Giuseppe Potenza, segretario regionale DC-Libertas, interviene nel dibattito politico in vista delle prossime elezioni regionali. Di seguito la nota integrale.
“Siate indipendenti. Non guardate al domani, ma al dopodomani”. Sono parole di Aldo Moro in una lettera a Zaccagnini durante la sua prigionia. Quasi un monito per la seconda Repubblica alle prese con un passaggio altrettanto cruciale quanto quello del compromesso storico, quello delle larghe intese. Rileggendole dal volume ‘Le lettere di Aldo Moro dalla prigionia alla storia’ a cura di Michele Di Sivo, Archivio di Stato, lettere che soprattutto restituiscono, a 35 anni dalla sua morte, l’uomo Moro, il pensiero va a queste ore cruciali per il destino della nostra Regione. E sono proprio le parole di Moro che possono diventare il motivo di impegno dei cattolici in politica, orgogliosamente protagonisti della stagione del compromesso storico, a farsi promotori di un’altra stagione di compromesso tra le anime-correnti-gruppi del Pd e nel centrosinistra, facendo prevalere quella ragione di Stato che ha segnato negli anni settanta la vita della Repubblica e che da noi adesso si chiama Basilicata Bene Comune. Al messaggio attualissimo di Moro noi politici credenti aggiungiamo quello di Papa Francesco “Nessuno di noi può dire: ‘Ma io non c’entro in questo, loro governano…’. No, no, io sono responsabile del loro governo e devo fare il meglio perchè loro governino bene e devo fare il meglio partecipando nella politica come io posso. La politica, dice la Dottrina Sociale della Chiesa, è una delle forme più alte della carità, perché è servire il bene comune. Io non posso lavarmi le mani, eh? Tutti dobbiamo dare qualcosa!”.
Dunque se l’invito del Papa è fondato sulla considerazione che “un buon cattolico si immischia in politica offrendo il meglio di sé, perché il governante possa governare” si tratta di tradurlo in azione. Innanzitutto con un appello alla ragionevolezza perché non basta riconoscere che Marcello Pittella ha vinto le Primarie se poi si vorrebbe “umiliarlo”. E allora con la preghiera in occasione della Messa domenicale che si possano illuminare le menti dei nostri politici ci vuole un atto forte. Noi pensiamo ad un “manifesto” che impegni i cattolici che hanno partecipato alle Primarie come gli elettori del centrosinistra a far sentire il sostegno a Pittella.
Dal nostro piccolo osservatorio politico cogliamo l’istanza di rinnovamento che è venuta con chiarezza persino al di là dello scarto limitato di voti e che ha in Marcello Pittella un riconoscimento puntuale in quanto, nonostante appartenga ad una cultura della sinistra socialista-riformista-laica, è stato capace di interpretare i bisogni di cambiamento e di confronto con l’area cattolica moderata interpretando il nuovo modo di fare politica. Gli elettori cattolici sono stati perciò determinanti perché in Lacorazza hanno visto la continuità di un disegno basato sul carrierismo dei politici di professione e sugli accordi di potere. Ma adesso che si è riaccesa la speranza del mondo cattolico per creare le condizioni di una Basilicata più solidale, più vicina al disagio sociale delle famiglie, degli anziani, dei poveri, dei giovani senza lavoro, è compito di tutti non deluderla.
Confidiamo in proposito nelle capacità di Marcello Pittella soprattutto per tenere sempre aperta la porta del dialogo con i cattolici e l’area moderata che sono elementi essenziali per quella svolta promessa fondata principalmente su pari opportunità e meritocrazia per le giovani generazioni. E per questo faremo fino in fondo la nostra parte alla ricerca di quel compromesso che con Moro e Berlinguer ha privilegiato i bisogni della gente e degli ultimi.