In vista delle elezioni regionali scende in campo anche il sindaco di Craco Pino Lacicerchia, promotore di Basilicata Civica Democratica. Di seguito la nota integrale.
Da alcune settimane la Basilicata è in preda allo stress da candidato. Girandole di nomi , filiere e processi che evidenziano la profonda crisi dell’attuale ceto politico dirigente al potere. Basilicata Civica Democratica è la risposta a questa crisi.Il programma di governo “Basilicata 2020 Una regione verso il futuro ” è la via per aggregare una vasta coalizione di forze civiche , politiche sociali sindacali , del mondo dell’impresa , del lavoro e delle professioni , del volontariato e dei movimenti che vogliono il cambiamento in un quadro di valori democratici , riformisti , di libertà e di giustizia sociale rifacendosi ai valori della costituzione repubblicana.
Il personalismo che emerge dalle dinamiche in corso mi ha portato ad elaborare questo programma e questa proposta per mettere al centro il cosa fare per la Basilicata.E’ evidente che si dovrà arrivare anche alle scelte di rappresentanza ma quella si guadagna in campo esercitando una leadership condivisa costruita sulle idee e non sui rapporti di potere.E’ una sfida difficile e per questo avvincente ma il cambiamento e una società migliore e più giusta è una conquista che richiede coraggio e determinazione , assunzione di responsabilità. Io non voglio finire nel girone degli ignavi di dantesca memoria.Per questo ci sono con molta speranza.
Pino Lacicerchia – Sindaco di Craco
Basilicata 2020 : una regione verso il futuro – Contributo ad un Programma di governo di Basilicata Civica Democratica.
A. Per una nuova fase della politica regionale: Scenari valori finalità
1. Una nuova fase della politica regionale
2. Valori e finalità
3. Qualità della vita
4. Il partenariato di Basilicata 2020
B. Sezione 1 Gli obiettivi del programma di governo
1. L’Amministrazione pubblica regionale : disegno di riforma dell’organizzazione e della governance
2. Sicurezza , ordine pubblico e legalità contro le mafie
3. Emergenze ambientali , sicurezza del territorio e delle popolazioni e protezione civile
4. Energia , rifiuti e risorse naturali
5. Petrolio chiudere un ciclo
6. Welfare , sanità ,sicurezza sociale e contrasto della povertà: una nuova politica per la salute e il benessere dei cittadini
7. Sviluppo economico1 : le filiere produttive . Turismo , commercio , artigianato ,agricoltura e Il futuro delle attività industriali in Basilicata
8. Sviluppo economico 2: Beni e produzione artistica e culturale
9. Sviluppo economico 3: La filiera della Scienza Ricerca e Innovazione
10. Un nuovo sistema formativo: l’Accademia regionale delle arti e dei mestieri
C. Sezione 2 Politiche e strumenti per la realizzazione del programma
Una nuova strategia e ingegneria finanziaria
Strumenti : regimi di aiuto per i privati e la p.a.
Il sistema delle spese ammissibili
Strategie finanziarie per superare i vincoli del patto di stabilità: nuovi accordi con governo e UE
A. Una nuova fase della politica regionale: Scenari valori finalità
1. Una nuova fase della politica regionale :Una nuova Basilicata e’ possibile.
Basilicata Civica Democratica e’ una proposta politica per una nuova coalizione di governo per la Basilicata .
Di fronte al fallimento e all’involuzione di una classe dirigente di centro sinistra e centro destra che in un rapporto consociativo hanno governato la Basilicata dal 1995 urge la necessità di una nuova stagione politica all’insegna del cambiamento , dello sviluppo e della tutela della comunità regionale e del territorio della nostra bella e straordinaria Basilicata.
Nonostante il petrolio la Basilicata e’ sprofondata agli ultimi posti delle classifiche degli indicatori economici ,sociali , ambientali del già sottosviluppato Mezzogiorno d’Italia.
Cresce in modo preoccupante il fenomeno criminale , fenomeni associativi , microcriminalità diffusa oltre ad una crescita dei fenomeni corruttivi e di vera e propria immoralità pubblica .
La crisi dei partiti e la crisi di sistema che investe l’Italia presenta spesso processi di decomposizione sociale , corporativa e dei vecchi gruppi di potere.
La risposta a questa crisi richiede un salto di qualità e una visione strategica , una nuova proposta capace anzitutto di ridar fiducia nella politica e nelle istituzioni democratiche e non è un caso che sia proprio dal mondo dei sindaci , degli amministratori locali che viene questo forte impulso al rinnovamento.
Siamo infatti proprio noi ad essere il contatto , direi l’unico attualmente, del cittadino con lo stato , a rappresentare i valori della repubblica e della costituzione democratica e moltissimi di noi sono rappresentanti di esperienze civiche locali . Siamo noi con le associazioni e i movimenti locali e regionali a condurre anche le principali battaglie per la legalità , la trasparenza e la non discriminazione nella gestione della cosa pubblica e per la tutela e valorizzazione dei beni e del patrimonio comune.
Gli stessi partiti regionali , in profonda crisi spesso si animano solo grazie alle iniziative dei sindaci . Per il resto sono più sommatorie di gruppi di potere , correnti personali con una caduta della cultura politica e della stessa lotta politica che una regione dalle grandi tradizioni democratiche con una storia fatta da grandi uomini e scienziati politici a partire dalla rivoluzione partenopea del ’99 non può consentirsi : Pagano, Lomonaco ,Fortunato, Nitti , Calice ,Giura Longo per citarne solo alcuni sono punti di riferimento per i lucani che vogliono fare politica ispirandosi alla cultura dell’innovazione , alla democrazia e ai valori riformisti , liberali popolari e socialisti che hanno dato le basi costituzionali all’Italia contemporanea .
Una tradizione che non si è mai fermata alla sola denuncia ma ha elaborato e realizzato programmi di governo.
Basilicata Civica Democratica vuole proporre un nuovo civismo come strumento di partecipazione democratica alla vita pubblica locale e regionale capace di aprire le porte della politica ai cittadini e superare la dimensione asfittica che hanno assunto la vita interna dei partiti e le modalità di selezione della classe dirigente che essi impongono.
Il successo alle politiche del Movimento 5 Stelle e’ fortemente connesso a questa crisi , lo stesso risultato in Basilicata dei 5 Stelle ha questo significato .
Il movimento 5 stelle non può continuare a rifiutare la logica delle alleanze , la Basilicata può diventare un laboratorio politico innovativo a cui anche loro possono contribuire dando atto che alcuni meet up e attivisti 5 stelle fanno le stesse battaglie per la tutela ambientale e della salute che facciamo anche noi e che la battaglia per la moralizzazione della vita pubblica e una nuova rappresentanza dei valori di cittadinanza , compresa quella digitale, e la difesa e valorizzazione dei beni comuni ci vede tutti impegnati.
Basilicata civica democratica si vuole candidare ad essere una nuova coalizione per il governo della Basilicata che raccoglie le forze civiche , le istanze critiche , i movimenti , le associazioni , i cittadini e i tanti militanti delle stesse forze politiche e sindacali lucane che sentono il bisogno di riportare nella politica concretezza , passione , idee per il futuro e vogliono legarsi e fare rete intorno ai valori di cittadinanza , democrazia e costituzione , giustizia e libertà .
Un contributo a rifondare la democrazia italiana e la sua classe dirigente in decomposizione .
2. Valori e finalità
La crisi finanziaria dello stato e del modello sociale capitalistico richiede una nuova visione della società , dei rapporti economici e sociali , rimettendo al centro l’uomo e il suo rapporto con la natura , una gestione ecologica del pianeta improntata alla sostenibilità ambientale ed energetica delle risorse naturali puntando a nuovi traguardi e nuove frontiere della conoscenza .
Una vera e propria rivoluzione culturale resa facile da quella che si prefigura come quarta o quinta rivoluzione industriale e tecnologica dove si produce una nuova sintesi tra bisogni e risorse disponibili , tra bisogni di conservazione della specie umana , bisogni materiali e spirituali , tra difesa e conservazione della natura , nostra madre natura , e uso razionale delle risorse.
