“Tempi duri per la regione Basilicata, non solo per le questioni economiche e finanziarie di un territorio oramai morto, ma quanto per le tematiche industriali. E mentre da una parte l’Ugl elogia Sata Fiat per i risultati ottenuti per l’automotive, dall’altro, purtroppo, per il settore servizi affiorano i danni più gravi di chi gestisce i soldi dei cittadini. E’ il caso dell’ennesimo bluff del Consorzio Industriale di Potenza, in nome del Commissario, Donato Salvatore, ex assessore alle AA.PP. e padre della legge regionale che stabilisce il nuovo ruolo dei Consorzi, chiamato ad un’assemblea congiunta dalle O.S. dell’Argaip, società che gestisce i servizi essenziali nelle aree industriali, per chiarire quali forme strategiche verranno attuate per sanare definitivamente l’Ente ‘colabrodo’”.
E’ quanto sostengono il segretario regionale generale dell’Ugl Basilicata, Giovanni Tancredi e il segretario regionale Uglm, Giuseppe Giordano.
Per i sindacalisti, “ora capiamo perché il Dipartimento Attività Produttive, in questo scalmanato momento di raccolta firme, abbia invitato i sindacati vicini al partito democratico facendo grande propaganda per l’avvicinarsi delle primarie, ma ci sarebbe piaciuto partecipare attivamente a quella riunione, anche perché all’interno dell’Ente è presente l’organizzazione Ugl con tanto di iscritti. Poiché invece si è pensato di estromettere l’Ugl dalla riunione – proseguono Tancredi e Giordano – esprimiamo il nostro parere attraverso gli organi di stampa, cosicché da far capire a tutti la leggerezza con la quale l’Ente massimo istituzionale si occupa dei problemi seri del comparto industriale. Partiamo dai vertici: il Consorzio Asi di Potenza è commissariato da circa 7 anni. Nel precedente periodo (Navazio – Pafundi) l’ammontare dei debiti censiti dall’ufficio ragioneria dell’ente era di circa 15 milioni di euro. Allorché, strategicamente l’Asi, a firma di Navazio svende i propri immobili (Sede del Consorzio di Tito, CNR e parte del complesso ex liquichimica), per un ammontare di circa 15 milioni di euro (a copertura dei debiti). Oltre alla svendita fuori stagione il Consorzio, sempre a firma del buon Navazio, concede un area estesa del complesso industriale di Viggiano per la costruzione di un campo fotovoltaico, di proprietà privata ad una cifra miserevole di circa 1,3 milioni di euro. Campo fotovoltaico che forse avrebbe fatto comodo allo stesso consorzio (se avesse preso spunto dai cugini materani). All’ingresso del Commissario Salvatore – aggiungono i segretari Ugl – i problemi sembrano superati con la definitiva attuazione della legge regionale da lui fortemente voluta, con il conseguente nuovo bando di gestione delle aree che, a dire dei vertici consortili, porterà definivo respiro alle casse dell’Ente. Dopo 3 anni di commissariato la situazione che si presenta agli occhi di lavoratori e cittadini della Basilicata, è raccapricciante. Infatti si scopre che regione Basilicata affida 1 milione di euro l’anno al Consorzio per ‘tirare a campare’ e nonostante ciò, oggi si discute di aumentare a 2 milioni la cifra di sostentamento, al fine di poter chiedere, attraverso l’ennesimo bando (tutti deserti finora), al circuito bancario nazionale un mutuo di circa 15 milioni di euro. Detto ciò l’Ugl tenta di tirare un po’ di somme di quanto spiegato in precedenza: Ad oggi il consorzio vanta un debito di circa 15 milioni di euro, derivanti in parte dal debito Enel (9 milioni di euro) e parte dai residui Argaip (circa 5 milioni di euro), oltre ad una lunga lista di creditori (compreso le ditte appaltatrici di lavori). La gara della nuova gestione non ha prosieguo, non si sa per quali funesti motivi. Visto che, ad oggi, non ci sono iniziative in atto per uno sviluppo utile dell’Ente (non ci risulta nessuna esistenza di un piano di rilancio industriale) che, il Consorzio continua ad affidarsi a personaggi ‘apicali’ (pagati come parlamentari) della struttura che nulla hanno portato, in termini di evoluzione e quindi nessun benefit professionale per i dipendenti Asi e per le aziende insediate. La domanda che la Ugl pone ai massimi vertici regionali è: perché continuare a sovvenzionare uomini e Enti che ormai fungono da maldestri amministratori di condominio? Non sarebbe stato meglio, invece di commissariare continuamente l’Asi, mandare a casa i vertici dell’Ente che, di fatto, da tempo non producono null’altro che debiti? L’Ugl – concludono Giordano e Tancredi – non riesce a dare una risposta La risposta la lascio a giovani e meno giovani del mondo lavorativo. Noi non possiamo far altro che difendere i diritti dei lavoratori, semmai ce ne dessero la possibilità”.