Ormai da moltissimi mesi anche le Imprese che eseguono i lavori di realizzazione allacci idrici, fognari e di pronto intervento per Acquedotto Lucano vantano e continuano ad accumulare crediti ingentissimi per molti milioni di euro. I pochi acconti ed i modesti importi ricevuti non hanno impedito quello che avviene da mesi: drammatica riduzione del personale e ritardo insostenibile nel pagamento delle retribuzioni ai sempre meno dipendenti residui. La misura è colma”.
E’ quanto denunciano i segretari dell’Ugl in Basilicata, Giovanni Tancredi, Luigi D’Amico e Giuseppe Giordano per i quali, “il Presidente ‘nominato’ di Acquedotto Lucano, presentato come manager competente, non ha sinora dimostrato di possedere tutte le capacità dovute per reperire le necessarie risorse economiche, atte ad onorare gli impegni contrattuali con le Imprese. Né ha prospettato e messo in campo, unitamente al suo staff dirigenziale, valide soluzioni di agibilità aziendali che, attraverso il fattivo coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, possano contemperare e soddisfare le esigenze vitali di tutte le componenti: Azienda, Imprese e lavoratori. E quindi le Imprese, oltre a licenziare i dipendenti ed a ritardare i pagamenti, sono costrette ad affrontare insormontabili problemi, sostenere difficili rapporti con banche, fornitori, Enti previdenziali, uffici fiscali etc. Per l’Ugl – proseguono i segretari – è tragico e paradossale: si rischiano nuovi fallimenti ed ulteriore incremento di disoccupazione a causa del troppo credito maturato e non riscosso. E pure al Presidente ad alla dirigenza, i laudi compensi, ciclicamente e mensilmente giungono. La difficile situazione non può risolversi con incomprensibili ed inaccettabili atteggiamenti di chiusura da parte di chi, invece di risolvere i problemi delle Imprese e dei lavoratori, mortifica i diritti contrattuali e le legittime aspettative. La chiusura dei cantieri, ineluttabile se perdura tale situazione di crisi di liquidità aziendale, rappresenterebbe anche un grave disagio per i Comuni che potrebbero essere costretti a non garantire un bene primario, quale il servizio idrico. L’Ugl ritiene che i tempi siano maturi per un intervento deciso del Presidente della Giunta regionale, Vito De Filippo, quale rappresentante del socio principale di AqL, nonché organo istituzionale che ha dirette responsabilità sulle nomine del consiglio d’Amministrazione dell’ente. Soprattutto – concludono Tancredi, Giordano e D’Amico – l’Ugl si impegnerà alla costituzione di un tavolo che, con l’auspicabile direzione di sua Eccellenza il Prefetto, veda operare sinergicamente, con l’Ente, Regione, oo. ss. e datoriali, al fine di trovare le giuste soluzioni per affrontare l’ennesima crisi del mondo produttivo e del lavoro”.