Acqua , energia , cibo ,materie prime , rifiuti vanno tenuti insieme , in una inscindibile prospettiva , ai bisogni affettivi , creativi , artistici , intellettuali , sensoriali dell’uomo nuovo verso cui l’umanità volge il suo sguardo.
La crisi globale può spingere verso questa prospettiva che non è l’unica poiché in agguato sono nel mondo e molto frequenti , le tendenze autoritarie , guerrafondaie ,spregiudicate e nichiliste di un capitalismo e di una leadership globale che vuole uscire dalla crisi con una svolta tecnocratica guidata dagli esponenti più conservatori delle classi dirigenti identificabili nei nuovi Monopoli della finanza , delle industrie inquinanti , del petrolio , dei media , del farmaco e della salute , del cibo .
La conseguenza di questo scenario è da un lato lo svuotamento della democrazia , la compressione della libertà dell’agire umano , una drammatica acutizzazione delle ineguaglianze con interi continenti e gruppi sociali spinti in basso verso la povertà , con tensioni sociali acutizzate e gestite come fenomeni di ordine pubblico , sviluppo senza freni delle mafie , della criminalità , della corruzione con rischi di nuovi e fatali conflitti globali. Nella ricorrenza dei bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki non possiamo non sottolineare i rischi per la pace tra le nazioni e per la pace sociale messe ormai a dura prova.
Era doveroso nel presentare il programma di governo di Basilicata Civica Democratica soffermarsi è richiamare questo contesto e la chiara opzione etica democratica , liberale , egualitaria che ispira questo programma di governo e le dirette conseguenze che ne derivano come scelte di fondo , valori modelli e metodologie dell’azione di governo di una piccola regione europea , mediterranea che è stata sempre crocevia di popoli , etnie e culture.
La Basilicata lavorerà per avere più Europa , più Mediterraneo , più interazione transatlantiche tra Europa , Africa e Americhe.
Pur non avendo competenze in politica estera, la nostra piccola regione si impegnerà per tali obiettivi e per una globalizzazione democratica mondiale all’insegna della pace e della sostenibilità del rapporto uomo- natura con l’obiettivo di conservazione del creato e di sviluppo culturale e umano delle società del futuro.
Proporsi come regione del futuro , questa e’ la scommessa di Basilicata Civica Democratica per la Basilicata e per noi lucani. Divenire una regione in cui si sperimentano in un clima di concordia e condivisione internazionale nuovi modelli di economia , di relazioni sociali , nuove culture politiche , nuovi incontri di storie diverse .
Una Basilicata ambiziosa che vuole proporsi come motore di una nuova Italia , una nuova Europa politica e dei cittadini , una vera e propria regione laboratorio internazionale del futuro. Tutto questo richiede un salto di qualità di una intera classe dirigente , senza uccidere possibilmente nessuno , va progettato e realizzato un cambiamento radicale di gruppi dirigenti della politica , delle istituzioni e della Pubblica Amministrazione Regionale ma anche del partenariato economico sociale , delle forze sociali che migliori le capacità competitive complessive del sistema Basilicata.
In una prospettiva di regione laboratorio per un futuro all’insegna della sostenibilità la Basilicata dovrà essere protagonista della costituzione di una rete pilota di regioni europee e internazionali nella consapevolezza che proprio nella internazionalizzazione dell’economia , della società e della cultura si possono cogliere le migliori opportunità per la crescita e la creazione di buna occupazione che rimane la priorità per difendere e sviluppare i valori di democrazia e libertà .
La ricorrenza della presa della Bastiglia ha presentato una Italia e una Basilicata segnata dall’oblio per questo straordinario evento della storia moderna a cui ci si ispira in tutto il mondo eppure il bisogno di libertà e di una moderna cultura dei diritti sociali e individuali , del diritto ad una libera informazione e del diritto alla libertà di impresa trova nello stato burocratico e nei Monopoli gli ostacoli più forti.
Ci sono eventi della storia con altissimi valori simbolici che la nostra piccola regione può vantare e che la proiettano , con molta naturalezza , verso un futuro di innovazione e cambiamento insieme ad altri eventi di rilevanza europea e mondiale .
Come non inserire in questa prospettiva la figura del grande Federico II celebrato ormai per ragioni , direi , turistiche ma poco studiato ed emulato come governante illuminato con visione globale e grande valorizzatore delle arti e dell’architettura , della innovazione e della ricerca, di una visione euro mediterranea di pacifica convivenza di popoli e religioni .
O come non guardare con ammirazione alla levatura intellettuale e politica di Giustino Fortunato e Francesco Saverio Nitti.
Quest’ultimo in particolare gran statista moderno, innovatore tra i massimi esponenti della scienza della finanza pubblica in Europa e grande conoscitore dei modi in cui l’intervento pubblico , nei suoi aspetti regolatori e nei suoi aspetti di investitore , può promuovere lo sviluppo e la modernizzazione della società e dell’economia di un territorio .
Acqua , grandi opere di ingegneria al servizio del territorio ,energia che contraddistinguono il nostro programma li troviamo tutti nella visione nittiana e possiamo azzardare la considerazione di Francesco Saverio Nitti quale antesignano di politiche keynesiane e del New Deal roosveltiano .
Nella storia della Basilicata troviamo dei buoni esempi per il futuro nelle varie discipline , nelle varie arti e nei vari mestieri.
Il primo grande esempio di coltivazione razionale del suolo , di specializzazione tecnica e produttiva dell’agricoltura ci viene indicato dalle tavole di Heraclea applicate in tutta la Magna Grecia e nella splendida Metaponto che non dominava le altre città ma le integrava nei suoi riti religiosi , nel suo anfiteatro , nella sua Agorà con le sue scuole e quella di Pitagora in primo luogo.
Altro che lo stato attuale delle cose in Basilicata che vede gli uomini di scienza , della tecnica e delle imprese , al pari di quelli delle arti e della cultura subordinati alla spesa pubblica e al ceto politico di governo che in assenza assoluta di grandi idee mantiene in condizioni subalterne di dipendenza questi ceti chiudendo centri di ricerca , mortificando l’Università e l’istruzione a cui non si assegnano adeguar risorse per progetti finalizzati , trascurando il patrimonio culturale e paesaggistico , quello archeologico , monumentale , archivistico , storico artistico e bibliotecario a cui si destinano risorse irrilevanti: si spende più per i consumi telefonici della P.A. che per il patrimonio culturale di questa regione.
Bisogna passare con urgenza dalla protesta alla proposta : serve una nuova classe dirigente che sappia dare speranza alla società lucana e sappia raccogliere il consenso di quei 2/3 dell’elettorato , dei cittadini che non dipendono dal sistema politico clientelare imperante e che sappia , ad esempio, parlare anche ai circa 5000 lavoratori forestali usati solo per scorribande correntizie ma sostanzialmente precari , che si vedono rinnovati i loro rapporti di lavoro annualmente e che ambiscono alle fatidiche 151 giornate lavorative come massimo traguardo lavorativo professionale e di reddito. Vorrei dire loro che dovrebbero ambire ad essere almeno una unità di lavoro agricolo ULA che vale almeno 220 giornate lavorative annue con un impiego massiccio nella produzione di una moderna filiera foresta -legno e nelle opere di manutenzione ordinaria e straordinaria del territorio, insieme agli agricoltori, indispensabili a prevenire i danni economici ed ambientali e le molte emergenze anche infrastrutturali .
Fondamentale per l’affermazione di questo programma sarà il varo di un grande progetto a valle di un nuovo partenariato pubblico privato di generazione di micro e piccoli circuiti di sviluppo economico locale. In ognuno dei 131 comuni della regione dovrà essere definito un progetto strategico per l’occupazione e lo sviluppo che si fondi sulle risorse storico ambientali e naturali locali in una ottica integrata di filiere e di reti produttive intersettoriali che tengano insieme agricoltura e zootecnia ,ambiente e beni culturali,risorse naturali quali le argille , i materiali lapidei e le acque minerali ( solo per citarne alcune),turismo commercio e artigianato. La Basilicata deve rafforzare la produzione e gli scambi interni trai comuni vicini e tra i diversi comprensori in grado di raggiungere soglia e massa critica sufficiente a sostenere la competitività sul mercato regionale e su quelli nazionali e internazionali.
