Il Consiglio comunale di Matera, nel corso della seduta odierna, con un lungo applauso ha approvato all’unanimità il dossier di candidatura di Matera a Capitale europea della Cultura 2019. In allegato la delibera e l’intervento del sindaco di Matera, Salvatore Adduce, che rappresenta anche la introduzione al dossier. Riportiamo di seguito il report sul dossier e il testo integrale della delibera del Comune di Matera.
La candidatura, che presentiamo in questo Dossier, ha messo in moto un processo inarrestabile: a Matera si respira uno straordinario clima di mobilitazione sociale che dimostra che un nuovo modo di fare cultura è possibile. E questo ha contaminato l’intera Basilicata e molte aree limitrofe, tanto che praticamente tutti i comuni lucani, la Regione, entrambe le province hanno aderito alla nostra sfida.
L’esperienza unica di una comunità che, nell’immediato dopoguerra, ha saputo affrontare la terribile questione dell’inabitabilità della propria bellissima città, consente di raccontare al mondo intero che da una grande emergenza, come quella dello svuotamento dei Sassi, è possibile assicurare, attraverso una programmazione intelligente, nuova ospitalità ad un’intera popolazione.
In meno di cinquant’anni, il dilemma di Matera si è risolto positivamente, nell’assoluto rispetto di quel grandissimo patrimonio storico, architettonico, antropologico costituito dallo spettacolare sito rupestre, millenario esempio di equilibrio ambientale.
Anche per questo, Matera è la città del rovesciamento, la città resiliente che ha saputo sconfiggere la sua condizione negativa, risollevandosi grazie alla cultura e ad un sapere antico, fatto di segni ma soprattutto di pratiche sostenibili, che derivavano proprio da quell’antica armonia.
La nuova sfida consiste nel proporre ai cittadini di “rigenerare” insieme la città, superando quella sfiducia e quel fatalismo che spesso caratterizzano i nostri territori.
Matera e la Basilicata vogliono annunciare all’Europa che un altro Sud è possibile, mettendosi alla spalle gli stereotipi di un Mezzogiorno piegato su se stesso ed in perenne attesa di assistenze.
La nostra città punta sulla cultura perché questa è la sua storia, perché è la cosa giusta da fare.
Cinquant’anni fa, Pier Paolo Pasolini scelse Matera per ambientare il “Vangelo secondo Matteo” non solo per il suo sole ferocemente antico, che somigliava a quello di Gerusalemme, ma per la bellezza e la storia che vi si respiravano, in quel connubio eccezionale di natura e cultura che fa dei nostri Sassi e della prospiciente profonda Gravina il paesaggio unico al mondo che tutti conoscono e che l’Unesco ha dichiarato patrimonio dell’umanità.
Nel 1964 i Sassi di Matera erano però in gran parte deserti e spettrali: pieni di fascino per un artista ma quasi completamente svuotati della loro popolazione, per gli effetti di una legge che nel 1952 aveva sancito la ‘vergogna nazionale’ delle condizioni di vita degli abitanti degli antichi rioni, denunciata da Carlo Levi nel suo libro scritto dopo il confino in Basilicata, imponendo lo spostamento coatto di migliaia di persone dalle ‘grotte’ insalubri ai nuovi quartieri della città laboratorio.
Un ‘esodo biblico’, che aveva segnato profondamente il cuore della comunità. Fu una scelta radicale, perché impossibile era allora immaginare una soluzione diversa, che guardasse alla bellezza o alla conservazione del ‘patrimonio culturale’. Era l’immediato dopoguerra e il Sud doveva essere ricostruito. C’erano fame e miseria, la mortalità infantile negli antichi rioni di Matera era insostenibile. Bisognava risollevarsi. I contadini delle nostre campagne, cantati e difesi da Rocco Scotellaro e Manlio Rossi Doria, dovevano riconvertirsi, diventare operai e costruttori dei nuovi quartieri popolari. I Sassi, simbolo dell’arretratezza del meridione agricolo, andavano evacuati e presto dimenticati, di fronte alle urgenze della ripresa economica.
Matera si poteva perdere.
La frattura, la rimozione furono tremende, lo iato profondissimo.
