A seguito del nubifragio abbattutosi nella serata di lunedì 7 ottobre tra Laterza e Matera, l’impianto di sollevamento idrico in località di Terlecchia (in agro di Matera), ha subito ingenti danni alle parti elettromeccaniche tali da non consentire il regolare approvvigionamento del serbatoio di Iazzo Gattini che alimenta l’intera città.
Pertanto, al fine di consentire i lavori di manutenzione straordinaria l’erogazione sarà sospesa in data odierna dalle ore 12 di martedì 8 ottobre alle ore 7 del 9 ottobre 2013, salvo imprevisti.
Sarà garantirà il servizio sostitutivo con autobotti.
ALLUVIONE NEL METAPONTINO, NOTA SINDACO DI MATERA
Emergenza idrica. Il sindaco invita i cittadini a usare l’acqua con moderazione
A seguito del nubifragio che nella giornata di lunedì 8 ottobre ha colpito la zona fra Laterza e Matera, Acquedotto Lucano ha reso noto che l’impianto di sollevamento idrico in località Terlecchia (in agro di Matera) ha subito ingenti danni alle parti elettromeccaniche tali da non consentire il regolare approvvigionamento del serbatoio di iazzo Gattini che alimenta l’intera città. Al fine di consentire i lavori di manutenzione Acquedotto Lucano ha sospeso l’erogazione idrica a partire dalle 12.30 di oggi.
Acquedotto Lucano ha reso noto, inoltre, che l’erogazione dell’acqua riprenderà mercoledì, 9 ottobre, alle ore 7 e per un tempo limitato. Non è ancora possibile prevedere la durata dell’intervento di ripristino. Pertanto, il sindaco di Matera, Salvatore Adduce, invita l’intera cittadinanza a utilizzare l’acqua con molta parsimonia fino a quando l’emergenza non sarà terminata.
Il sindaco, sin dalle prime ore del mattino, insieme agli uffici, sta seguendo con la massima attenzione l’evoluzione della situazione.
Nel pomeriggio di oggi, alle 17.30, verrà diffuso un nuovo aggiornamento sulla situazione idrica in città con le eventuali decisioni che saranno prese per la giornata di mercoledì 9 ottobre 2013.
ALLUVIONE NEL TARANTINO
Risulta ancora disperso il corpo di Pino Bianculli, il giovane di 25 anni di Montescaglioso coinvolto nel violento nubifragio che si è abbattuto su Ginosa Marina e Castellaneta a Taranto. Il giovane è dipendente della clinica privata “Villa Genusia” di Marina di Ginosa.
Del ragazzo si erano perse le tracce, quando nelle campagne di Castellaneta era stata trovata la sua automobile con le chiavi inserite nel quadro. Travolto dalle acque del fiume Bradano, il giovane risulta disperso mentre è stata ritrovata la sua auto con le chiavi della messa in moto.
Stamattina era stata trovata morta la donna di 30 anni, Rossella Pignalosa, della quale non si avevano notizie da ieri sera, anche lei è stata travolta dall’acqua mentre era in auto a Ginosa. I soccorritori stanno ancora verificando se vi siano ancora due dispersi, due coniugi che lavorano in zona, la cui auto è stata trovata vuota.
E’ stata una notte di emergenza nell’area occidentale della provincia di Taranto, in particolare tra Ginosa e Laterza e attualmente il punto di maggiore crisi è a Ginosa. Bloccate per diverse ore nella nottata le strade che da Laterza portano a Santeramo in Colle e Altamura in provincia di Bari, e a Castellaneta in provincia di Taranto, rese impraticabili della massa d’acqua che si era accumulata. Crollato un ponticello sulla strada che va da Ginosa a Montescaglioso, in provincia di Matera.
Transito impossibile anche da Ginosa a Laterza in prossimita’ dei ponti vicini ai due comuni per i quali si è temuto per la loro stabilità. Evacuata in parte contrada Marinella a Ginosa Marina per l’esondazione del fiume Bradano.