Dentro a tali processi con ruoli chiave dovremo mettere l’Università e i Centri di Ricerca , le piccole e medie imprese e player imprenditoriali , finanziari e della grande distribuzione nazionali ed esteri.
Attrarre su queste azioni investimenti in capitale di rischio agevolando strumenti di venture capital , private equity supportando il tutto con la leva finanziaria dei fondi strutturali europei per il ciclo 2014-2020.
Immaginare insomma un ruolo nuovo della P.A. regionale e locale che faccia della spesa pubblica una leva per lo sviluppo del libero mercato in cui i soggetti privati possano investire e competere ribaltando in tal modo il modello economico fondato sulla spesa pubblica come strumento di conservazione dello status quo e principalmente di difesa del sistema di consenso politico degli attuali gruppi dirigenti di potere.
La Basilicata che oggi infatti presenta un PIL composto per circa il 90% da spesa pubblica diretta e indiretta si caratterizza come una delle economie più assistite a livello nazionale ed europeo.
Passare dalla cultura dell’assistenzialismo e del controllo politico clientelare della spesa pubblica ad un spesa pubblica leva di sviluppo puntando a raddoppiare il PIL regionale in dieci anni.
Promuovere quella rivoluzione commerciale e produttiva che la Basilicata non ha mai conosciuto rafforzando l’identità regionale con un grande progetto di innovazione e cambiamento.
Non possiamo non annoverare tra i momenti alti della storia regionale l’epopea delle lotte contadine e della Riforma Fondiaria e agraria degli anni ’50 che dovrà spingere per una nuova Riforma Agraria che ripensi il ruolo dell’agricoltore lucano gestore di oltre 800.000 ha. di suolo , spesso arrabbiato , disorientato e incapace di guardare con speranza al futuro per assenza di un quadro politico programmatico in grado di sprigionare la forza industriale e produttiva delle filiere agro alimentari, agro ambientali ed agro energetiche.
Affidiamo loro il compito di produrre qualità e salubrità , energia e tutela ambientale e del territorio rurale.
Una nuova contrattazione con la Commissione Europea e il governo nazionale sarà indispensabile e prioritaria.
Il giorno dopo le prossime elezioni regionali questo documento di programma deve essere al centro della nuova concertazione tra le parti sul nuovo Programma regionale di Sviluppo per il ciclo 2014-2020 e a quel tavolo concordare una moderna e innovativa intesa istituzionale efficace su strumenti , procedure e dotazione finanziaria.
3. Qualità della vita
Il programma Basilicata 2020 ha quale obiettivo fondamentale quello di creare le condizioni per una migliore qualità della vita per i cittadini della nostra regione. Per tale obiettivo va attuato un grande programma di modernizzazione e sviluppo , di innalzamento della qualità del vivere civile , dell’istruzione e della cultura determinando in tal modo le condizioni di una buona e stabile occupazione che rimane condizione e primaria conseguenza di una società migliore.
Insieme ad una migliore condizione del reddito della popolazione alle famiglie lucane va offerta una prospettiva di qualità sociale e ambientale più complessiva.
Qualità dell’ambiente , qualità urbana qualità del sistema di istruzione e della vita culturale nei nostri comuni dovrà significare mettere in campo progetti strategici nei diversi campi dell’intervento pubblico :
1-la qualità dell’acqua che beviamo e dell’aria che respiriamo
2- la qualità alimentare
3- lo sviluppo e qualificazione del sistema di istruzione con azioni di formazione ricorrente e permanente per gli adulti
4- lo sviluppo di presidi culturali e sociali in tutti i comuni ( biblioteche ,archivi , centri sociali e ricreativi)
5- la qualità della salute con azioni sugli stili di vita e di consumo a partire da un grande programma per le attività motorie e lo sport per tutti
6- l’abbattimento delle barriere architettoniche per i disabili e l’applicazione di buone pratiche e modelli innovativi per la loro partecipazione attiva alla vita culturale e sociale e al sistema di istruzione , formazione e lavoro
7-la qualità delle residenze attraverso un programma finalizzato a migliorare le condizioni di comfort e di sicurezza e salubrità del patrimonio residenziale pubblico e privato
8- il miglioramento delle condizioni di sicurezza delle infrastrutture pubbliche e del territorio migliorando e potenziando infrastrutture esistenti e annullando i programmi di nuove opere inutili spesso frutto solo di logiche lobbistiche e clientelari . La messa in sicurezza e manutenzione programmata delle infrastrutture e del territorio
9- infine va promosso e conseguito uno dei prioritari bisogni che è quello del diritto alla sicurezza , alla tranquillità e alla serenità della vita sociale attraverso la prevenzione e il contrasto alla illegalità ,alle organizzazione criminali , ai comportamenti diffusi di inciviltà e microcriminalità che si stanno sempre più diffondendo anche in Basilicata :
abbandono diffuso di rifiuti , atti vandalici contro il patrimonio pubblico e privato, reati predatori , abuso di alcool e droghe , violazione delle norme sulla sicurezza della circolazione stradale , bullismi e prepotenze nelle relazioni sociali e comportamenti antisociali in generale.
In tale prospettiva insieme a intensi programmi di educazione civica nelle scuole e per gli adulti un contributo fondamentale verrà dal corpo unico regionale delle polizie locali e dalla integrazione e dal coordinamento con le forze dell’ordine nelle attività di controllo e repressione.
Qualità della vita materiale , della vita sociale , culturale e spirituale vanno in una unica visione e prospettiva che recuperi anche i valori tipici dell’identità lucana fondata sulla solidarietà ,ospitalità e aiuto reciproco propri delle relazioni di vicinato tipiche dei nostri antichi centri storici.
4. Il partenariato di Basilicata 2020
La portata innovativa del programma troverà in tale aspetto un fattore estremamente qualificante
Qualità , forza ed efficacia del partenariato diventeranno la vera molla del cambiamento.
La regione e gli enti locali lucani , quali attori pubblici principali , saranno chiamati ,nel rispetto delle più avanzate procedure europee, a promuovere il partenariato pubblico privato per l’attuazione del programma .
Insieme al governo nazionale e all’Unione Europea ,che cofinanzieranno il programma, il coinvolgimento de l mondo privato nella sua molteplice veste , con la sua ricchezza di profili giuridici che lo contraddistinguono , sarà fondamentale per la costruzione e attuazione del piano Strategico Basilicata 2020:
a. Il sistema delle imprese e delle rappresentanze sindacali degli imprenditori e dei lavoratori , il sistema delle camere di commercio ;
b. Il mondo della cooperazione e del terzo settore ricco di capacità imprenditoriali e professionali ma ricco anche dei valori di socialità e solidarietà come dimostra la forte rete delle associazioni di volontariato regionale ;
c. I cittadini e le famiglie lucane nella veste di beneficiari , cofinanziatori e utenti del programma a cui vanno rivolte azioni e misure quali a titolo di esempio :
– la rete di produzione distribuita da fonti rinnovabili e le azioni in campo energetico ambientale ( micro generazione , efficienza e risparmio energetico , riduzioni delle emissioni di co2 );
– Il superamento del digital divide con Kit digitali domestici integrati ( migliorando e sviluppando esperienze del passato rimaste episodiche e parziali ) che facilitino l’accesso ai contenuti della rete a banda larga e ultralarga ;
-Accesso alle reti territoriali della salute ;
I cittadini e le famiglie vanno coinvolti anche come risparmiatori quali potenziali investitori nelle future Agenzie regionali di sviluppo e di gestione dei servizi e delle utilities pubbliche ( acqua , rifiuti , energia , patrimonio,ecc.);
d. Associazioni e istituzioni religiose già molto attive nella nostra regione saranno un partner speciale a partire da una visione che vede nella sfera religiosa ( di tutte le religioni) uno dei bisogni fondamentali dell’uomo .
