Csail Indignati non si fida di Lacorazza e spiega in una nota perchè non si può fidare dell’attuale presidente della Provincia di Potenza, che in tema di petrolio ha fallito su ogni fronte. Di seguito la nota integrale.
Il Pd faccia le Primarie come meglio ritiene ma non provochi ulteriore indignazione e sfiducia: non possiamo certamente accettare lezioni sulla gestione del petrolio e delle royalties dal presidente della Provincia di Potenza Piero Lacorazza che in cinque anni di Presidenza dell’Ente inutile e sprecone , destinato non a caso alla soppressione, non è stato mai ammesso a sedere al tavolo di decisioni (Cabina di Regia per il P.O. Val d’Agri) limitandosi ad una semplice lettera al Governatore-sceicco per essere invitato. Invito che, a quanto ci risulta, non è stato mai accolto se non in qualche circostanza relativa alla convegnistica o a consultazione personale con il risultato di essere sempre tenuto fuori dalla ripartizione della torta-royalties. Dunque come si possono fidare i sindaci della Val d’Agri, incontrati solo grazie all’intercessione di De Filippo altrimenti poco inclini da sempre ad incontrare l’inetto Lacorazza in tema di petrolio, e le comunità locali di chi non ha mai espresso una sola parola nei luoghi istituzionali che contano accontentandosi dell’elemosina o di qualche briciola. Il suo operato a noi sembra del tutto simile a quello dei capi di stato (regioni) della Nigeria che non hanno alcuna interlocuzione con le compagnie petrolifere. E poi osa parlare di monitoraggio su ambiente e salute dimenticando che alcune centraline installate nell’area industriale di Viggiano inizialmente erano gestite dalla Provincia dimostratasi completamente incapace ed inefficiente e quindi passate all’Arpab. Sempre la Provincia per le competenze nel settore ambientale avrebbe potuto e dovuto fare di più del semplice passa-carte di dati ricevuti direttamente dall’ Eni o dall’Arpab. Persino i Comuni valligiani si sono lamentati della latitanza dell’Ente di Lacorazza in materia di ambiente, salute pubblica e difesa del territorio. Ancora le responsabilità dirette di Lacorazza sono nella gestione dei Centri per l’Impiego (da anni passati alle Province) che sono stati bypassati dalle società impegnate nell’attività petrolifera per le assunzioni senza battere ciglio e nell’attività di formazione delle maestranze necessarie per i lavori nel comprensorio della Val d’Agri. In quest’ultimo caso si è tentato di mettere in campo l’Apof-Il , l’agenzia controllata da Lacorazza, che non è stata lontanamente presa in considerazione da Assoil-Assoschol, Confindustria-Assomineraria che ne conoscono bene l’inefficienza. Ancora, l’inetto e incapace presidente della Provincia non ha mosso un dito di fronte allo scippo dei fondi destinati alla Saurina anche in questo caso perché messo a tacere dalla generosità di De Filippo che ha lasciato qualche soldo per i rattoppi delle strade provinciali. C’è poco da fidarsi del giovane ex comunista rampante diventato “ostaggio” dei capicorrente del suo partito che possono controllarlo in cambio del sostegno alle Primarie.
Filippo Massaro, Csail-Indignati Lucani