotazioni di un progetto politico per la Basilicata predisponendosi ad un confronto aperto in primis con i cittadini, perché ne diventino i protagonisti e in secondis con le altre formazioni politiche, sia nuove che consolidate sul territorio, per analizzare possibili alleanze attraverso cui il progetto suddetto possa irrobustirsi e diventare vincente”.
Nei prossimi giorni, così come è stato definito a margine dell’incontro, si procederà con la scelta del candidato presidente e delle candidature nelle liste di supporto.
Marcel Vulpis, fondatore del movimento “Noi Siamo l’Italia”, ha inviato alla nostra redazione una nota di commento al documento programmatico pubblicato sul sito di Scelta Civica Basilicata. Di seguito la nota integlrale.
Scelta Civica Basilicata: quando l’alleato è un fantasma mediatico.
Nel vuoto politico-istituzionale dei nostri tempi, c’è spazio per tutto e tutti, così come il contrario. Anzi, certe volte si assiste all’auto-proclamazione di alleanze, senza che lo stesso alleato (o meglio ancora gli stessi alleati) ne sappia qualcosa. E’ quello che è successo, di recente, in Basilicata, dove Scelta Civica, dopo settimane di “dico e non dico” o “mamma guarda che Ciccio mi tocca (dove Ciccio è il monolitico PD, atteso come possibile vincitore delle prossime regionali di novembre)”, ha deciso di uscire allo scoperto lanciando una nuova strategia politica, che, almeno su scala nazionale, è unica nel suo genere.
Il gioco è semplice: si convoca una riunione molto ristretta, si fa capire che alla fine si strizzerà l’occhio al centro-sinistra, ma è chiaro che può apparire poco conveniente, perché lo stesso centro-sinistra, brilla di diversi indagati (anche se è bene ricordare che fino al terzo grado di giudizio nel nostro paese si è innocenti). E allora cosa inventa il nostro magico coordinamento regionale di SC? Una bellissima coalizione di moderati (che fa figo ed è anche un pò snob), dove dentro c’è di tutto anche i Verdi (che storicamente sono poco moderati, anzi hanno la scintilla della protesta sempre pronta nel taschino), ma se Scelta Civica in Basilicata dice che sono “moderati” lo saranno di sicuro. Tanto chi è che può dire il contrario? E così SC si è non solo auto-proclamata “guida” ideologica di una coalizione di moderati, ma afferma, attraverso un comunicato, di aver condiviso e firmato questo documento programmatico in vista delle regionali di quest’inverno. Con un pizzico di sospetto ci siamo fatti un giro sui siti dei diversi movimenti e incredibilmente questa alleanza è talmente forte che nessuno degli alleati ha voglia di comunicarlo all’elettorato di riferimento. Non vorrei, mi si permetta un pizzico di ironia, che, invece, di coalizione si intendesse magari un invito ad una “colazione politica”, visto l’incredibile numero di commensali inseriti nel documento-fantasma.
Comunque, magari siamo noi i malpensanti e nelle prossime ore, appariranno manifesti e santini con i nomi/volti dei diversi alleati di questa “Santa Coalizione”. Piuttosto, crediamo che non nascerà mai. E’ sulla carta, sul web, ma di fatto non esiste. SC già da tempo è vicina al PD lucano. Sanno che possono stravincere e allora, alla fine, ci si turerà il naso e si farà una lista, senza grandi pretese. Tanto l’elettore medio non ha il palato fino e tutte queste dinamiche nemmeno le percepisce.
Se verranno confermati i dati delle ultime politiche in Basilicata potrebbero scattare 2 consiglieri regionali e magari, anche su questo territorio, nascerà un mezzo governo di larghe intese (PD+SC senza PDL). D’altronde, la politica è una scienza esatta; con una lista ad hoc (anche senza alleati) si dimostra una certa equidistanza, tanto poi in seno al consiglio regionale chi controlla (post voto) chi è amico di chi?
E poi sono o non sono “moderati”? Mica verranno eletti per fare una rivoluzione…Certamente questa storia fa capire come, ormai, la politica sia un reality più che una scuola per la creazione di una ipotetica classe dirigente, a partire da quella da costruire sui diversi territori. Ripeto: va bene tutto e il contrario di tutto. Anche la Santa Coalizione-fantasma. Speriamo però di esserci sbagliati e di venire smentiti dagli eventi: ma anche no…
Marcel Vulpis* fondatore del movimento “Noi Siamo l’Italia”
In un pentolone , si sono imbarcati un insipido minestrone di vecchi e nuovi arrivisti trombati nel passato.
Quando parli di arrivisti, tromboni a chi ti riferisci? Io sono una giovane lucana che si è approcciata alla politica alle scorse politiche con Scelta Civica, all’interno della quale, oggi, sono responsabile del provinciale insieme ad altri giovani professionisti che non hanno mai fatto politica. Credo fermamente che la politica debba essere fatta da persone che abbiano passione, interesse per la collettività e per il territorio che si è chiamati a rappresentare, senso di responsabilità, oltre che etica. E che alla base ci debba essere una buona dose di preparazione culturale.
Hai qualcos’altro da aggiungere?
Maria Teresa Merlino
“..nel clientelismo e nel familismo, facendo prevalere la competenza e la meritocrazia”… etica e senso di responsabilità… (sic!!)
Ritengo che aldilà di vuoti e demagogici proclami, ci vorrebbe soprattutto coerenza… o il buon senso di tacere!!!!