Il loro apporto sarà indispensabile nelle azioni di contrasto alla povertà , nella vita culturale e sociale , ma anche nelle azioni economiche incentivando le esperienze di micro credito già avviate e attraverso la tutela e valorizzazione del patrimonio culturale regionale , in gran parte di proprietà ecclesiastica. Va resa agevole la partecipazione dei cittadini alla vita religiosa attraverso la eliminazione delle barriere architettoniche nei luoghi di culto e attraverso la integrazione delle reti e servizi di mobilità pubblica.
e. Il mondo bancario e finanziario da selezionare attraverso procedure concorsuali ;
f. Il mondo dei media e della comunicazione che dovrà svolgere funzioni importanti di processo , nella governance e nella produzione di nuova cultura
B. Sezione 1 Gli obiettivi del programma di governo
1. L’Amministrazione pubblica regionale
Il disegno di riforma dell’organizzazione e della governance deve ispirarsi ai principi di sussidiarietà e cooperazione dando priorità ai tagli dei costi della politica e al varo di norme e strumenti anticorruzione.
Nuove indennità di carica con importo netto delle indennità a 5000 euro per il presidente, 4000 per gli assessori e 3000 consiglieri
L’organizzazione dipartimentale va ridisegnata prevedendo 4 nuovi dipartimenti regionali e il Dipartimento Presidenza della Giunta:
-spazio rurale , territorio e ambiente
-sviluppo economico ricerca e innovazione
-welfare salute lavoro qualità della vita
-patrimonio culturale , arte e spettacolo, università istruzione e formazione
Alla Presidenza della giunta vanno attestate competenze in materia di bilancio e programmazione , il sistema informativo regionale, il controllo delle agenzie regionali e i rapporti con le autonomie locali e l’associazionismo oltre a specifiche strutture interdipartimentali che devono garantire raccordo , coordinamento e direzione unitaria nei settori strategici del governo regionale in un disegno unico di riforma che comprenda anche il consiglio regionale e le autonomie locali :
– Riforma del consiglio con 3 commissioni regionali permanenti senza indennità aggiuntive, gruppi consiliari con almeno 3 consiglieri , possibilità di commissioni per obiettivi senza indennità aggiuntive,
– Istituzione del consiglio delle autonomie locali
– Istituzione del comitato economico sociale con soppressione di tutte le altre istituzioni e commissioni per il partenariato economico sociale
– Trasformazione delle aree programma in Comunità Locali dotate di personalità giuridica e con funzioni di gestione associata obbligatoria dei servizi pubblici locali dei comuni
– Riallocazione del personale delle province nelle gestioni associate delle Comunità Locali e nelle nuove agenzie regionali.
Accorpamento delle Agenzie Regionali e provinciali
– Basilicata Multiservizi spa Acqua,rifiuti,energia
Public company regionale con capitale pubblico di regione ed enti locali e quota sino al 49% per azionariato popolare ( cittadini , associazioni,comitati,banche e imprese con soglie massime di partecipazione e con divieto dei patti di sindacato) che accorpi Acquedotto Lucano , SEL e ATO rifiuti
– Agenzia regionale per la gestione delle infrastrutture e del patrimonio pubblico regionale e degli enti locali che accorpi i consorzi industriali, le ATER,i consorzi di bonifica,acqua spa,
– Agenzia regionale per lo sviluppo economico , la ricerca ,l’innovazione e l’internazionalizzazione che accorpi APT , Alsia,Arbea e Sviluppo Basilicata
– Tagli della spesa e creazione nel bilancio regionale di un fondo unico regionale per lo sviluppo e l’occupazione .
– Istituzione del Fondo unico regionale per le emergenze
2. Sicurezza , ordine pubblico e legalità contro le mafie
Fermo restando le ristrette competenze assegnate dall’attuale quadro legislativo nazionale alle regioni, Insieme ad una normativa regionale efficace contro la corruzione nella p.a. e allo sviluppo delle iniziative già in corso per la lotta all’usura vanno intraprese nuove azioni strategiche :
– Istituzione della consulta regionale per la legalità e la lotta alle mafie in collaborazione con Libera
– Contrasto e politiche di sostegno per il recupero delle tossicodipendenze
– Contrasto alle nuove dipendenze dal gioco e dalle scommesse e non solo di quelle illegali
– Azioni per la cultura e i presidi di legalità nei comuni con le associazioni , i sindaci , i consigli comunali e le istituzioni scolastiche
– Sviluppo dei servizi di supporto per i soggetti colpiti da reati mafiosi e criminali con particolare riferimento ai reati di estorsione e alla violenza sulle donne e il femminicidio e i reati di riduzione in stato di schiavitù ( prostituzione e immigrazione)
– Sistemi diffusi di videosorveglianza territoriale con azioni di sostegno ad azioni di interoperabilità con le forze dell’ordine insieme alle prefetture
– Istituzione di una unità di direzione e coordinamento per la sicurezza e la legalità presso la presidenza delle giunta regionale
– Istituzione del corpo regionale delle polizie locali con articolazione territoriale omogenee a livello delle 7 aree programma che comprenda le due città di Matera e Potenza
– Creazione di un servizio ispettivo regionale sulle infiltrazioni criminali nell’economia e nella p.a. regionale e locale
– Sostegno agli investimenti sui presidi territoriali interforze
– Sostegno agli investimenti necessari a garantire una adeguata articolazione territoriale dei presidi di giustizia di Matera e Potenza valorizzando i presidi di Melfi , Pisticci e Lagonegro
– Agenda digitale per la legalità e la giustizia
3. Emergenze ambientali , sicurezza del territorio e delle popolazioni e protezione civile
Varo di una legge regionale per la gestione delle emergenze ambientali , territoriali che definisca una nuova governance , nuovi strumenti gestionali , operativi e finanziari a valle della quale si vari un Piano di gestione delle emergenze ambientali , frane , terremoti , alluvioni, rischio radioattivo e rischi sanitari
Insieme a nuove norme per il coordinamento e il sostegno al volontariato che ha valore strategico e ad una unità interdipartimentale unificata ( protezione civile , antincendio, protezione ambientale) va istituita una “Agenzia regionale per la protezione e le emergenze ambientali e territoriali e la Protezione Civile” posta sotto la direzione di un board interdipartimentale attestato alla presidenza della giunta regionale che incorpori anche l’ARPAB.
All’Agenzia va assegnata la gestione del Fondo unico regionale per le emergenze e rientrerà nelle sue competenze la gestione dei lavoratori forestali le cui attività saranno rivolte essenzialmente alla prevenzione e alla gestione delle emergenze attraverso un processo di formazione e riqualificazione professionale.
Unificare le associazioni di volontariato nel Corpo regionale dei volontari di protezione civile e ambientale garantendo almeno un presidio in tutti i comuni della regione.
Portare a sistema e a regime le attività di monitoraggio ambientale e territoriale dando vita ad una centrale unica regionale e ad un sistema distribuito nei 131 comuni con un efficace sistema di allerta dei soggetti in campo e della popolazione integrando a tal fine nel board of direction l’Agenzia Spaziale Italiana , il CNR e l’Università della Basilicata.
Avviare in tale contesto il coinvolgimento del sistema delle pmi e dei professionisti regionali qualificati in grado di supportare le fasi di gestione e di emergenza accanto ai diversi livelli istituzionali.
Introdurre un sistema unico regionale di gestione dei dati e delle informazioni e dei procedimenti attivando la card digitale del cittadino che contiene tutte le informazioni necessarie nelle fasi di emergenza ( sanitarie , sociali , familiari ) sul modello EPA degli USA.
Realizzare un intenso programma formativo e di esercitazioni rivolto alla popolazione e ai soggetti in campo della p.a. per la diffusione della cultura e delle buone pratiche di gestione dell’emergenza d’intesa con gli enti locali e le istituzioni scolastiche
4. Energia , rifiuti e risorse naturali
Dare vita ad un Sistema regionale di gestione delle acque e dei rifiuti con introduzione della obbligatorietà della raccolta differenziata con piattaforme uniche regionali e sistemi comprensoriali omogenei.
Introduzione della tariffa unica regionale dei rifiuti.
