Dalla diga di Monte Cotugno più acqua per il Metapontino e la Puglia. Questo sarà possibile a conclusione dei lavori dell’ultimo lotto avviati il 26 agosto scorso con l’appalto affidato ad un Consorzio di imprese di Valsinni per un ammontare complessivo di circa 15 milioni di euro rivenienti da fondi dalle Regioni di Basilicata e Puglia, a seguito della vendita della preziosa risorsa. A lavoro ultimato previsto entro la fine dell’anno 2014, la Diga di Monte Cotugno avrà un contributo idrico dal Sarmento di circa 20-25 metri cubi al secondo. Ne parliamo con Vincenzo Carlomagno, ex Assessore alla Comunità Montana Val Sarmento–Noepoli e sindaco di San Giorgio Lucano dal 1985 al 1990.
“La Diga Traversa Sarmento, al confine Noepoli-Sangiorgio Lucano, è un’opera iniziata una trentina di anni fa ed è stata sospesa più volte per vari motivi. L’opera consiste nella ultimazione della galleria di valico che sventola la collina che delimita la Valle del Sinni da quella del Sarmento per quasi quattro chilometri. Ora restano da realizzare quattrocento metri di galleria e la meccanizzazione delle paratie meccanizzate.
Carlomagno fa una disamina di quanto avvenuto in precedenza: “Subito dopo l’inizio dei lavori l’amministrazione di San Giorgio Lucano da me guidata, tenendo conto di questo apporto idrico a Monte Cotugno, presentò alla Regione Basilicata un progetto di massima per il recupero di 500 ettari di terreno a Valle della Traversa per accedere al miglioramento agricolo e per consentire l’occupazione dei giovani che si vogliono dedicare all’attività agricola. Con l’acqua a disposizione – sottolinea l’ex sindaco di San Giorgio Lucano- e con il recupero di terreni, si guarda ora alla possibilità di inserirsi in maniera valida nel progetto senisese, essendo l’attitudine dei terreni simili a quelli dell’agro di Senise e con l’acqua a disposizione. San Giorgio Lucano –sottolinea Carlomagno- ha titolo ad entrare in una difesa idrogeologica dell’intero bacino del Sarmento perché il torrente Sarmento nasce quasi in prossimità della località montana “Catusa” in agro di Terranova di Pollino, di proprietà del Comune San Giorgio Lucano. Sono circa trecento ettari di terreno con acqua fresca e salutare e faggi giganti. A questo progetto –continua l’ex sindaco – si aggiunge l’altro del rimboschimento anche produttivo dei calanchi che collegano San Giorgio Lucano alle contrade Falconeto e Carpine. Nel crinale della collina si sviluppa l’unica strada che porta alle suddette contrade. Il progetto di massima di recupero dei terreni comunali – conclude Carlomagno- è stato presentato alla Regione tra il 1985 e il 1990 senza seguito”.
Carlo Abbatino