“L’Ugl ha messo più volte in allerta il mondo socio-politico sulle attività e sulla mancanza di trasparenza degli atti posti in essere dai Dirigenti di Aquedotto Lucano Spa, senza però essere presa nella debita considerazione, con la società utilizzata come bancomat della Regione Basilicata”.
È implacabile il commento del segretario generale e del membro confederale dell’Ugl Basilicata, Giovanni Tancredi e Giuseppe Giordano, che rincarano la dose sottolineando come, “i super manager da una parte diventino impiegati di Aquedotto Lucano Spa, con stipendi da favola, e dall’altra si accaniscano contro il personale non ‘allineato’. Un esempio per tutti ha riguardato il trasferimento di un nostro Dirigente Sindacale avvenuto in dispregio delle più elementari regole di buon senso e delle relazioni industriali, con l’arroganza di chi si ritiene intoccabile ed inamovibile. Tale trasferimento è stato proposto, e poi attuato repentinamente, con una nota della Direzione Risorse Umane indirizzata al Presidente dell’Aquedotto Lucano Spa che riporta testualmente: “con la presente La informo che sono pervenute alla scrivente Direzione, note del Direttore Tecnico della Società e di altri responsabili aziendali, che segnalano atteggiamenti e comportamenti tenuti dal dipendente ….. , che impediscono oggettivamente il sereno espletamento dell’attività lavorativa. D’intesa con il Direttore Generale, abbiamo anche chiesto un parere al legale di fiducia della società, il quale suggerisce un trasferimento del dipendente in oggetto per incompatibilità ambientale”. “Ed ecco che – denunciano Giordano e Tancredi – il giorno successivo il Presidente (deceduto qualche mese dopo) ne dispone il trasferimento. Anche in questo caso i Dirigenti sono stati solo esecutori di ordini? Oppure sapevano di violare gli articoli 7 e 22 dello Statuto dei Lavoratori e gli articoli della Costituzione privando il diritto alla difesa e venendo meno ad una corretta relazione sindacale? Una vicenda che ancora non ha ricevuto risposte, neanche dopo un’interrogazione al consiglio regionale. Purtroppo l’inefficienza di AqL, come spesso accade, viene pagata dai più vulnerabili quali gli utenti e gli stessi lavoratori con disservizi e vessazioni. L’Ugl – concludono i segretari Tancredi e Giordano – confida che la Magistratura possa fare al più presto chiarezza e che i Dirigenti che hanno sbagliato paghino di tasca propria i danni che quotidianamente provocano alla Regione”.