Estensione dell’operatività di Acquedotto lucano al settore rifiuti e dell’energia con accorpamento della Sel e degli ATO
Dare vita ad un PAES(Piano di azione per l’energia sostenibile) regionale per la sostenibilità energetica e ambientale
“Une vera e propria vergogna ” così possiamo definire l’assenza , salvo rari e piccoli casi, della Regione Basilicata e delle pubbliche amministrazioni locali dal regime incentivante nazionale della sostenibilità energetica e delle fonti rinnovabili .
Augurandoci una riforma e potenziamento dei regimi tariffari e fiscali incentivanti nazionali Basilicata 2020 punterà ad una PAES regionale , strumento per la sostenibilità energetica e ambientale chiedendo che la Covenant of Mayor si estenda alle regioni dell’U.E. : un contributo della Regione Basilicata all’innovazione delle politiche nazionali ed europee dell’energia.
Senza una regia e un ruolo delle regioni gli enti locali infatti non sono da soli in grado di determinare azioni di sistema strutturali , strategiche e durature per lo sviluppo della Green-economy.
Fare della Green economy l’asse portante di una strategia di rilancio dell’economia e dell’industria regionale
Sostenibilità ambientale ed energetica e sfida al cambiamento climatico diventeranno strategici e spingeranno alla riconversione dell’economia degli idrocarburi che diverrà strada obbligata con lo stop ai nuovi poli di estrazioni previsti dalla nuova Strategia Energetica Nazionale del governo .
I PAES metodologicamente offrono una griglia potenziale di intervento molto ampia e sistemica:
Abbattimento delle emissioni , efficienza e risparmio energetica,sostenibilità energetica e fonti rinnovabili insieme alle azioni sulla mobilità urbana e regionale, al sistema della raccolta differenziata possono offrire campi di riconversione e sviluppo per il sistema delle piccole e medie imprese offrendo grandi opportunità di occupazione a professionisti , tecnici e maestranze a media e alta qualificazione.
Una nuova industrializzazione dell’edilizia intorno ai valori di sostenibilità ambientale ed energetica e a quelli di sicurezza delle infrastrutture e dell’abitare.
Efficienza energetica , sicurezza , abbattimento delle emissioni che il PAES regionale dovrà implementare e incentivare creeranno le opportunità per una riconversione e sviluppo dell’edilizia e delle costruzioni , di specializzazione delle imprese e della manodopera creando opportunità di lavoro per tecnici , professionisti , esperti e maestranze a media e alta qualificazione di cui il settore necessita.
Fare lezione delle buone pratiche realizzate in diverse regioni europee e italiane come il Friuli e il Trentino che in Italia sono all’avanguardia
L’edilizia e le infrastrutture integrano nella filiera piccole e medie imprese industriali , artigianali e di servizio con un forte impatto intersettoriale.
Interrompere il ciclo negativo del calcestruzzo e del bitume che rappresentano una delle principale lobby del sistema politico affaristico lucano.
Una nuova frontiera che porterà alla micro generazione diffusa e distribuita di energia da fonte rinnovabile , all’applicazione delle migliori tecnologie e materiali dell’architettura bioclimatica. Prevedere una misura per la dotazione nelle case dei lucani di un kit integrato per il risparmio e le energie rinnovabili con dispositivi , prodotti e micro impianti di generazione e storage dell’energia.
Per sostenere tale processo va realizzato un Piano di riqualificazione del patrimonio edilizio pubblico e di edilizia residenziale pubblica
Il programma prevede la realizzazione di 7 M.di di € di investimenti di cui 300 milioni di € in ricerca e sviluppo innovazione e formazione professionale e la creazione di 9000 posti di lavoro
Un sistema industriale per i rifiuti
Un moderno e competitivo sistema industriale in Basilicata passa obbligatoriamente attraverso alcuni comparti strategici produttivi e di servizi.
Uno di questi è il sistema di raccolta smaltimento e valorizzazione dei rifiuti urbani e non .
Insieme ai rifiuti domestici in Basilicata va garantita anche la valorizzazione dei rifiuti provenienti dalle attività agricole , produttive , industriali attuando un moderno sistema di qualità della raccolta differenziata in grado di creare un mercato di materie prime secondarie introducendo un sistema integrale di tracciabilità e rintracciabilità del ciclo dei rifiuti.
Va introdotto anzitutto un sistema di obbligatorietà della raccolta differenziata con meccanismi sanzionatori e premiali .
Fondamentale sarà il partenariato pubblico privato tra enti locali e imprese in un rapporto strategico e più avanzato con Conai e gli altri consorzi obbligatori nazionali.
Attestato alla multiutility regionale per l’acqua , l’energia e i rifiuti di nuova costituzione il sistema sarà articolato in piattaforme polifunzionali di valenza regionali e di valenza comprensoriale e locale capace di ridurre e tendenzialmente annullare il sistema delle discariche altamente inquinante e distruttivo di risorse e ormai antistorico . Vere e proprie bombe ecologiche che consegniamo alle generazioni future della nostra regione .
Il delicato comparto dei rifiuti industriali e produttivi in genere , fatto di rifiuti tossici e nocivi , rifiuti speciali va affrontato con visione innovativa con una moderna industria chimica al servizio di tale comparto capace di riciclare tali rifiuti attuando modelli tecnologici e normativi già esistenti ed anzitutto istituendo le AEA ( aree ecologiche attrezzate ) nelle aree industriali della regione , previste nella normativa nazionale ( bassanini ter ) e mai attuate recuperando materie prime da tali rifiuti. Il modello proposto va supportato da un sistema informativo integrato di monitoraggio e controllo in grado di certificare e garantire la qualità del processo.
10 miliardi di euro di investimenti di cui 700 milioni in ricerca sviluppo , innovazione e formazione con la realizzare di 8000 posti di lavoro stabili di cui 4000 nel settore della igiene urbana e raccolta degli urbani , 3000 nel settore produttivo industriale 1000 nel settore della gestione amministrativa e tecnica e dei sistemi di informazione e controllo
5. Petrolio chiudere un ciclo e preparare la fuoriuscita dal petrolio
Varare una legge di indirizzo che stabilisca il No fracking , tecnologia sempre più in uso da parte delle compagnie con altissimi effetti distruttivi dell’ambiente e delle risorse naturali.
Stop a nuove trivellazioni e nuova intesa istituzionale per lo sfruttamento degli idrocarburi in Basilicata che preveda :
-royalties al 30% di cui il 5% ai comuni del comprensorio estrattivo , 5% ai comuni interessati dalla rete degli oleodotti, 20% da destinare al Fondo unico di sviluppo regionale.
Prevedere in aggiunta a carico delle compagnie
– programma di messa in sicurezza e tutela ambientale del territorio e della salute che preveda investimenti per la riduzione drastica delle emissioni , sistema di monitoraggio e informazione alla popolazione, istituzione dell’osservatorio regionale della salute ed epidemiologico, – —
-programmi di bonifica ambientale delle aree estrattive e industriali delle regione e introduzione del sistema certificato della tracciabilità della filiera degli idrocarburi.
– programma di riconversione produttiva delle aree di estrazione petrolifera
Lo sfruttamento intensivo dei giacimenti di idrocarburi e la realizzazione di un grande hub energetico in Basilicata verso cui spingono le grandi lobby nazionali e internazionali del petrolio rappresenta la morte per la Basilicata e questa strategia neocolonialista va respinta , rigettata,il popolo lucano deve dire basta .
Il futuro del petrolio va indirizzato verso l’uso esclusivo di risorsa strategica nazionale di riserva e a tale fine va pianificato un piano di mantenimento in esercizio degli impianti estrattivi già esistenti conservando l’attuale livello estrattivo e definendo una nuova intesa istituzionale tra stato regione , enti locali e compagnie petrolifere che ridefinisca le condizioni economiche e finanziarie e quelle relative alla sicurezza ambientale e del territorio e alla salute della popolazione .