Invece, grazie alla mobilitazione nazionale di personalità della cultura, alla battaglia di civiltà che i giovani materani del circolo culturale “La Scaletta” immediatamente ingaggiarono, difendendo e valorizzando l’identità e la storia del nostro sito e ritornando pian piano ad abitare i Sassi, quel processo venne invertito e, nel giro di pochi decenni, Matera è riuscita a riscattarsi diventando, anche per lo straordinario programma di recupero avviato all’inizio degli anni novanta e reso possibile dalla legge 771 del 1986, il primo sito patrimonio Unesco del nostro Mezzogiorno.
E al tempo stesso, grazie alla lungimiranza della cultura urbanistica italiana che scelse Matera come luogo di sperimentazione anche sulla scorta della visione di Adriano Olivetti, fu possibile progettare ed edificare nuovi quartieri popolari “a misura d’uomo”.
Quella sfida vinta alimenta ancora oggi, proprio nel tempo della grande crisi europea e mondiale, le energie per osare e costruire nuove opportunità per chi a Matera vive ma anche per chi vuole scegliere la nostra città come luogo temporaneo per creare, inventare, progettare, facendosi prendere dal suo fascino.
Matera, città accogliente e vitale, è al centro di un vastissimo agro che rinsalda, non solo concettualmente, l’assonanza “cultura-coltura”, dando valore alla biodiversità e ad un nuovo modo colto e consapevole di lavorare oggi la terra. La “Carta di Matera”, voluta nel 2010 dalla Confederazione Italiana Agricoltori e sottoscritta da migliaia di sindaci, anche ricordando il grande movimento materano e meridionale degli anni ’50 per la riforma agraria, rilancia proprio da qui, dalla nostra terra, l’impegno civico a favore dell’agricoltura, quale settore strategico nel panorama economico.
La cultura è il fondamento sul quale possiamo costruire tutti insieme un nuovo modello di sviluppo perché dà corpo ed anima ad ogni settore produttivo, nessuno escluso.
Un modello che deve fondarsi su un assunto condiviso, per segnare una stagione nuova di inevitabile cambiamento: un nuovo paradigma che rompa definitivamente col modello della desolazione meridionale.
Dare concretezza e speranza, positività e visione: un’epoca nuova rispetto all’autocommiserazione, un tempo utile ad intercettare risorse. Utilizzando al meglio i fondi della programmazione europea, intrecciando l’artigianato tradizionale al design contemporaneo, daremo nuove forme alle distrettualità economiche preesistenti, stimolando una nuova imprenditorialità diffusa.
La candidatura vuole presentare all’Europa un grande esempio di sostenibilità e integrazione tra città e territorio. Un modello di emancipazione e di riconquista collettiva attraverso la cultura degli spazi comuni della vita. Matera ha molto da offrire, è una città attrattiva che crea “dipendenza”: chi è venuto vuole ritornare e chi non è ancora arrivato ne percepisce anche da lontano il magnetismo.
La nostra comunità si presenta con qualcosa di magnifico, che è insieme remoto e futuro.
Una tradizione che affonda le sue radici in un lontanissimo passato e una spinta eccezionale all’innovazione, che ci permette di rileggere documenti e monumenti della storia come testi vivi, pulsanti, di oggi.
Matera è una città sana e sicura, nella quale è bello vivere come nuovi “abitanti culturali”.
Attingiamo alla grande lezione del passato per condividere le risorse disponibili e questo ci consente in modo naturale di incamminarci sulla strada, ormai per tutti obbligata, del “re-cycling, re-use, re-duce”.
Ai giovani che preparano il futuro offriamo il presente, liberando spazi ed opportunità.
La candidatura a Capitale Europea della Cultura è soprattutto per loro, consapevoli come siamo che il percorso è cominciato tanto tempo fa, già nel 1952, e continuerà dopo il 2019.
Questo è l’esempio che Matera ha dato e può offrire all’Europa. Anche per questo il programma culturale contenuto in queste pagine, frutto della crescita e della condivisione della nostra città e di un intero territorio, sarà comunque realizzato. Tornare indietro è ormai impossibile.
Salvatore Adduce – Sindaco di Matera
Dossier Matera 2019 – Riportiamo di seguto la sintesi dell’intervento del Consigliere comunale del PDL Adriano Pedicini nella seduta di lunedì 16 settembre 2013.
