"L’impatto mediatico che sta tenendo banco nei confronti della mozzarella di bufala prodotta nella regione Campania, – ha spiegato il rappresentante d categoria – si sta ripercotendo in negativo anche sul mercato del latte in generale. La nostra Nazione è tra quelle maggiormente dotate di servizi di controllo veterinario ed igienico-sanitario sulle produzioni zootecniche, le quali sono monitorate capillarmente da apposito servizio gestito dalle Asl di competenza. Se a queste – ha continuato – aggiungiamo l’operato puntuale dei Nas nonché del personale specializzato delle varie Associazioni di allevatori, ci rendiamo conto che il fenomeno, laddove, seppure dovesse esistere, rimarrebbe veramente un fenomeno circoscritto. Per cui la Basilicata, che per fortuna non è attanagliata dall’emergenza rifiuti o da altri disastri ambientali, non risulta a tutt’oggi gravata da pericoli di contaminazione di ogni genere. Infatti a mio avviso lo stato di salubrità delle nostre falde acquifere può farci dormire sonni tranquilli. Per cui noi dell’Ugc Copagri, – ha sostenuto con forza Minichino – rigettiamo ogni allarme ingiustificato teso ad intralciare il libero mercato delle produzioni lattiero-casearie della nostra regione." A parere dell’esponente di categoria, è necessario non cadere nella "trappola" del momento, bensì "sarebbe opportuno che i controlli e l’attenzione mediatica venissero riservati a tutte quelle produzioni provenienti da Paesi i cui monitoraggi nell’interesse della salute pubblica sono misconosciuti e la cui tracciabilità è impossibile da documentare." L’appello finale è ai consumatori "affinché acquistino il Made in Italy, riponendo in esso tutta la fiducia che ha finora sempre meritato."
"L’impatto mediatico che sta tenendo banco nei confronti della mozzarella di bufala prodotta nella regione Campania, – ha spiegato il rappresentante d categoria – si sta ripercotendo in negativo anche sul mercato del latte in generale. La nostra Nazione è tra quelle maggiormente dotate di servizi di controllo veterinario ed igienico-sanitario sulle produzioni zootecniche, le quali sono monitorate capillarmente da apposito servizio gestito dalle Asl di competenza. Se a queste – ha continuato – aggiungiamo l’operato puntuale dei Nas nonché del personale specializzato delle varie Associazioni di allevatori, ci rendiamo conto che il fenomeno, laddove, seppure dovesse esistere, rimarrebbe veramente un fenomeno circoscritto. Per cui la Basilicata, che per fortuna non è attanagliata dall’emergenza rifiuti o da altri disastri ambientali, non risulta a tutt’oggi gravata da pericoli di contaminazione di ogni genere. Infatti a mio avviso lo stato di salubrità delle nostre falde acquifere può farci dormire sonni tranquilli. Per cui noi dell’Ugc Copagri, – ha sostenuto con forza Minichino – rigettiamo ogni allarme ingiustificato teso ad intralciare il libero mercato delle produzioni lattiero-casearie della nostra regione." A parere dell’esponente di categoria, è necessario non cadere nella "trappola" del momento, bensì "sarebbe opportuno che i controlli e l’attenzione mediatica venissero riservati a tutte quelle produzioni provenienti da Paesi i cui monitoraggi nell’interesse della salute pubblica sono misconosciuti e la cui tracciabilità è impossibile da documentare." L’appello finale è ai consumatori "affinché acquistino il Made in Italy, riponendo in esso tutta la fiducia che ha finora sempre meritato."