Approssimativamente il valore attuale della produzione si attesta sui 2,5- 3 miliardi di $
Fermo restando la necessità di istituire un comitato paritetico Regione Compagnie sul controllo dei volumi estratti d’intesa con l’Agenzia delle Dogane su tale volume vanno calcolate compensazioni ambientali non inferiori ai 500 milioni di € annui
Oltre alle nuove quantità finanziarie delle compensazioni l’intesa deve contenere le seguenti qualificanti condizioni con gli oneri finanziari a carico delle compagnie:
A. sistema di informazione monitoraggio ,controllo e tracciabilità dell’intera filiera produttiva del petrolio e del gas
B. investimenti per l’abbattimento delle emissioni e sistema di gestione avanzato per il recupero industriale dei rifiuti petroliferi
C. Destinare 100 milioni di € annui per le azioni di prevenzione e cura delle patologie potenzialmente collegabili alle attività estrattive con l’istituzione dell’Osservatorio epidemiologico regionale con screening periodici e introduzione di modelli innovativi di medicina preventiva territoriale tramite i distretti e centri locali per la salute
D. Azioni per la sicurezza antisismica del territorio e per la salubrità delle risorse idriche e alimentari
L’insieme delle azioni va ricompreso in un disegno normativo regionale che disciplini le attività estrattive esercitando le competenze esclusive delle regioni in materia di tutela della salute, dell’ambiente e del territorio :un vero e proprio disciplinare tecnico gestionale regionale e che escluda le attività di fracking e gli stoccaggi sotterranei di gas .
6. Welfare , sanità ,sicurezza sociale e contrasto della povertà: una nuova politica per la salute e il benessere dei cittadini
Welfare ,salute ,sicurezza sociale e contrasto alla povertà
Orientare le politiche sanitarie verso una visione che insieme ad una efficace gestione delle emergenze metta in campo le azioni di medicina preventiva sviluppando e investendo nella sanità territoriale con i distretti della salute istituiti ma mai resi operativi e con la presa in carico d’intesa con i medici di base delle persone con patologie croniche da assistere e curare a domicilio.
Sviluppare le équipe territoriali e fornire con le nuove tecnologie servizi di monitoraggio ( telediagnosi e telemedicina ) delle condizioni di salute integrando in un approccio cooperativo le prestazioni di base e quelle specialistiche mediche e infermieristiche .
Investire sugli stili corretti di vita e di alimentazione attraverso presidi locali della salute nei 131 comuni in cui integrare alle équipe sanitarie figure professionali con competenze nel settore della pratica e delle attività motorie e sul rapporto cibo salute .
Unificare la rete ospedaliera e dei servizi sanitari in una unica Azienda regionale dando vita a Ospedali Riuniti di Basilicata in cui recuperare anche i piccoli presidi ospedalieri posti fuori dalla rete dell’emergenza coprendo con essi segmenti fondamentali dei servizi sanitari ospedalieri sul modello positivo del Don Gnocchi a Tricarico.
Attestare a tale direzione unica regionale anche il servizio del 118
Sviluppare la rete di cooperazione nazionale e internazionale del sistema sanitario regionale
Ridurre i costi farmaceutici del sistema ponendo a carico delle farmacie degli ospedali le prestazioni per tutti i malati cronici messi a carico del servizio sanitario regionale dai servizi di medicina territoriale
Sviluppare un sistema di residenze assistite per le persone anziane e disabili che necessitano di cure e sorveglianza attiva recuperando a tal fine edifici di e.r.p. ed edifici pubblici anche attraverso programmi di mobilità residenziale da gestire d’intesa con la costituenda Agenzia regionale per la gestione del patrimonio e delle infrastrutture regionali e degli enti locali.
Un programma di e.r.p. per gli anziani non autosufficienti e per disabili che consenta tra l’altro il recupero di alloggi di medie e grandi dimensioni per le famiglie più numerose.
Nessuno deve essere lasciato solo e fermo restando il diritto per le famiglie di scegliere la strada delle badanti familiari , bisogna mettere a sistema il servizio di sicurezza sociale pubblico coinvolgendo in un progetto strategico la cooperazione sociale investendo su di essa con sistemi di incentivazione e regimi di aiuto ,fondando un sistema misto di finanziamento pubblico e privato , con partecipazione finanziaria degli utenti, che garantisca la sostenibilità economico e finanziaria del sistema.
Sostenere la rete delle Associazioni del volontariato sociale con azioni specifiche rivolte alla rete di raccolta del sangue , di donazione degli organi e quelle impegnate nell’assistenza ai malati terminali , malati di AIDS , alcolisti e tossicodipendenti e alle nuove dipendenze da gioco.
Il contrasto alla povertà passa attraverso la presa in carico dei poveri non autosufficienti e l’avvio verso percorsi di recupero e reinserimento lavorativo per quelli abili al lavoro
Superare la logica e le modalità del programma Copes e creare un supporto operativo per l’integrazione lavorativa con un piano integrato che affidi al sistema economico imprenditoriale e alle agenzie regionali di nuova costituzione il compito di inserire in progetti e servizi mirati la platea dei futuri beneficiari .
Ciò va fatto varando nuove norme per l’inserimento nella platea e nuove procedure e test di ingresso dovranno superare le criticità dell’attuale programma tenendo separati i soggetti sottoposti a programmi di prevenzione e reinserimento varati con l’autorità giudiziaria per i quali vanno intraprese specifiche azioni.
7. Sviluppo economico 1
Le filiere produttive del Turismo , commercio , artigianato ,agricoltura e Il futuro delle attività industriali in Basilicata
Turismo , qualità ambientale agricola-alimentare e tutela e valorizzazione beni culturali
Come emerge con chiarezza dalle indicazioni programmatiche una nuova economia regionale sarà possibile incrociando le risorse naturali e storico ambientali con modelli e tecnologie innovative sostenibili frutto di processi e risultati della ricerca e della innovazione.
Industrializzazione e know how per gestioni razionali , efficaci ed efficienti dei processi economici porta a vedere il futuro dell’industria strettamente connesso alla capacità di implementazione di una nuova cultura dell’organizzazione e dell’impiego delle risorse naturali e storico ambientali.
Gli esempi sono intersettoriali : l’industria vive e si sviluppa se di mettono in rete i sistemi territoriali e produttivi e questo avviene nel turismo e nell’agricoltura , nei servizi territoriali e sociali al pari dell’edilizia e dell’energia.
Produrre beni e servizi per il turismo di qualità, esperienziale , potenzialmente proiettato su un target di 5 milioni di presenze turistiche annue ; fare efficienza e sostenibilità energetica ambientale per 300.000 famiglie lucane, assistere in modo moderno e razionale 150.000 anziani e disabili, trasformare e distribuire le produzioni di 800.000 ha di terreni agricoli esistenti in Basilicata , gestire e preservare 50 km di coste , valorizzare 150.000 ettari di demanio pubblico ,decine di migliaia di Km di strade comunali , provinciali e altre complesse ed estese reti infrastrutturali idriche , ferroviarie , sanitarie , gestire smaltire e valorizzare i rifiuti di 600.000 cittadini in una regione a bassa densità demografica , di grande complessità orografica, fare tutto questo bene , in una visione unitaria , con metodologie e criteri razionali e all’insegna della qualità dei processi e dei prodotti richiederà un massiccio impiego di risorse umane , tecnologiche e professionali, alti tassi di impiego di software , ICT, tecnologie dell’automazione, razionalizzazione dei sistemi e reti per la mobilità di merci e persone tipiche dei processi industriali di economie mature in cui la messa a sistema dei fattori della produzione è condizione di base per garantire dinamicità e competitività al sistema.
Fuori dal rapporto tra industria e risorse territoriali e del complesso e articolato indotto di attività produttive e servizi che si determina deve esistere un futuro dell’industria manifatturiera privata senza rincorrere la permanenza di settori e attività decotte ma puntando sulla creazione di un ambiente favorevole per le imprese che hanno il compito di gestire tali settori con incentivazione delle attività di alta tecnologia , start up innovative e reti di piccole e medie industrie a forte internazionalizzazione.
Portare attraverso sistemi di incentivazioni mirate anzitutto alle dimensioni di filiera e di rete le micro , piccole e medie attività economiche presenti in regione.
