Nicola Pavese, coordinatore artistico e organizzativo del raduno nazionale delle bande musicali da giro di Ferrandina, traccia un bilancio dell’iniziativa promossa nell’estate 2013.
Calato il sipario sul XXVIII Raduno nazionale delle bande musicali da giro, a Ferrandina è tempo di bilanci. Anche l’edizione 2013 ha confermato il grande interesse che la manifestazione riscuote fra gli appassionati di musica bandistica e l’apprezzamento per lo sforzo che ogni anno viene fatto per rinnovare il repertorio dei complessi. A Ferrandina, infatti, è possibile assistere all’esecuzione di diversi brani che con una certa superficialità vengono tralasciati soprattutto durante le feste patronali. Ed è proprio questa scelta che caratterizza il Raduno e lo rende innovativo rispetto alle ripetute e stereotipate esecuzioni che rientrano in altri contesti. Durante l’evento musicale anche quest’anno è stato possibile ascoltare, pur nel rispetto della letteratura bandistica tradizionale (e nel segno dei duecento anni dalla nascita di Giuseppe Verdi e Richard Wagner), una serie di composizioni comprendenti ouverture, intermezzi, operette, poemi sinfonici e brani originali per banda di autori sia “classici” che contemporanei. Cosa che rappresenta uno stimolo verso la ricerca e la riproposizione di musiche che venivano programmate nelle epoche passate, spesso entrate nel dimenticatoio, e che a Ferrandina si riscoprono e acquistano una nuova luce e una nuova dimensione. E alla stessa maniera non sono pochi gli esempi di nuove proposte musicali che durante la manifestazione trovano spazio e consensi.
C’è un altro dato importante da evidenziare: fra la gente che nei tre giorni ha gremito piazza Plebiscito c’erano anche numerosi giovani: basta seguire la manifestazione (dalla mattina fino a tarda sera) per rendersi conto della passione che provano per le bande musicali, accompagnate nel giro mattutino nei quartieri proprio da alcuni ragazzi che hanno fatto da guida. E la conferma viene proprio dalla presenza di ben tre complessi bandistici a Ferrandina, con organici formati soprattutto da studenti e diplomati in conservatorio. Vi è da sottolineare, altresì, che il Raduno di Ferrandina, oltre a diffondere un clima di festa in città, ha contribuito sicuramente a farla conoscere in tutta l’Italia promuovendone il territorio e continua a richiamare non pochi forestieri. In proposito abbiamo salutato gruppi di appassionati giunti dai villaggi turistici del Metapontino, da Matera, Miglionico. Pisticci, Salandra, Valsinni, Potenza, Pignola, Corleto Perticara, Francavilla in Sinni, Laterza, Gioia del Colle, Rutigliano, Bari, Lizzano e persino da Gesualdo (in provincia di Avellino). Inoltre, il Raduno richiama anche tanti concittadini che vivono fuori regione: un Ferrandinese di 87 anni, infatti, viene ogni anno addirittura da Verbania per rivivere antiche e sempre suggestive emozioni. Considerazioni, circa la presenza di forestieri, che possono essere avvalorate dai commercianti che operano lungo Corso Vittorio Emanuele e Piazza Plebiscito e dalle attività di ristorazione e alberghiere della città.
Circa la validità artistica e organizzativa, la risposta viene dai veri esperti del settore: cioè dai Maestri, dagli strumentisti e dai docenti dei diversi Conservatori di musica che ci onorano con la loro partecipazione. Da questi professionisti della musica vengono espressi ogni anno giudizi lusinghieri e particolari apprezzamenti per la bella cornice di piazza Plebiscito, l’attenzione e il silenzio durante i concerti, la passione che caratterizza i Ferrandinesi. A loro dire, una piazza così gremita di persone, almeno 600-700 presenti dopo le ore 21 e fino a tarda sera, non si trova tanto facilmente in tutto il Centro-Sud. All’edizione 2013 hanno partecipato le Bande musicali di Conversano (M° Cammarano) e Ferrandina “Puccini” (M° Cozza) il 22 agosto; Francavilla Fontana (M° Krantja) e Gioia del Colle (M° Carbonara) il 23; Ferrandina “Santeramo” (M° Ponzio), Miglionico (M° Pellegrino) e Squinzano (M° Lacanfora) nella serata conclusiva del 24 agosto.
Si può ben dire, quindi, che quella di Ferrandina è una iniziativa che riscuote successo, che ha avvicinato tanta gente alla musica lirica e sinfonica, è entrata nella tradizione locale e regionale. Un evento prestigioso e un patrimonio culturale e civile acquisito dalla nostra città, per il quale si dovrebbe pensare anche a un progetto di iniziative collaterali da realizzare nel corso dell’anno. Per questo il Raduno di Ferrandina va tutelato e sostenuto anche nel futuro.