Una rete del civismo a fianco del progetto di Marcello Pittella: è l’indicazione emersa dall’assemblea del Csail-Indignati Lucani. A spiegarla è il presidente Filippo Massaro: l’obiettivo è di dare il nostro contributo, del tutto disinteressato perché non faremo parte di nessun partito o cartello elettorale e non avremo nessun candidato, a far uscire la politica lucana dalle secche in cui si è ricacciata da sola.
Noi – precisa Massaro – non abbiamo abboccato né alle “sirene” dei Grillini e né a quelle dei neogrillini dei cosiddetti movimenti lucani e per questa ragione, partecipando alle Primarie, abbiamo voluto fare una scelta politica, pur restando fuori dagli schemi del partitismo. Adesso siamo convinti che proprio una rete del civismo possa essere la vera e unica ancora di salvezza per chi come Pittella sta puntando al cambiamento di metodo e di sostanza del Governo Regionale che, siamo più che sicuri, non ci farà rimpiangere, in alcun modo, otto anni del Governatore-sceicco. Abbiamo perciò raccolto positivamente la forte sollecitazione “Csail-Indignati Lucani: “Una rete del civismo al fianco di Letta.”
di Pittella, da Governatore in pectore, al Governo “amico” Letta perché sul petrolio faccia un passo indietro e ceda almeno una parte (per noi tutta) la sovranità sulla gestione delle risorse energetiche lucane. Lo abbiamo detto e lo ripetiamo: dall’elezione del nuovo Governatore dipenderà il futuro della lotta alle lobby petrolifere-finanziarie-affaristiche che si sono fatte più agguerrite approfittando di questa fase politica lucana di assoluta debolezza e rappresentatività. Per questo c’è bisogno di un buon Governatore che innanzitutto sia paladino (non a parole come chi lo ha preceduto) degli interessi del “popolo del petrolio”. Vogliamo dunque diventare il canale per dar voce alle tantissime realtà di cittadini impegnate sul territorio, un nuovo soggetto basato sul «Manifesto del civismo» raggruppando più che associazioni singoli cittadini, sentendo il dovere di dare un contributo per riavvicinare i cittadini alla politica, respingendo le facili demagogie dell’antipolitica e strutturando la partecipazione del territorio. Le risposte alle necessità dei territori saranno tanto più efficaci quanto più alta è la partecipazione di cittadini che vogliono impegnarsi per il bene comune. Crediamo che la crisi che i partiti stanno attraversando rischi di allontanare la gente dalla politica: il civismo può essere lo strumento giusto per ridare fiducia e nuovo slancio alla partecipazione.
Ott 05