Si segnalano una serie di danni ad auto, case e allevamenti zootecnici. Nella zona risiedono circa 400 famiglie mentre nel centro storico di Ginosa Marina viene segnalato il crollo di un abitazione disabitata. I sindaci di Ginosa, Vito De Palma, e di Laterza, Gianfranco Lopane, hanno disposto che oggi le scuole dei rispettivi comuni rimangano chiuse. Analogo provvedimento ha assunto anche il sindaco di Lizzano, Dario Macripo’, comune che si trova nel versante orientale della provincia. Tutta la zona del versante occidentale del Tarantino ha visto mobilitati i vigili del fuoco, forze di polizia, Protezione civile, 118 e operatori di soccorso. Il 118 era stato allertato anche per allestire un presidio medico avanzato nel caso in cui fosse stato necessario. Diversi gli automobilisti intrappolati dall’acqua a cui e’ stato prestato soccorso, cosi’ come a famiglie in difficolta’ a uscire dalle proprie abitazione (Agi).
La Prefettura di Taranto ha attivato l’unità di crisi per coordinare gli interventi dopo le violente precipitazioni che hanno colpito il versante occidentale della Provincia. Nella zona di Ginosa sono interrotte le principali arterie viarie e vengono segnalati danni ad abitazioni e a strutture pubbliche. È crollato il muro di contenimento che cinge il palazzetto dello sport e ha ceduto una porzione di sede stradale facendo ribaltare un camion e sradicando un albero e un palo della pubblica illuminazione. I residenti della zona hanno detto di aver avvertito un boato prima del crollo.
A Castellaneta, le provinciali 13 e 15 da e per Castellaneta Marina sono percorribili in una sola corsia. Per ragioni di sicurezza, a causa dell’eccessivo innalzamento del livello del Fiume Bradano provocato dal maltempo, a Marina di Ginosa (Taranto) è stato disposto lo sgombero delle abitazioni di Contrada Marinella. La decisione è stata assunta dal sindaco di Ginosa di concerto con la Prefettura. Alcune delle famiglie che hanno dovuto lasciare le loro abitazioni sono state accolte all’ interno della palestra della scuola ‘Raffaele Leone’. «In queste ore, così come nelle prossime e sino a quando la situazione – sottolinea il sindaco in una nota – non si sarà normalizzata, su tutto il territorio comunale di Ginosa e Marina di Ginosa sono impegnate nelle operazioni di soccorso e di messa in sicurezza vigili del fuoco, carabinieri, polizia municipale di Ginosa, volontari delle associazioni di protezione civile. Si invita la popolazione ad utilizzare con la massima cautela la strada indicata e di mettersi alla guida del proprio mezzo solo se strettamente necessario». Alcune abitazioni che si trovano a ridosso della gravina di Ginosa sono state investite da acqua e fango a seguito dell’allagamento del vallone naturale. Gli allagamenti hanno provocato anche la morte di diversi animali.
Alluvione nel Materano, nota Cia: “Riconoscere ruolo agricoltori-manutentori”
“Se non vogliamo continuare a contare i danni in agricoltura c’è solo una strada che la Cia-Confederazione Italiana Agricoltori indica da anni: il riconoscimento del ruolo di agricoltori-manutentori del territorio e quindi non solo della propria azienda. Ciò rappresenta un salto di qualità che va tradotto in provvedimenti unitari tra i Dipartimenti Infrastrutture, Ambiente e Agricoltura, in sinergia con le organizzazioni professionali agricole. Purtroppo registriamo l’assenza della politica”. E’ quanto sottolinea il presidente della Cia del Materano Nicola Serio riferendo che tutte le strutture confederali del Metapontino sono impegnate nella mappatura dei danni. Per ora – aggiunge – il nostro primo pensiero va alla donna che è morta e ai dispersi; è difficile fare calcoli perché l’acqua sta defluendo mentre le cause sono quelle di sempre, per intenderci dell’alluvione del marzo 2011. In sintesi manca ogni attività di manutenzione di canalette, addutrici, impianti e non ci basta la scusa che il Consorzio di Bonifica non ha i soldi nemmeno per pagare l’energia elettrica. La cosiddetta riforma della governance agricola deve diventare una priorità facendo in modo, che i Consorzi, riorganizzati, costituiscano le strutture fondamentali per attuare un programma territoriale di sviluppo rurale, in stretta sintonia con i titolari delle aziende agricole ai quali affidare compiti specifici di manutenzione”.