Il PDL aveva chiesto che il progetto di candidatura venisse approvato in consiglio comunale perché la politica se ne assumesse le responsabilità, abbiamo favorevolmente sostenuto la candidatura di Matera a capitale europea della cultura, non poteva esser altrimenti, è un momento propizio, unico di crescita e sviluppo per questa città. C’è bisogno di mettere da parte ogni critica e procedere nella direzione che questa opportunità ci riserva. Il percorso sino ad oggi ci ha visto critici ma convinti di poter costruire e sviluppare vari aspetti anche robusti sulle scelte fatte, senza mai far mancare la partecipazione attiva e costruttiva del nostro gruppo politico. Ma non vi è più tempo per le chiacchiere, qual che è fatto è fatto, le squadre sono in campo e si sta per fischiare l’inizio della partita, in questo momento non ci resta che tifare e sperare nel risultato positivo. Risultato raggiungibile, a portata di mano, si ottiene con una partecipazione dilatata, con impegno soprattutto da parte delle istituzioni e della politica. E’ senza dubbio quest’ultimo un aspetto che non va sottovalutato, specie quando si è in una regione così piccola, in una provincia così poco rappresentata dalla politica. Per tale motivo credo che i nostri parlamentari, fuori dalle linee generali dell’appartenenza a partiti e movimenti, debbano essere all’unisono coinvolti in questa missione fondamentale per il futuro di Matera e della Basilicata. Allora mi chiedo: dov’è la politica di quel movimento affacciatosi con prepotenza sulla scena politica nazionale e locale, dove sono i cittadini parlamentari 5 Stelle eletti in questa provincia, nella regione? Sembra che a costoro il progetto non interessi; ebbene, la politica deve essere chiara e trasparente, sono loro i primi a chiederlo, quindi fuori della solita sterile demagogia si vuole sapere cosa pensano i “Cittadini eletti”,i parlamentari lucani, costantemente assenti ingiustificati in ogni manifestazione che ha riguardato il progetto di candidatura. Non ho sentito una parola o una piccola apparizione di due onorevoli cittadini figli di questa provincia, ad uno solo degli incontri pubblici in cui si presentava la candidatura, questo è un aspetto sostanziale perché quando si parla della città, del suo bene non ci si può rendere indifferenti.
Un momento epocale, come questo non può permettersi che chi ha ottenuto un suffragio vicino al 30% rimanga distante e insensibile. Quel che dico vuol avere un valore costruttivo, rivolto alla ricerca di una identità cittadina forte, partecipata ed omogenea e chi riveste ruoli istituzionali non può sottrarsi e starsene da parte; ha il dovere di aderire, di condividere o, eventualmente dissentire, soprattutto quando sono in gioco interessi vigorosi per il futuro della città; questa merita l’attenzione di tutti e soprattutto di chi si ritiene parte attiva, di chi si erge a moralizzatore e si candida quale alternativo a questa miserevole politica, è questo il momento di dimostrare capacità e non star lì a mirar il nulla per poi agire in modo strumentale evidenziando le disfatte altrui. A questa evidenza critica non si vuole sottrarre alcuno, nemmeno quella parlamentare del PD calata in Basilicata a colonizzare un seggio al Senato, per poi sparire nel nulla. Quale migliore occasione del mostrarsi partecipe in questo momento, sdebitarsi della gratitudine, essere riconoscente verso la città che le ha permesso di occupare un seggio in Senato, invece il nulla, non una parola, distratta? c’è da scommetterci che da buona romagnola farà il tifo per Ravenna.
Adriano Pedicini – Consigliere comunale PDL
Dossier Matera 2019 – Riportiamo di seguto la sintesi dell’intervento del Consigliere comunale del PD Angelo Cotugno nella seduta di lunedì 16 settembre 2013.
Potrebbero essere 18 le città italiane candidate per diventare Capitale Europea della Cultura nel 2019. L’altra città, perché saranno due le capitali scelte, sarà individuata tra le città della Bulgaria. Una bella ed importante sfida, che la nostra città e la nostra comunità ha prima immaginato e sognato e poi, ha concretamente lavorato per giocarla. Nel 2019 toccherà per la quarta volta all’Italia; prima è toccato a Firenze nel 1986, nel 2000 a Bologna e nel 2004 Genova. Potrebbe ora toccare a Matera.
La candidatura di almeno 18 città, dimostra che i territori credono nel loro patrimonio culturale e lo considerano un elemento indispensabile per migliorare la qualità della vita e per rilanciare il sistema economico e sociale. Una sfida che ribalta l’idea di cultura che si è consolidata negli ultimi vent’anni e rilancia l’attenzione a tutto il nostro patrimonio culturale ed ambientale. E’ nota l’opinione che un Ministro del Governo del nostro paese avesse della cultura, mi pare dicesse che con la cultura non si mangia.
