Toni Notarangelo, uno dei soci della Blu Video, cura in modo “maniacale” la fotografia delle produzioni cinematografiche.
Dopo tanti cortometraggi è arrivato il primo film? Come è stato l’impatto sul piano tecnico-operativo? “E’ stato un passaggio obbligato. Avevamo prodotto tanti corti e assieme agli altri soci abbiamo deciso ddi provare l’esperienza del primo film, Il Vaso di Pandora. L’impatto è stato duro e coinvolgente, duro perchè i tempi erano serrati in quanto il film, composto da più di novanta scene lo abbiamo girato in venti giorni, coinvolgente perchè siamo stati sempre in compagnia di tanti amici che lavoravano con grande passione, dalla mattina alla notte inoltrata. Ricordo in particolare una delle ultime nottate, nella quale festeggiavo anche il mio del mio compleanno: era il 29 agosto e siamo rimasti fino alle 4,30 del mattino per girare la scena con Maurizio Nicolosi a Torre Spagnola. Dopo qualche ora siamo ritornati sul set per continuare a girare altre scene. Sul piano tecnico non ci siamo trovati in difficoltà perché abbiamo dato al film un’impronta brillante per quello che richiedeva la sceneggiatura. Abbiamo cercato, con l’utilizzo di pochi mezzi a disposizione, di struttarli al meglio. Io curavo la luce e la composizione dell’immagine, preoccupandomi che le scene fossero sempre abbastanza omogenee nella loro lettura di continuità, in modo da offrire allo spettatore una visione gradevole del prodotto finale.
Dal punto di vista professionale come è stata questa esperienza?
E’ stata un’occasione per crescere e per guardare al mondo del cinema con una nuova prospettiva. Siamo felici di aver raggiunto un discreto risultato e siamo consapevoli di aver messo solamente un piccolo paletto in vista del nostro ambizioso progetto, che è quello di continuare a lavorare in questo settore particolarmente creativo e stimolante con l’obiettivo di crescere sotto tutti i punti di vista.
Un aneddoto particolare?
Durante la scena di notte a Torre Spagnola nella quale Nicolosi non riusciva più a chiudere la scena per via delle risate provocate non solo dal nostro Roberto Porsia ma proprio dal clima goliardico che si era creato in quel particolare momento. Tra l’altro ricordo che Nicolosi era arrivato da poche ore a Matera ma da grande professionista si è calato subito nel personaggio. Eppure si rideva tantissimo e così anche lui non riusciva a porgere la battuta. La situazione era veramente dura per me perchè mi trovavo con la Steady-Cam in una posizione molto scomoda non solo per il peso della telecamera ma anche per il movimento richiesto dal regista…è stata dura ma alla fine siamo riusciti a chiuderla…
Il prossimo film?
Lo gireremo in questi giorni. Non voglio svelarvi nulla ma siamo già in pre-produzione con la fase organizzativa. Sarà proiettato nel cinema Comunale con una programmazione spalmata in un’intera settimana. Mi dispiace non poter anticipare nulla, sarà una sorpresa.
Michele Capolupo