Nell’organizzazione di tali processi va ripensata anche la governance dei sistemi di imprese rilanciando il ruolo delle reti di impresa , dell’associazionismo e della cooperazione dei produttori,delle reti consortili di imprese.
Creare ad esempio l’industria enogastronomica regionale significherà mettere insieme produttori , trasformatori agricoli e zootecnici con i ristoratori , l’industria alberghiera e delle vacanze, con la rete distributiva e la finanza , con i centri di ricerca e innovazione, l’Università e il sistema della istruzione e della formazione professionale.
Grandi opportunità per tutti : produttori , imprese, professionisti , enti locali che sempre più devono divenire soggetti attivi e protagonisti dell’economia locale e regionale.
Insieme al ruolo forte degli enti locali fondamentale sarà la riorganizzazione e innovazione e sviluppo della rete distributiva e di marketing territoriale che professionalizzi , coordini e unifichi l’offerta di mercato dell’economia regionale e nazionale e che faccia della Basilicata una vetrina del Made in Italy portando grandi marchi ad investire da noi e grandi catene internazionali ad accogliere i nostri prodotti.
Un futuro delle attività industriali sarà possibile se ci saranno forti investimenti in ricerca e innovazione e se si orienteranno e finanzieranno gruppi di ricerca misti Università Centri di Ricerca e imprese a valle dei quali vi sia brevettazione dei risultati e loro industrializzazione :
biotecnologie , osservazione della terra, auto motive e mobilità sostenibile ,ICT ed energia , saranno i comparti prioritari su cui investire al fine di valorizzare , proseguire e sviluppare azioni in corso , in fase di avvio spesso solo enunciate come dimostra il caso di Metapontum Agrobios : che fine ha fatto il distretto-polo del Biotech previsto a Pantanello di Metaponto se intanto si fanno diventare di fatto impiegati pubblici regionali quelli che sino a qualche settimana fa erano circa 100 tra tecnici , ricercatori e scienziati di una impresa di ricerca frutto delle buone politiche per il Mezzogiorno degli anni ’80 ?
8. Sviluppo economico 2: Beni e produzione artistica e culturale
Il Patrimonio e la produzione culturale e artistica regionale
La tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale e del paesaggio sarà uno degli assi strategici di Basilicata 2020
Attraverso un nuovo accordo di programma bisogna mettere a sistema le azioni di Mibact , regione, enti locali e privati spesso proprietari dei beni introducendo e sviluppando le metodologie dei progetti integrati degli enti locali e delle aree programma. Un ruolo importante va svolto dalle diocesi lucane , proprietarie di almeno il 30-40% del patrimonio architettonico storico artistico e archivistico regionale .
In tale contesto va ricompreso il progetto speciale Matera 2019 attraverso cui fare di Matera un centro internazionale per la ricerca ,l’innovazione nelle attività di tutela valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale con sviluppo delle capacità imprenditoriali e professionale del settore.
Attraverso l’Agenda Digitale rendere accessibili e fruibili i sistemi culturali della regione dando vita ad uno strumento innovativo digitale che chiameremo Basilicata Card.
Basilicata Card diventerà uno strumento formidabile per l’offerta turistica , fondamentale per garantire la sostenibilità gestionale e finanziaria di quella che diverrà una delle più importanti filiere produttive regionali , di rilevanza strategica per il futuro della Basilicata
Accanto al patrimonio storico archeologico va intrapresa una azione rivolta all’arte e alla cultura contemporanea, con particolare attenzione anche alla riqualificazione architettonica e urbanistica dei nuovi centri abitati e dei nuovi quartieri delle città
Promuovere una nuova architettura con la realizzazione di atelier di architettura e paesaggio che consenta agli architetti lucani esperienze di avanguardia con relazioni di livello internazionale in un contesto di rilevanti opportunità professionali.
Connessa a tale azione l’Accademia regionale delle arti e dell’artigianato artistico con cui si incentiveranno atelier e botteghe d’arte offrendo grandi opportunità per i tanti talenti artistici presenti in regione.
Il programma Cultura e arte contemporanea porterà azioni strutturali anche per le arti dello spettacolo : musica ,teatro , cinema , new art introducendo regimi di aiuto per le produzioni e realizzazione di una rete di infrastrutture per la fruizione culturale e artistica .
Strategica in tale contesto sarà la realizzazione nell’ambito di Matera 2019 sull’asse Matera La Martella S.Giuliano di un Auditorium Palazzo della cultura e dell’arte sul modello romano.
Il programma prevede una dotazione di circa 500 milioni di euro di investimento con la creazione di 3000 posti di lavoro nelle attività di gestione oltre a circa 3000 anni /uomo di occupazione nella fase di realizzazione degli investimenti ( cantiere e indotto)
9. Sviluppo economico 3: La filiera della Scienza Ricerca e Innovazione
Università ricerca e innovazione
Università e centri di ricerca sono uno degli assets principali ampiamente sottoutilizzati nella nostra regione.
Il primo obiettivo di Basilicata 2020 sarà quello di farne il motore della nuova economia della regione.
Tale obiettivo passa attraverso varie fasi intermedie secondo il seguente schema di flusso:
1. Mettere in rete l’Universita della Basilicata con i Centri di ricerca nazionali presenti : l’Agenzia Spaziale Italiana a Matera ,l’Enea a Rotondella e il CNR a Tito integrando in questa rete i poli di ricerca già individuati dalla Strategia Regionale per l’innovazione che prevede il Polo delle Biotecnologie nel Metapontino rilanciando l’esperienza di Metapontum Agrobios , quello energetico della Val D’Agri , quello dell’automotive di Melfi da sviluppare nel campo della mobilità sostenibile , e quello mai decollato della Val Basento che passa attraverso una nuova strategia per Tecnoparco Val Basento e orientato verso start up e nuove attività per la reindustrializzazione con specializzazioni in campo ambientale, delle materie prime e dell’industria edilizia e agroalimentare
2.Unificare I poli o distretti tecnologici regionali in una unica Agenzia regionale per la ricerca e l’innovazione ( Basilicata R&S spa ) all’interno della quale va ricompresa sia l’Università che le Agenzie nazionali governative.
3. Aprire Il sistema ricerca all’apporto dei privati sia in qualità di soci, Partners industriali e finanziari che in qualità di utenti
4. Promuovere l’inserimento del sistema regionale ricerca e innovazione nelle reti di eccellenza nazionali e internazionali per facilitare l’accesso ai programmi Horizon 2020 e ad altri programmi nazionali e internazionali associando in tale processo il sistema regionale delle imprese. A tal fine va intrapresa una azione tesa a garantire , tramite un fondo di rotazione permanente a sportello , le risorse finanziarie di sponda attestando alla nuova agenzia regionale della ricerca tale strumento coinvolgendo anche fondi di venture capital e strumenti finanziarie e servizi di supporto per le start up innovative ( seed capital , incubatori di imprese, piattaforme tecnologiche comuni , ecc.)
5. Realizzare un Progetto Strategico di rientro e di arrivo in Basilicata dei cervelli in fuga comprendendo sia i lucani in Italia e all’estero sia ricercatori e scienziati che possono vedere nella nostra regione una opportunità per attività di ricerca e start up innovative ad alto tasso di internazionalizzazione .
6. Promuovere la diffusione dei risultati della ricerca nelle imprese , nel territorio e nella pubblica amministrazione facendo beneficiare l’intera comunità regionale di tali processi.
10. Un nuovo sistema formativo: l’Accademia regionale delle arti e dei mestieri
Il sistema della formazione professionale regionale avrà 2 articolazioni :
A. Formazione e apprendistato per le imprese come strumento di politica attiva del lavoro
B. Formazione per la produzione artistica e le tradizioni e mestieri dell’artigianato regionale mediante la istituzione dell’Accademia regionale delle arti e dei mestieri
Obiettivo di questa nuova istituzione sarà la preparazione professionale per la produzione artistica e artigianale
Il progetto recupererà la rete dei centri di formazione professionale regionali e le strutture Apofil e Ageforma che verranno soppresse.