Nel ricordare che la Cia ha “rispolverato” una proposta di iniziativa popolare «Ristrutturazione del territorio nazionale e potenziamento dell’agricoltura per il riequilibrio territoriale, produttivo e sociale” presentata alla Camera dei Deputati nel giugno del 1994 con la raccolta di oltre 65 mila firme, il presidente della Cia lucana Donato Distefano anche in qualità di vice presidente nazionale dell’Anbi (Associazione nazionale bonifiche impianti irrigui), sottolinea che gli eventi alluvionali nel solo 2011, dalle prime stime dell’Anbi, hanno prodotto danni per oltre 3 miliardi di euro; è stato calcolato che in 40 anni, dal 1950 al 1990, si sono persi 8,5 milioni di ettari di suolo (un consumo medio annuo di 213.349 ettari); nei quindici anni successivi, dal 1990 al 2005 sono stati persi ulteriori 3,6 milioni di ettari (un consumo medio annuo di 244.202 ettari).
Il piano proposto dall’Anbi per il 2011 contiene 2.519 interventi per una spesa complessiva di 5 miliardi 723 milioni di euro, di cui in Basilicata 27 interventi per 105milioni 766 mila euro.
Siamo consapevoli dell’entità della spesa ma – continua il presidente della Cia e vice presidente nazionale Anbi – è indispensabile individuare soluzioni idonee per il reperimento delle risorse se non vogliamo comunque spendere dieci volte di più nel giro di un triennio solo in termini di danni provocati al territorio e alle attività produttive, per lo più agricole, ed occupazionali. Pertanto, le azioni più urgenti da effettuare sono: sistemazioni idrauliche, regimazione di fossi e corsi d’acqua minori; rifacimento e ammodernamento delle reti di bonifica; realizzazione, adeguamento e rifacimento briglie ed altre opere di bonifica; realizzazione nuovi impianti idrovori; consolidamenti arginali, stabilizzazioni degli alvei e delle sponde. Nell’accordo programma tra Ministero all’Ambiente e Regioni – ricorda – sono previsti Programmi di Ambito Integrato con la mappatura dei bacini idrografici che specie nel Materano dove scorrono cinque corsi d’acqua rappresentano un rischio sempre vivo. Il programma di pulizia e sistemazione idraulico-forestale dei bacini fluviali è pertanto una necessità se non vogliamo assistere supinamente al ripetersi delle alluvioni”.
“Si percorra la via della pulizia e dello scavo dei grandi e piccoli canali sui quali non si fa più manutenzione da 30/50 anni. Devono essere puliti gli alvei e dove necessario le sponde dagli alberi e dalla vegetazione che crea ostruzione e pericolo in caso di piena. Riguardo al settore agricolo, nello specifico si pensi alla rapida attuazione dei progetti, delle iniziative già mappate e individuate di cui all’accordo di programma Stato/regioni relativa alla valutazione ed alla gestione del rischio alluvioni di cui alla direttiva CE 60/2007 recepita in Italia con il D.lvo 49/2010; gestione unificata del piano di manutenzione e preservazione del territorio raccordando le varie competenze in essere con il pieno ed organico coinvolgimento delle aziende agricole e predisponendo i contratti di manutenzione e fornitura di servizi agro meccanici in ambiti definiti e mappati. Occorre porre immediato riparo e lavorare in tempi veloci –conclude Distefano – per costruire un sistema ambientale realmente sostenibile, valorizzando il ruolo primario dell’agricoltura quale volàno di riequilibrio territoriale”.
ALLUVIONE NEL METAPONTINO. DANNI NEI CENTRI DI METAPONTO, MARCONIA, PISTICCI E BERNALDA. STRADE CHIUDE E TRAGEDIA A GINOSA CON UN MORTO E TRE DISPERSI.
