Pino Passarelli del Comitato Sos Costa Jonica ha deciso di contro-replicare alla nota inviata dalla Società di Salvamento rispetto al comunicato in cui si avanzavano dubbi sull’attività svolta presso il lido avviato a Metaponto. Di seguito la nota integrale.
Comitato Sos Costa Jonica: “Nessuna persecuzione o accanimento, solo domande agli enti pubblici”.
Desideriamo tranquillizzare il presidente della sezione di Matera della Società Nazionale di Salvamento sull’assenza da parte del Comitato Sos Costa Jonica di atteggiamenti persecutori nei confronti dell’associazione, e dei volontari, e la dimostrazione è data dal fatto che negli anni scorsi nessuno ha avuto da ridire sul servizio prestato a Metaponto.
Il Comitato Sos Costa Jonica fin dalla sua nascita ha svolto una funzione di amplificatore, assumendosene sempre le responsabilità, ai tanti che chiedevano chiarimenti o delucidazioni alle istituzioni lucane partendo dalla situazione delle spiagge di Metaponto e di Scanzano e spaziando successivamente su tematiche diverse.
Da oltre tre anni, infatti, chiediamo notizie alla Regione Basilicata sul mancato rispetto di delibere regionali riferite ai danni che la costruzione dei porti Argonauti e Marinagri potevano arrecare alle spiagge di Metaponto e Scanzano.
Successivamente ci siamo occupati, collaborando con altri comitati o singoli cittadini, della crescita delle discariche per i rifiuti, delle pseudo centrali a biomassa, dell’inceneritore, camuffato da gassificatore, che si vuole costruire a Metaponto, delle problematiche legate alle trivellazioni, del deposito di scorie nucleari che si sta costruendo a Rotondella ed altre tematiche legate alla nostra regione.
Quest’anno a causa dell’assenza di spiaggia, e del mancato ripascimento in zona Laghetto-Masseria di Metaponto, l’Agenzia del Demanio ha revocato quattro concessioni e, nello stesso periodo, la Forestale nel riperimetrare l’area per salvaguardare, giustamente, la riserva bloccava l’accesso alle auto in quella zona con spostamento verso altri lidi (generalmente zona 48 e San Basilio di Pisticci) di coloro che negli anni passati si recavano al mare in quelle spiagge.
Contemporaneamente a Metaponto Lido nell’area concessa alla Società Nazionale di Salvamento, per effettuare il servizio prestato negli anni precedenti, vengono posizionati anche ombrelloni e un chiosco-bar.
Questi due avvenimenti, di fatto, fanno diminuire la spiaggia libera a Metaponto e come Sos Costa Jonica rendiamo pubblico l’accaduto chiedendo delle risposta agli organi regionali.
Nel caso del mancato ripascimento della zona Laghetto-Masseria anche il sindaco di Pisticci, dott. Di Trani, fa sue le nostre osservazioni e chiede notizie in merito alla Regione Basilicata.
Non avendo avuto nessun riscontro al nostro primo comunicato abbiamo rinnovato le domande agli uffici regionali per ciò che riguardava l’area data in concessione alla Società di Salvamento.
Apprezziamo le precisazioni del presidente della sezione di Matera della Società Nazionale di Salvamento, prof. De Mola, riferita al lavoro svolto dai volontari, al soccorso fatto a due bagnanti in difficoltà e alla mancanza di utilizzo di fondi pubblici per il servizio prestato.
Le osservazioni sulle colonnine sos e sulla cartellonistica erano dettate da normale buon senso.
Ci restano dei dubbi sul rispetto delle indicazioni del Piano dei Lidi che potranno essere chiariti tranquillamente, se vorranno, dai funzionari regionali.
Per tutto ciò che riguarda invece gli altri eventuali abusi presenti sul litorale metapontino siamo disponibili, sin da ora, a fare insieme un lavoro di monitoraggio e segnalazione alle autorità competenti di tutte le presunte situazioni non regolari.
Metaponto 01 settembre 2013
Pino Passarelli, Comitato Sos Costa Jonica
informazione. Di seguito la nota integrale.
La denuncia parte dall’Associazione SOS Costa Jonica e più precisamente dal suo Presidente che se ne assume ogni responsabilità ipotizzando, probabilmente mal informata, illeciti compiuti dalla Società Nazionale di Salvamento durante la stagione in essere. E’ doveroso sottolineare che grazie all’operato esclusivamente volontario degli operatori del salvamento è stato possibile salvare due vite umane nella stagione in corso come documentato e comprovato dai verbali della Capitaneria di Porto di Taranto e riportato su tutte le testate giornalistiche locali. In mancanza di fondi pubblici, i volontari hanno comunque sostenuto il servizio cercando diverse fonti di finanziamento, come consentito dalla legge ed in conformità con il Piano dei Lidi citato nel diffamatorio articolo pubblicato che lede gravemente l’onorabilità della Società Nazionale di Salvamento Ente Morale di riconosciuta pubblica utilità. Il sodalizio ha gratuitamente (ma non senza oneri e sacrifici) messo a disposizione della collettività nuovi mezzi di soccorso (tra cui l’idromoto con cui sono stati salvati i ragazzi dispersi) e delle innovative colonnine informatizzate per la richiesta di soccorso. Queste, data la delicatezza e l’ingente valore, sono state appositamente posizionate all’interno dei lidi privati in prossimità delle spiagge libere solo ed esclusivamente per motivi legati a maggiore custodia, come concordato con l’associazione degli stabilimenti balneari e che ha pertanto visto promuovere la Sezione locale a Centro di Eccellenza del Salvamento . Si ritiene pertanto fuorviante e priva di ogni fondamento l’accusa del Comitato SOS Costa Jonica che piuttosto sembra accanirsi con atteggiamenti persecutori contro la SNS mancando di rivolgere l’attenzione a ben più gravi situazioni di degrado presenti sul litorale metapontino e sotto gli occhi di tutti in quelle che dovrebbero essere effettivamente spiagge libere, o meglio liberate da chi le occupa in maniera indegna. All’opinione pubblica, ed eventualmente alle altre dovute sedi ove si dovesse perseguire con infondate accuse, l’onere di stabilire la validità dell’operato della Società di Salvamento.
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