Questa è per Matera una opportunità straordinaria, unica e probabilmente irripetibile. Matera insieme a tutti gli altri 130 comuni della regione Basilicata, insieme ai comuni dell’area Murgiana, insieme a quelli della Calabria e della Campania, insieme alle tante famiglie e comunità lucane sparse nel mondo ed insieme ai tantissimi studenti fuorisede si mette in gioco con la sua storia il suo patrimonio la sua idea di futuro.
Il dossier di candidatura lega insieme : storia ed ambizioni, tradizione ed utopia, povertà e dignità, isolamento ed accoglienza, degrado e rinascita, manualità ed innovazione; vuole tracciare in questo modo il profilo di una terra e di una comunità che è capace di conservare una propria identità ed allo stesso tempo è aperta e disponibile alla contaminazione culturale ed al cambiamento rivolta e legata all’Europa ed al mediterraneo.
Insieme è la parola giusta perché mostra il legame di un territorio che va ben oltre i confini geografici ed amministrativi; territorio che vuole sfidare in questa competizione anche città con ben altro blasone. Il programma di candidatura è molto ambizioso e vuole, per essere attuato, una classe dirigente all’altezza del compito, una macchina amministrativa Europea ed un “abitante culturale” protagonista del proprio futuro. Insieme ce la faremo.
Il Consiglio Comunale odierno è stato altresì convocato per votare il conferimento della cittadinanza onoraria al Maestro Francesco Rosi , lo facciamo approvando il dossier 2019 e guardando ai prossimi importanti appuntamenti : la ricorrenza del 70° del XXI settembre e quella delle celebrazioni del nostro Sant’Eustachio.
Rosi ha girato a Matera “Cristo si è fermato ad Eboli” , proponendo ad un pubblico più vasto la storia e le immagini descritte da Levi nell’omonimo libro. In quel film passano le immagini ed è raccontata la storia con cui ancora oggi siamo chiamati a confrontarci, quasi non ci fossimo ancora liberati da quel quadro descritto e raccontato da Levi. Sono questi gli elementi che continuano ad alimentare un dibattito sempre vivo che puntualmente si sviluppa nella nostra comunità.
Recentemente lo si è potuto leggere, con importanti ed autorevoli interventi, sulle pagine di un quotidiano locale e lo si è potuto seguire nel corso dei lavori della “Milanesiana 2013” , importante iniziativa che si tiene a Milano, in una sessione dedicata alla Basilicata del 4 luglio 2013. La cittadinanza onoraria al maestro Rosi colma una grave lacuna tra Matera ed uno tra i più grandi maestri del cinema italiano e ci porta oltre la stessa rappresentazione descritta nel “Cristo si è fermato ad Eboli”. E’ una bella pagina nel percorso di candidatura. Il Maestro Rosi ha al suo attivo una serie di straordinari lungometraggi molti inseriti nel filone dei film inchiesta, tra questi il capolavoro girato nel 1963 “ Le mani sulla città”. La facoltà di architettura della università di Reggio Calabria ha conferito nel 2005 a Francesco Rosi la “laurea Honoris causa” in pianificazione territoriale, urbanistica ed ambientale, confermando in quella occasione l’attualità di un film girato più di quarant’anni prima.Il conferimento della cittadinanza onoraria deve rappresentare per tutti noi anche l’impegno a costruire insieme tutte le condizioni per una città migliore e per riaffermare le regole della pianificazione territoriale, urbanistica ed ambientale che devono essere parte del nostro patrimonio culturale e parte dello stesso dossier.
Angelo Cotugno – consigliere comunale PD
DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE
Verbale N.
OGGETTO: Approvazione dossier di candidatura Matera 2019
L’anno duemilatredici il giorno sedici del mese di settembre alle ore 09,00 in Matera e nella
Sala delle adunanze consiliari della Sede comunale, in via Sallustio, convocato con appositi avvisi consegnati a domicilio di ciascun Consigliere, si è oggi riunito il Consiglio Comunale in seduta pubblica. Sessione STRAORDINARIA ED URGENTE di prima convocazione.
Presiede Brunella MASSENZIO, Presidente del Consiglio, partecipa il Segretario Generale del Comune Dott. Antonio Fasanella.