Il Metapontino, il territorio del Materano compreso tra Pisticci, Marconia, Bernalda e relativa frazione di Metaponto sotto’acqua. Una pioggia violenta ha messo in ginocchio tutta la costa jonica lucana, creando numerosi disagi. I danni maggiori si sono registrati a Bernalda, dove è crollato un ponte in via Zaccagnini. Sempre a Bernalda è crollata la strada Madonna degli Angeli e si è registrata una frana sulla Carrara vecchia all’ingresso della cittadini. Nei pressi dello scalo ferroviario di Bernalda sono stati i Vigili del fuoco a salvare un gruppo di bambini rimasti intrappolati all’interno di un’abitazione mentre festeggiavano un compleanno. A dare l’allarme sono stati gli stessi ragazzi su facebook, visto che i soccorsi tardavano ad arrivare. I ragazzi si sono messi in salvo salendo al primo piano e poi hanno atteso i soccorsi. La pioggia ha creato anche numerose difficoltà sulle strade del Metapontino: isolata la Basentana dall’altezza di Tinchi verso Metaponto, la strada comunale da Bernalda alla Basentana, la Montescaglioso-Ginosa, la statale 7 per Laterza, con numerosi disagi anche per i dipendenti del Centro di Geodesia Spaziale costretti a lunghe attese prima di rientrare a casa, sulla strada statale ex 173 e sul tratto della 106 del Metapotino. In difficoltà anche i treni. A Pisticci si è fermato il regionale Napoli-Taranto perchè i binari sono stati invasi dal fango. I passeggeri sono rimasti isolati e hanno dovuto cercare un alloggio in zona per trascorrere la notte. A Marconia i vigili del fuoco hanno fatto evacuare un palazzo in via Quattro Caselli dopo il crolllo di un muretto di sostegno e poi hanno messo in salvo alcune persone rimaste bloccate all’interno delle proprie abitazioni. Numerosi gli interventi dei Vigili del Fuoco in tutte le zone interessata dal maltempo e da una pioggia improvvisa che ancora una volta ha messo in ginocchio il territorio materano.
I disagi hanno interessato anche le zone limitrofe della vicina Puglia: in particolare il nubifragio che ha interessato il Tarantino ha provocato la morte di una donna a Ginosa, Rossella Pignarosa. La donna di 30 anni stava rientrando in macchina a casa quando è stata sorpresa dalla forte pioggia che ha provocato anche il cedimento di un ponte. Sono scattate le ricerche e in mattinata è stata a accertata la morte. La donna è stata travolta dall’acqua mentre era a bordo della sua Fiat 600, nei pressi di un ponte che attraversa un torrente, nelle vicinanze della sua abitazione a Ginosa, dove per tutta la notte si è abbattuto un violento nubifragio. Sono stati i sommozzatori a ritrovare il corpo della donna, che è stato riconosciuto dalla mamma e dalla sorella. La signora Rossella Pignarosa non è purtroppo l’unica persona vittima di questo violento nubifragio. Si cercano altre tre persone e tra queste c’è un giovane di 32 anni di Montescaglioso. Ad annunciarlo sono le forze di polizia impegnate nelle ricerche nel Ginosino.
Bloccate per diverse ore nella nottata le strade che da Laterza portano a Santeramo in Colle e Altamura in provincia di Bari, e a Castellaneta in provincia di Taranto, rese impraticabili della massa d’acqua che si era accumulata. Un ponticello è crollato anche sulla strada che va da Ginosa a Montescaglioso, in provincia di Matera.
Gli autoveicoli provenienti o diretti a Taranto sono fatti uscire a Ferrandina. in provincia di Matera, mentre “in prossimità del tratto chiuso della statale Jonica sono indicate le deviazioni sulla viabilità locale”.
STRADE BLOCCATE DOPO L’ALLUVIONE CHE HA INTERESSATO IL METAPONTINO E IL TARANTINO
L’alluvione registrato nelle ultime ore nel Metapontino ha registrato la chiusura delle principali strade interessate dagli allagamenti. A renderlo noto è il sito dell’Anas.
La statale 106 Jonica è chiusa causa allagamento, lungo la carreggiata Nord, al km. 439000, all’altezza del bivio per Marconia.
La statale 407 Basentana è invece chiusa, sempre per allagamento, in entrambe le direzioni al km 92600, nei pressi del bivio per Bernalda.
