La new company costituita da Sicilsaldo e Sudelettra, Nuova Ghizzoni, rileva il ramo d’azienda della storica società emiliana, in amministrazione controllata dal 2012. Saranno riassunti 200 lavoratori.
La Ghizzoni rinasce dalla sue ceneri. Lunedì 30 settembre 2013 alle 11 al ministero dello Sviluppo economico si terrà il battesimo ufficiale della Nuova Ghizzoni, la new company costituita da Sicilsaldo e Sudelettra che erediterà le attività della vecchia Ghizzoni, storica azienda italiana, con sedi a Macchia di Ferrandina, Pisticci Scalo e Vidalenzo di Polesine (PR), leader a livello internazionale nella costruzione di metanodotti, in amministrazione controllata per insolvenza dal luglio dello scorso anno. L’intesa raggiunta lunedì scorso al ministero del Lavoro è stata approvata dall’assemblea dei lavoratori – circa 400 di cui la metà lucani – che si è tenuta giovedì in videoconferenza con l’80 per cento di voti favorevoli e il mandato a firmare conferito a Fim-Fiom-Uilm.
In base a quanto pattuito nell’accordo del 23 settembre e bollinato dal voto dei lavoratori la Nuova Ghizzoni acquisirà il ramo d’azienda della vecchia società e assumerà alle proprie dipendenze un numero complessivo di 200 lavoratori: 150 unità entro 15 giorni dalla data del contratto di cessione e altre 50 entro tredici mesi. La società acquirente potrà fare ricorso alla cigs per il consolidamento e il rilancio delle attività limitatamente ai lavoratori assunti. Si va invece verso un prolungamento di un altro anno e mezzo della cassa integrazione straordinaria per gli addetti che non confluiranno nella nuova compagine societaria.
Ma chi sono gli acquirenti della Ghizzoni? Sicilsaldo, azienda di Gela, in provincia di Caltanissetta, è specializzata in metalmeccanica di precisione e nella realizzazione di gasdotti e metanodotti. È presente nel mercato globale in joint venture con aziende italiane e straniere che operano in Italia, Tunisia, Kuwait, Libia e Polonia. Sudelettra si occupa dal 1974 di automazione industriale per aziende chimiche, petrolchimiche, farmaceutiche e manifatturiere. La società è presente stabilmente presso la raffineria di Taranto, lo stabilimento petrolchimico di Brindisi, il centro oli di Viggiano e la raffineria di Gela. Negli ultimi anni ha esteso il suo raggio d’azione a Brasile, Arabia Saudita e Qatar.
Sindacati soddisfatti ma vigili sui contenuti dell’intesa. Per i dirigenti lucani di Fim-Fiom-Uilm, Gerardo Evangelista, Giuseppe Giannella e Michele Maiullari, la priorità è il lavoro. “Il nostro obiettivo – spiegano i tre sindacalisti – è ricollocare almeno la metà degli addetti e assicurare la coperta degli ammortizzatori sociali agli altri in attesa di individuare altre opportunità di ricollocazione. L’intesa è importante anche dal punto di vista strettamente industriale – concludono – perché consente di mantenere sul territorio lucano un presidio produttivo importante in un settore strategico come quello petrolifero anche in vista dei nuovi investimenti della Total”.