Il Presidente, dato atto che il numero dei presenti è legale per la validità della adunanza, dichiara aperta la seduta.
Vengono designati a scrutatori i Consiglieri Signori:
IL CONSIGLIO COMUNALE
Premesso che:
– il Consiglio Comunale con delibera n. 9 del 11/03/2009 deliberava di “proporre la candidatura della città di Matera a Capitale europea della cultura per l’anno 2019”;
– la stessa delibera prevedeva di “mettere in atto tutte le sinergie e le procedure utili al conseguimento di tale obiettivo, compresi i regolamentari percorsi in Commissione e l’ascolto e l’audizione delle presenze culturali ed artistiche della città”;
Considerato che
– la decisione del Consiglio Comunale è stata accolta in città e nell’intero territorio regionale in modo estremamente positivo tanto che numerose amministrazioni comunali hanno deliberato l’adesione alla candidatura;
Richiamata
– la delibera di Consiglio Comunale n. 37 del 24/05/2010 “Presentazione delle linee programmatiche per il mandato amministrativo 2010/2015” che conferma esplicitamente l’interesse alla candidatura in quanto “(…) la stessa candidatura a capitale europea della cultura 2019 costituisce l’occasione per mettere a frutto le grandi potenzialità che la città esprime”;
Visto
l’esito della riunione del 17.1.2011 tenutasi presso il Comune di Matera, in cui il Comune di Matera, la Regione Basilicata, il Comune di Potenza, le Province di Matera e Potenza, la Camera di Commercio di Matera hanno assunto l’impegno di sostenere unitariamente la candidatura di Matera a Capitale Europea della Cultura attraverso un Comitato da istituire all’uopo e hanno contestualmente identificato il Comitato Tecnico e Scientifico in persone di comprovata esperienza e competenze nella preparazione, gestione e valutazione di candidature di città a manifestazioni e titoli di carattere internazionale;
l’esito della riunione del 12.3.2011 tenutasi presso il Comune di Matera, in cui le istituzioni summenzionate – con l’integrazione dell’Università degli Studi di Basilicata – hanno convenuto di istituire il Comitato promotore della Candidatura a Matera Capitale Europea della Cultura per il 2019″ entro la fine di maggio 2011, previa approvazione del relativo statuto da parte degli enti fondatori;
Vista
la delibera n. 46 del 16 giugno 2011 appovata dal Consiglio comunale con cui il Comune di Matera approva lo statuto del Comitato Matera 2019;
Richiamata
la successiva costituzione con atto notarile del suddetto Comitato Matera 2019, avvenuta in data 29.7.2011, avente quali soci fondatori la Regione Basilicata, i Comuni di Matera e Potenza, le Province di Matera e Potenza, l’Università di Basilicata e la Camera di Commercio di Matera, con lo scopo specifico della promozione e realizzazione unitaria di tutte le attività necessarie per la preparazione ed il supporto della candidatura di Matera quale Capitale europea della Cultura per il 2019 ed in particolare la redazione e approvazione del dossier di candidatura;
Tenuto conto
che il Comitato Matera 2019 ha un Consiglio di Amministrazione, che ha il ruolo, tra l’altro, di approvare gli indirizzi strategici ed ogni decisione attinente al perseguimento dello scopo del Comitato;
Dato atto
che la procedura per la designazione delle capitali europee della cultura prevede le seguenti fasi:
• una fase di preselezione, prevista per il 2013, nell’ambito della quale le città interessate devono presentare il dossier di candidatura in risposta ad un bando emanato dal Governo nazionale ed al termine della quale un’apposita Giuria composta da 6 esperti individuati dal Governo italiano e 7 esperti designati dalle Istituzioni europee predispongono un elenco di città preselezionate;
• una fase di selezione, che ha inizio nel 2014, in cui le città preselezionate presentano un dossier di candidatura più dettagliato e la Giuria seleziona la città da candidare notificando tale scelta alle Istituzioni Europee; tale fase si conclude nel 2015 con la designazione da parte del Consiglio dei Ministri dell’Unione Europea, previo parere del Parlamento europeo, della Capitale Europea della Cultura;
• una fase di sviluppo e organizzazione del programma delle attività da parte della città designata, che va dal 2015 al 2018;
Dato atto
altresì che, in ottemperanza alla procedura di designazione summenzionata, il Ministero dei Beni Culturali – di intesa con la Commissione Europea – ha pubblicato nel mese di novembre 2012 il bando per il titolo di Capitale europea della cultura per il 2019, che fissa al 20 settembre 2013 la presentazione delle relative candidature per la fase di preselezione;
Dato atto
infine che, in data 5 settembre 2013 il Consiglio di Amministrazione del Comitato Matera 2019 ha approvato il dossier di candidatura da presentare entro il 20 settembre 2013 conformemente a quanto previsto dal summenzionato bando;
Tenuto conto
della portata innovatrice che tale dossier rappresenta, in quanto frutto di una programmazione concertata tra le principali istituzioni regionali che disegna per il futuro ciclo programmatico la strategia che punta sulla cultura come una dimensione strutturante dello sviluppo territoriale di Matera e della Basilicata, capace di generare ricadute durature in termini di benessere collettivo, di miglioramento della qualità urbana e della cultura, di sviluppo economico connesso con le componenti culturali e creative.
