Torna d’attualità la vicenda delle pale eoliche e Pio Abiusi interviene per fare chiarezza in merito con una nota inviata alla nostra redazione. La pubblichiamo integralmente.
L’eolico di Matera
Da alcuni mesi le 44 pale eoliche di Matera hanno interessato la cronaca regionale e non solo, stessa cosa dicasi per l’assurdo ponte di Ferro realizzato nei Sassi. Sono due accadimenti gestiti a dir poco in maniera sciatta. Le segnalazioni sull’aggressione delle pale eoliche che la città avrebbe subito erano state fatte da oltre 3 anni ma mai è stato fatto un punto sullo stato dell’arte e mai sono state assunte decisioni adeguate. Oggi, che la frittata è fatta, la situazione è chiara al 75% vale a dire per tre impianti su quattro. Per Matera andava posta la dichiarazione di notevole interesse pubblico dell’intero territorio così come è accaduto per Irsina e la stessa cosa doveva essere fatta anche per Genzano di Lucania. Nulla è accaduto, il Comune di Matera vive alla giornata ed ecco il quadro disastroso che ci ritroviamo. Le sei pale di Asja, posizionate a Ciccolocane, sono ormai una realtà in corso d’opera , l’intervento è passato nella indifferenza generale; per le 15 pale di Zefiro a Le Matine si è fatto tanto di quel chiasso perchè si sapeva che erano pale di un progetto vecchio che non sarebbe stato conveniente realizzare e così è stato. E’ servito, Zefiro, al Comune per acquisire ingiustificati meriti ambientali quando in realtà si trattava di organizzare solo un funerale. Le 9 pale di Meltemi in località Le Reni erano e sono davvero uno sconcio perchè unite a quelle di Ciccolocane chiudono l’orizzonte verso Est in direzione della Puglia e circonderanno Borgo Venusio. Matera non è solo i Sassi tanto è che con un preventivo di spesa pari a 50 Milioni di Euro si conta di porla alla attenzione europea e le pale non sono un bel biglietto da visita. Oggi appaiono Organizzazioni ambientaliste che sono sulla rete e la sanno utilizzare. Esse stigmatizzano come deprecabili alcuni comportamenti e visto che promettono di adoperarsi per impedire che il paesaggio e l’ambiente della città dei Sassi degradino e ricusano patteggiamenti, tutti da dimostrare, ricordiamo che i termini per presentare ricorso alle pale eoliche di Le Reni non sono ancora scaduti si organizzassero per farlo, il ricorso, perchè di paladini con le spade di cartone ce ne sono tanti sulla rete. Una cosa sarebbe da chiarire, poi, come mai l’OLA abbia tanto accredito presso la redazione di Basilicatanet, finanziata completamente con tante risorse pubbliche e nota come la PRAVDA Lucana , cosi che ogni suo comunicato è oggetto di attenzione mentre, spesso, la porta è sbarrata appellandosi ai termini che “per semplificare il lavoro redazionale” si è reso necessario stabilire alcune regole e tra queste è precisato che la pubblicazione delle notizie provenienti da fonti esterne alla Regione viene determinata esclusivamente da valutazioni giornalistiche stabilite, in piena autonomia, dalla redazione stessa. Che ci si segga,forse, alla stessa mensa, magari, solo aziendale?
Pio Abiusi