“Niente candidati indagati, condannati e chi è sotto processo in queste elezioni regionali, è il momento di scelte coraggiose su cui ognuno si deve assumere la propria responsabilità e i partiti sappiano chiaramente che hanno l’obbligo etico e morale di impedire a indagati di correre per il rinnovo del parlamentino lucano”.
E’ quanto dichiarano i segretari dell’Ugl Basilicata, Giovanni Tancredi e Giuseppe Giordano per i quali, “si tratta di aprire una fase nuova in questa Regione, i lucani non sono disponibili ad andare a votare in un contesto che non e’ quello giusto per aprire una fase nuova. La politica deve aver coraggio nell’avviare quel percorso irrinunciabile verso la pulizia dei partiti che chiedono a gran voce gli elettori e del quale tutto il territorio sente l’esigenza da tempo. La Basilicata – proseguono i leader dell’Ugl – deve tornare ad essere la regione degli onesti e delle persone pulite, al di sopra di ogni sospetto. È un percorso necessario, si faccia da parte chi è indagato, condannato, sotto processo o ha procedimenti in corso per reati associativi e contro la pubblica amministrazione perché l’Ugl sostiene che è questione di ‘rispetto’ nei confronti di un’intera comunità. La politica ha il dovere di fare scelte che non devono essere confuse su quello che decidono i tribunali. Il popolo vuole il cambiamento della legge elettorale cosa che i partiti non hanno avuto il coraggio di fare. Noi dell’Ugl vogliamo che la politica si bonifichi, non solo attraverso il ricorso alla magistratura. Se si passa attraverso un codice di regolamentazione, la politica riacquista il suo peso e decide di allontanare e chi premiare. Sono parole chiare ed inequivocabili che lasciavano intendere un cambio di direzione in una regione, la Basilicata, dove nella scorsa legislatura il Parlamentino lucano ha toccato il record di un terzo dei deputati indagati, senza contare il governatore regionale Vito De Filippo che si è pure dimesso per i guai giudiziari. La famiglia lucana è colma dalla disperazione di chi non sa più come arrivare alla fine della giornata, bisogna recuperare la fiducia delle persone, colmare il baratro che divide il Palazzo dalla strada, trasformare la sfiducia di tanti in un rinnovato patto di cittadinanza democratica. Occorre avviare, dunque, un profondo processo di riscatto della politica, recuperare la fiducia persa. Solo così – concludono i segretari Ugl, Tancredi e Giordano – si evita che possano ripetersi illeciti come gli oltre 170mila euro contestati ai ‘malcapitati’ politici: rimborsi letteralmente “mangiati”, nel senso che nella maggior parte dei casi riguardavano soprattutto pranzi e cene, spesi oltre 25mila euro solo nei ristoranti ma nei rimborsi sarebbero stati incluse anche spese per pneumatici, viaggi, vacanze, cerimonie, addirittura il parquet di casa e di aver gonfiato scontrini e ricevute di ristoranti, alla faccia di chi oggi ‘elemosina’ nei Discount della Regione Basilicata per poter sfamare i propri figli”.