All’unanimità dei voti favorevoli espressi per alzata di mano dai consiglieri presenti. (Sono assenti: …)
DELIBERA
– di prendere atto e condividere il Dossier di Candidatura approvato dal Consiglio di Amministrazione del Comitato Matera 2019, impegnandosi tra l’altro a definire con le istituzioni competenti la programmazione degli interventi infrastrutturali e le modalità di finanziamento;
DELEGA
Il Sindaco e Presidente del Comitato Matera 2019 ad apportare al dossier le modifiche ed integrazioni che si rendessero necessarie prima della consegna del dossier al Mibac;
IMPEGNA
Il sindaco e la Giunta comunale, d’intesa con il Comitato Matera 2019, ad avviare iniziative per diffondere il dossier a tutta la cittadinanza.
IL PRESIDENTE IL SEGRETARIO GENERALE
Brunella MASSENZIO Dott. Antonio FASANELLA
DICHIARAZIONE: Copia della presente delibera è in corso di pubblicazione all’albo Pretorio del Comune, per 15 giorni consecutivi dal 16/09/2013
Matera, lì 16/09/2013
IL SEGRETARIO GENERALE
Dott. Antonio FASANELLA
SI ATTESTA
Che copia integrale del presente deliberato, su analoga attestazione del Messo comunale, è stata affissa all’Albo Pretorio di questo Comune per 15 giorni consecutivi a norma dell’art. 124 comma 1 del D.Lgs. 267/2000 dal 22/07/2011 al 05/08/2011
Che la presente deliberazione è divenuta esecutiva decorsi 10 giorni dalla pubblicazione (Art.134, co.3).
Dalla residenza Comunale, lì _____________________
IL SEGRETARIO GENERALE
Dott. Antonio FASANELLA
Adduce” Dare concretezza e speranza, positività e visione: un’epoca nuova rispetto all’autocommiserazione, un tempo utile ad intercettare risorse. Utilizzando al meglio i fondi della programmazione europea, intrecciando l’artigianato tradizionale al design contemporaneo, daremo nuove forme alle distrettualità economiche preesistenti, stimolando una nuova imprenditorialità diffusa.
La candidatura vuole presentare all’Europa un grande esempio di sostenibilità e integrazione tra città e territorio. Un modello di emancipazione e di riconquista collettiva attraverso la cultura degli spazi comuni della vita.”
Matera 2019 è una grande opportunità per i materani,ma rimarra solo un albero spoglio, fino a quando avremo a governarci persone che predicano SPERANZA EMANCIPAZIONE, sono gli stessi artefici, di averci rubato la speranza e l’emancipazione. Persone che parlano di solidarietà ,di comunita nei convegni nei consigli comunali, nelle manifestazioni pubbliche, ma poi nei fatti ,non glie ne freca niente di questi valori, ma solo attenti al loro interesse particolare e dei loro compagni di merende.
Grazie Matera della tua ipocrisia
Finalmente tutti uniti verso un traguardo che è il benessere socio-culturale di un intero territorio. La città di Matera con le sue espressioni più sane vigili con forza affinché questa sia l’occasione buona per liberarla dalla micidiale cupola invisibile, formata da vecchi pseudo-intellettuali che controllano e gestiscono la cultura in questa nostra bella Matera. Nessuno devi entrarvi senza il loro consenso, la paura di essere oscurati da nuove e brillanti intelligenze è troppo forte per questi individui. Bisogna dare spazio ai moltissimi giovani talenti figli di questa città nei fatti e non nelle parole.