Si consiglia pertanto di mettersi in viaggio solo se strettamente necessario.
La Chiesa Madre di Policoro sommersa dalle acque, nota di Don Antonio Mauri
Ogni volta che piove a dirotto la Chiesa madre di Policoro si riempie di acqua.
Voi direte: “perché non riparate il tetto? Bella domanda! Il tetto è riparato, ma l’acqua esce dalle mura! Non è un miracolo, ma è colpa dei colombi, che qualche buon cittadino, volendo emulare Venezia ha posto nei pressi della piazza.
E veramente Venezia con l’acqua alta nella chiesa è in mezzo a noi.!!
Che fare? Come distruggere i colombi che morendo otturano i discendenti? e le autorità cittadine, provinciali e regionali possono far qualcosa? Saranno interrogativi senza risposta, ma di fatto la chiesa è sommersa!
E la salute? I colombi sono portatori di malattie infettive e respiratorie.
S.O.S.
Don Antonio Mauri
MALTEMPO: FENEAL-UIL, GLI EDILI SONO STANCHI DI “INCROCIARE LE DITA”
“Siamo alle solite: con la pioggia, sia pure riconoscendo in questa occasione il carattere d’eccezionalità, il Metapontino frana e si allaga, come è già tragicamente accaduto con l’alluvione del marzo 2011 di cui sono visibili ancora le ferite. E’ la sola certezza in tempi nei quali domina l’indeterminatezza. Ma l’unica politica di cui sembra capace la classe dirigente nazionale è quella di incrociare le dita. Sembra davvero poco ed è già questo un clamoroso fallimento al quale va detto basta. Basta con l’impotenza, basta con i richiami alla fatalità”. Lo ha dichiarato Domenico Palma, segretario regionale Feneal Uil.
“Il nostro – aggiunge – sembra un grido nel deserto: serve un piano nazionale e pluriennale di risistemazione del territorio e va dotato di risorse vere. La Feneal Uil lo sostiene da tempo ma ora sembra davvero giunto il momento di decidere e di tornare a progettare interventi seri, altrimenti saremo costretti come sempre a rincorrere le emergenze.
Il piano straordinario di manutenzione del territorio che abbiamo proposto – continua Palma – si basa essenzialmente su nuove tecnologie moderne di lavori pubblici e apre il fronte occupazionale anche a nuove figure professionali di cui i nostri cantieri hanno assoluto bisogno, costruendo un sistema di cooperazione tra pubbliche amministrazioni, imprese, università, centri di ricerca e scuole di alta formazione. Come sindacato dei lavoratori edili siamo convinti che è necessaria una particolare attenzione da parte delle Pubbliche Amministrazioni come di progettisti e tecnici incaricati per i lavori che dovranno essere eseguiti a breve, medio e lungo termine sulla viabilità e per la manutenzione dei fiumi che non può ridursi al Progetto Vie Blu. Le immagini del disastro di queste ore nel Metapontino come quelle che abbiamo ancora in mente del “viadotto Calciano 2“ sulla Basentana spezzato in due ci danno la carica per tornare a chiedere interventi adeguati a breve e lungo termine. E’ una questione di vitale importanza per le nostre popolazioni che richiede ai partiti, senza alcuna eccezione, di deporre le “armi” dei conflitti interni pre-elettorali e di dare risposte efficaci e non più improntate solo all’emergenza”.
Acquedotto Lucano interrromperà l’erogazione dell’acqua dalle 14 di oggi alle 7 di domani mattina in tutta la città di Matera.
Datevi tutti una REVOLVERATA ALLA TESTA!!!!, perchè nel 2014 non possiamo ancora assistere a questi stupidi problemi!!!! che secondo un buon modo di amministrare, potevano essere ben risolvibili senza danni!!! Ma purtroppo si sa che La nostra nazione è indietro a TUTTO IL RESTO D’EUROPA!!!!!!!!!!!!!!! per infrastrutture e metodologia organizzativa – logistica….insomma siamo delle CACCHE!!!!…e questi sono i risultati…basta una pioggia per scassare tutto!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! W L’ITALIA!!!!!!!!…..
E IO PAGO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!