Sede regionale sarà la città di Matera e la rete sarà costituita da 7 centri a scala comprensoriale , 1 per ogni area programma .
Ogni ente locale potrà istituire una bottega atelier comunale valorizzando la presenza di professionalità dell’artigianato .
La gestione porterà alla valorizzazione degli artisti e dei maestri artigiani lucani.
Sarà costituito un board di direzione per la qualità tecnico scientifica della didattica composta da esperti e artisti nazionali e internazionali.
Accanto agli obiettivi di carattere professionali l’ Accademia e la rete dei centri perseguirà anche obiettivi di formazione permanente e ricorrente rivolti alla popolazione , di tipo generalista offrendo opportunità anche per quei segmenti , fortemente in crescita , del turismo esperenziale.
Alla rete dei centri territoriali vanno integrate le botteghe d’arte e di artigianato a cui va indirizzato uno specifico regime di aiuto nell’ambito dei programmi del ciclo di programmazione 2014-2020 dei fondi europei.
Sede centrale dell’Accademia sarà la città di Matera cui si aggiungeranno i seguenti centri:
Rivello arti orafe e ornamentali
Tursi Artigianato e mestieri dell’agricoltura
Metaponto Scultura e arti visive
Acerenza Arti per la manifattura devozionale
Muro Lucano Pietre e metalli
Castronuovo di S.Andrea Arti grafiche e tipografiche
Calvello ceramica
C. Sezione 2: Politiche e strumenti per la realizzazione del programma Basilicata 2020
Basilicata 2020 sarà realizzato attraverso una nuova strategia e ingegneria finanziaria dando vita a nuovi strumenti ed in particolare a nuovi regimi di aiuto per i privati e la p.a., ridefinendo il sistema delle spese ammissibili e mettendo in campo nuove strategie finanziarie per superare i vincoli del patto di stabilità attraverso nuovi accordi con governo e UE.
Una nuova strategia e ingegneria finanziaria
Punto di forza innovativo del programma Basilicata 2020 di Basilicata Civica Democratica sarà la generazione di risorse aggiuntive rivenienti dalla sua attuazione ; ognuno dei settori di intervento genererà risorse a livello di sistema , sia gli enti locali che le imprese e le nuove agenzie regionali saranno chiamati a cofinanziare il programma dalle risorse che in tale modo si determineranno.
Il ciclo della programmazione regionale va fatto coincidere con quello europeo e in tale contesto le risorse regionali vanno finalizzate eliminando le azioni ( piani) annuali che i tanti e inutili rivoli di spesa pubblica alimentano con distribuzione clientelare , discrezionale e con nessuna capacità strutturale di sistema , totalmente improduttiva.
Gli enti locali devono aderire come soggetti partner attuatori e finanziatori del programma Basilicata 2020
I finanziamenti strutturali europei vanno utilizzati come cofinanziamento del programma .
Le comunità locali con i loro sindaci saranno chiamati ad assumere impegni finanziari pluriennali vincolanti.
E’ assurdo continuare a fare della programmazione di fondi strutturali europei una sorta di ombrello per il mantenimento dello status quo , il futuro ciclo di programmazione dovrà essere ambizioso e fare uscire definitivamente dal sottosviluppo la nostra regione.
Invece di incidere per il 50% i fondi europei dovranno incidere per il 15% : circa 2,5-3 miliardi di euro in 7 anni su un programma di circa 20 miliardi di euro. Le altre risorse saranno un mix di fondi statali (15%) regionali 15% e degli enti locali 5%. L’ulteriore 20% pari a circa 4 miliardi di euro proverrà dall’energia e sarà garantito dalle royalties petrolifere per circa 3 miliardi e dalle fonti rinnovabili per circa 1 miliardo. La restante parte di circa 6 miliardi di euro sarà posta a carico dei privati e delle Agenzie regionali le quali voglio ricordare avranno un loro bilancio autonomo con flussi finanziari in entrata da reinvestire negli investimenti tecnologici , nella sicurezza e nelle manutenzioni straordinarie.
Al fine di dare un volano finanziario diventeranno partner soggetti bancari e finanziari regionali , nazionali e internazionali da selezionare attraverso procedure selettive concorrenziali.
Il partenariato pubblico privato va implementato per la formazione e attuazione del programma in modo nuovo , poiché spesso nel passato si è costituito badando più alle ricadute in termini di consenso politico clientelare che per la capacità di attivazione di processi.
Va reso trasparente e competitivo il procedimento e a tal fine vanno rese permanenti e automatiche le procedure di erogazione gli aiuti finanziari per imprese ed enti locali.
Nuovi Strumenti :
-Regimi di aiuto per i privati e la p.a. tramite incentivi automatici e a sportello
– Accordi di partenariato pubblico privato a scala comprensoriale e a scala regionale
– Accordi a scala interregionali e transnazionali
– Finanziaria regionale di sviluppo e partecipazione da inglobare nella nascente Agenzia per lo sviluppo economico , la ricerca e l’internazionalizzazione cui affidare le attività di gestione ed erogazione dei regimi di aiuto ai privati e alle pubbliche amministrazioni beneficiarie .
Mantenere nelle competenze dei dipartimenti regionali solo le erogazioni per il settore pubblico a garanzia della trasparenza dei processi , favorendo lo sviluppo delle capacità e dei poteri di indirizzo e di controllo della Giunta Regionale e dei dipartimenti.
Gli impegni finanziari statali saranno erogati attraverso una pluralità di strumenti finanziari e fiscali che a titolo di esempio potranno essere i seguenti:
– contributi negli interessi per imprese ed enti locali
– agevolazioni fiscali ,contributive e previdenziali riducendo in tal modo contributi in conto capitale ( spesso fonte di malaffare ) e l’uso di liquidità da parte dello stato che in questo momento rappresenta una forte criticità .
Fondamentale sarà la capacità di garantire la continuità delle erogazioni e a tal fine sarà indispensabile garantire bassi tassi di finanziamento per le imprese , gli enti locali e le Agenzie regionali. Trattare in modo unitario da parte dell’intero sistema regionale porterà a superare il divario nei tassi di interesse che è una delle ragioni di svantaggio economico sociale della Basilicata e dell’intero Mezzogiorno.
Alle agenzie regionali e agli enti locali vanno affidati i compiti di attuazione dei programmi prevedendo in fase di redazione del Programma Operativo di sviluppo obiettivi , progetti e risorse da assegnare e procedure di attuazione capaci di garantire trasparenza e concorrenzialità coordinando le stazioni appaltanti tramite centrali di committenza a scala comprensoriale e regionale e integrando l’offerta del mercato elettronico della P.A. Regionale con Consip riducendo in tal modo i costi per le forniture di beni e servizi.
Il sistema delle spese ammissibili dovrà essere infine rivisto prevedendo che insieme alle spese di investimento siano finanziabili e rendicontabili spese di gestione inserite in programmi e progetti finalizzati .
Spese per personale , spese generali , spese per manutenzioni del territorio vanno inseriti in specifici programmi e progetti .
L’attuazione ad esempio del progetto Salute e prevenzione non è sostenibile se non comprendiamo le spese del personale addetto ai servizi socio assistenziali e socio sanitari territoriali che oggi vive in una precarietà continua , al pari dei lavoratori forestali e agricoli , tra le spese ammissibili ; stesso esempio vale per i lavoratori della ricerca e del settore culturale senza personale qualificato non c’è tutela e valorizzazione del patrimonio storico culturale e ambientale e le disponibilità dei musei , delle biblioteche , degli archivi ,dei complessi monumentali, dei Parchi ( che vanno anch’essi unificati in una unica struttura regionale ) non sono assolutamente in grado di garantire la fattibilità e la sostenibilità di un progetto di sviluppo che faccia della Basilicata un Moderno sistema Museale storico culturale e ambientale .
In tale contesto vanno concordate nuove Strategie finanziarie per superare i vincoli del patto di stabilità: nuovi accordi con governo e UE ripensando e rimodellando l’artificiosa distinzione tra spese ordinarie e spese per lo sviluppo .
Un disegno ambizioso e fattibile per portare la Basilicata finalmente nel futuro.