La candidatura di Nicola Benedetto per le Primarie è un test nazionale importante non solo per Centro Democratico ma per l’area di centro, moderata e riformista che è componente essenziale per il buon governo del centrosinistra. E’ questo il messaggio dell’on. Bruno Tabacci leader nazionale del Centro Democratico che insieme all’on. Angelo Sanza e a Pasquale Lionetti ha affidato oggi agli elettori lucani partecipando a Potenza ad una conferenza stampa.
Tabacci, inoltre, ha voluto dare un significato di continuità alla sua candidatura alle Primarie in vista delle politiche del febbraio scorso rispetto a quella di Benedetto. Allora come oggi – ha detto – si riafferma la validità dell’autonomia di un’area politica nei confronti del Pd, senza alcuna reverenzialità, al punto che senza di noi in Basilicata ci sarebbe stato una specie di congresso del Pd. Di qui il ricordo di Monsignor Bertazzoni che – ha sottolineato Tabacci – nato dalle mie parti ha lasciato un segno profondo in questa terra oltre che nella comunità dei cattolici e credenti, sino ad incarnare il simbolo di una voglia di riscatto civile e sociale che è stata la molla determinante per il superamento degli anni più difficili seguenti al dopoguerra. Noi puntiamo su quella stessa voglia di riscatto soprattutto tra i ceti sociali più deboli per determinare le condizioni del cambiamento nella gestione della Regione Basilicata. Un cambiamento basato sul rigore, su quello che Benedetto continua a chiamare “metodo da buon padre di famiglia” per far bastare quanto ha disposizione la comunità lucana e utilizzare meglio le risorse naturali, a partire dal petrolio, a prescindere dall’aumento delle royalties. Sul piano politico – ha continuato Tabacci – i risultati delle Primarie saranno determinanti come lo sono stati per le elezioni politiche con la candidatura di Bersani per delimitare il perimetro della maggioranza e far prevalere idee e programmi autenticamente riformatori. L’esperienza dell’insuccesso di Bersani serva da lezione: il Pd ha sbagliato nel rincorrere la sinistra e lasciando l’area centrista al suo destino. Proprio sul ruolo oggi del centro è intervenuto l’on. Angelo Sanza evidenziando di aver dovuto interrompere la propria esperienza nell’Udc a seguito della virata verso il centrodestra, quel centrodestra – ha continuato – che oggi diventa Forza Italia e si ripiega in difesa di Berlusconi. Anche in Basilicata i cattolici democratici non possono fare passi falsi e – ha detto – possono contare sul CD come punto di riferimento in grado di garantirne la rappresentatività di bisogni e cultura che sa coniugare la tradizione alla modernità.
In precedenza Pasquale Lionetti, segretario regionale CD, ha ribadito le ragioni della scesa in campo di Benedetto e l’assessore regionale ha lanciato l’ultimo appello per un voto autenticamente libero da condizionamenti e pressioni che consenta di “fare cose utili ai cittadini, senza nascondere le grandi difficoltà innanzitutto finanziarie che chiunque sarà eletto dovrà affrontare per i prossimi cinque anni. Le cause della fine anticipata della legislatura in fondo – ha affermato Benedetto – non sono frutto delle vicende giudiziarie che hanno coinvolto il Consiglio ma piuttosto di problemi dovuti al Patto di Stabilità che avremmo dovuto sforare per liberare almeno le risorse delle royalties e per le forti divisioni tra gruppi dirigenti del Pd che hanno finito per condizionare l’operato del Governatore. Domenica c’è la prima opportunità da non sprecare per voltare pagina”.
Set 20