“Il decreto del Governo di ripartizione del Fondo politiche sociali, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 10 settembre, che assegna alla Basilicata per l’anno in corso l’1,23%, vale a dire 3,7 milioni di euro su 300 milioni complessivi a disposizione delle Regioni, ci penalizza fortemente”. E’ il commento del consigliere regionale Antonio Autilio, sottolineando che “tra l’altro si tratta di contributi solo stanziati sulla carta, in quanto solo il 20% saranno subito disponibili e il restante 80% è accantonato in attesa del ricevimento da parte della Presidenza del Consiglio e del Mef delle comunicazioni con le quali gli enti danno atto del documentato rispetto delle condizioni previste dall’art. 2 del Dl del 10 ottobre 2012 n. 174”.
“La storia dunque si ripete come è accaduto per i precedenti Governi Berlusconi e Monti e sembra parlare un solo linguaggio: quello dei tagli. È sufficiente ricostruire i percorsi e gli stanziamenti di tutti i fondi che riguardano le politiche di welfare: Fondo nazionale Politiche sociali, Fondo per le Politiche della Famiglia, Fondo per le Pari opportunità, Fondo per le Politiche giovanili e il Fondo per le non autosufficienze.
Il Fondo nazionale per le politiche sociali si è contratto precisamente del 77,8% passando da uno stanziamento di 1,884 mld del 2004 ai 344,17 mln del 2013. Ma anche per gli altri fondi che riguardano il welfare non va bene. Il Fondo nazionale per le politiche giovanili istituito nel 2007 è stato completamente azzerato nel 2013 così come il Fondo per le Pari opportunità e per il Fondo per le politiche della famiglia. A salvarsi per quest’anno è solo il Fondo per le non autosufficienze che dopo il blocco del 2012 avrà in dote 275 mln per il 2013.
Per questo con la manovra di Assestamento di Bilancio Regionale di agosto scorso – dice Autilio – si è solo messo una “pezza” completando il finanziamento di alcuni programmi che con il bilancio 2013/2015 non avevano avuto la richiesta copertura, in particolare il fondo per le politiche sociali che già a partire dal 2009 ha visto ogni anno la costante riduzione dei fondi trasferiti dallo Stato fino ad un totale azzeramento e che la Regione mantiene immutato nel valore assoluto, destinando fondi propri.
Di qui l’integrazione del Fondo per le politiche socio assistenziali (legge regionale n. 40 del 2007) per 9 milioni di euro; i contributi regionali per nefropatici e talassemici per 10 milioni di euro aggiuntivi; i contributi per le gestioni liquidatorie delle Aziende Sanitarie da erogarsi in svariate annualità per 7 milioni di euro per ciascuno dei tre esercizi 2013/2014/2015; il contributo di 2 milioni di euro per l’erogazione dei Lea aggiuntivi
Per Autilio “non si può continuare ad attingere esclusivamente dalle royalties del petrolio in quanto è come se lo Stato con una mano dà l’elemosina per attuare tutti i complessi interventi di politica sociale e con l’altra prende tutta la fiscalità riferita al petrolio e al gas. L’obiettivo è di sviluppare politiche sociali più adeguate rivolte agli anziani, ai poveri, ai non autosufficienti, alle famiglie, ai più deboli, attraverso un maggiore impegno del Governo per queste categorie sociali. Infine, il programma per la stesura dei Piani di zona relativi al triennio 2013/2015 deve diventare oggetto di confronto con i Comuni e i sindacati e rivolto ai problemi più pressanti della povertà, della non autosufficienza, dell’handicap e dei pesantissimi disagi delle famiglie lucane che si trovano ad affrontare il dramma della disoccupazione”.