Il Tar, Tribunale amministrativo regionale per la Basilicata ha respinto un ricorso che chiedeva l’annullamento di due decreti con i quali il prefetto di Potenza, Antonio Nunziante, aveva convocato le elezioni regionali per il 17 e 18 novembre prossimo e fissato il numero dei consiglieri da eleggere. La decisione del Tar è stata depositata nel pomeriggio, a Potenza. Nel corso dell’udienza gli avvocati Gerardo Donnoli e Marina D’Orsogna hanno affrontato tutte le questioni contenute nei ricorsi presentati nei giorni scorsi dal consigliere regionale dell’UDC Francesco Mollica e dall’avvocato valdagrino Raffaele Dalessandri. La “battaglia” di Mollica per il rinvio della campagna elettorale è stata sostenuta anche da altri otto consiglieri regionali: Antonio Autilio, Paolo Castelluccio, Agatino Mancusi, Franco Mattia, Ernesto Navazio, Nicola Pagliuca, Alessandro Singetta e Rocco Vita.
Ricordiamo che il primo decreto del prefetto di Potenza fissava la data delle elezioni; il secondo stabilisce che saranno eletti 16 consiglieri con il sistema proporzionale così ripartiti: dieci in provincia di Potenza e sei in provincia di Matera. Altri quattro consiglieri saranno eletti con il cosiddetto “listino” e a loro si aggiungerà il presidente della giunta regionale.
I ricorsi erano stati presentati contro i decreti emanati dal prefetto di Potenza, Antonio Nunziante per le elezioni regionali anticipate. Il ricorso riguarda l’interpretazione della legge sulla spending review che sancisce il taglio del numero dei consiglieri regionali da 30 a 20, a partire dalla prossima legislatura. In realtà i consiglieri, secondo quanto sosteneva i ricorrenti, dovevano essere 21, cioè venti più il presidente eletto. Con la sentenza del Tar si scioglie definitivamente il dubbio sia sulla data delle elezioni regionali che sul numero di seggi da assegnare per la prossima legislatura regionale.
Marcel Vulpis, coordinatore nazionale movimento “Noi Siamo l’Italia”.
“Non gettiamo nel “cesso” 3 milioni di euro di fondi pubblici. Speriamo nel buon senso da parte del TAR, perchè il rischio invalidamento, post elezioni, è reale”.
In queste ultime settimane ho avuto modo di incontrare, in diversi momenti, molti dei personaggi politici che si apprestano a presentarsi alle prossime elezioni regionali della Basilicata.
Premesso che in molti casi non ho avuto l’impressione di trovarmi di fronte ad una classe dirigente che avesse realmente a cuore il territorio, ma questo potrebbe anche essere una mia impressione personale e quindi come tale soggettiva. E’ certo, però, che, soprattutto, nel centro-destra si è di fronte ad una coalizione non sempre ben assortita (in molti casi anche con l’inserimento di singoli spezzoni di questo o quel movimento).
Questa coalizione, inoltre, ha il vizio di forma di non aver attivato quel processo democratico interno (almeno formale ripeto) delle primarie, così come ha fatto, nelle settimane passate, il centro-sinistra. Quando si arriverà alla identificazione finale del nome del candidato del centro-destra, molti anche tra gli elettori di questa importante componente politica potrebbe giustamente alzare il dito e chiedere: “Ma chi ha deciso che Mario Rossi sia realmente il candidato di tutti? A me sembra piuttosto, e la scissione PDL-Forza Italia in Lucania è la conferma, che sia come al solito (come spesso succede nel centro-destra) una decisione che scende dall’alto e non dal basso e quindi come tale sbagliata dalle fondamenta.
Se questo scenario è vero, e lo è credetemi, su quali basi andiamo a presentarci ad una popolazione, quella lucana, che vuole risposte concrete da una classe politica (di destra e/o di sinistra) moderna, evoluta e vicina alla gente a partire dalle cose concrete?
In più c’è la “spada di Damocle” della decisione del TAR in arrivo in queste ore che mi permetto di spiegare sotto il profilo tecnico.
Il Prefetto di Potenza, in data 23.7.13, ha emesso due decreti (rispettivamente, n. 34565 e 34567) con cui ha determinato la ripartizione dei seggi tra la Provincia di Potenza (10) e Matera (6) ed ha fissato per il 17 e 18 novembre la data delle elezioni. Il primo decreto recita testualmente “Il Consiglio Regionale di Basilicata è composto di 20 membri.” In ciò contravvenendo la L. R. n. 35/2012 con cui, recependo le disposizioni della L.135/12, la Regione Basilicata ha stabilito che: “A far data dalla “X” legislatura regionale, il numero dei Consiglieri regionali, ad esclusione del Presidente della Giunta Regionale, è ridotto a 20″. Inoltre, con la ripartizione dei seggi effettuata dallo stesso la lista regionale (il c.d. listino: ricordo che la Basilicata è l’unica regione che, non avendo modificato lo statuto, non ha potuto modificare la propria legge elettorale) dovrebbe essere composta dal Presidente che la capeggia (art.5 L.1/99): “Sono candidati alla presidenza della giunta regionale i capilista delle liste regionali”, oltre a 4 consiglieri (10 + 6 + 5). Ma un listino a 5 sarebbe in violazione dell’art.3 della L. 43/95 (“Un quinto dei Consiglieri regionali è eletto con sistema maggioritario sulla base di liste regionali concorrenti…”). Quindi, delle due l’una: o si presenta un listino a 5 (e la lista deve essere esclusa perchè viola la L. 43/95; o si presenta un listino a 4 (sempre compreso il candidato presidente): in tal caso, le elezioni dovrebbero essere invalidate per la mancata assegnazione di un seggio (alla Provincia di Potenza).
Il mio timore, e non è solo il mio, è che qualche “benpensante” tra i non eletti dei due diversi schieramenti principali un minuto dopo l’assegnazione dei seggi farà ricorso (io per primo lo farei) e chiederà l’invalidamento dell’intera elezione.
Quindi soldi gettati nel “cesso” (ben 3 milioni di euro di fondi pubblici) con una popolazione, quella lucana, stremata sotto i colpi delle tasse e della crisi economica.
La Basilicata si merita questo finale? No. E allora facciamo un passo indietro; sistemiamo prima il decreto e solo allora presentiamoci agli elettori, magari con delle “primarie” vere anche nel centro-destra, perché l’elettore lucano del centro-destra ha diritto agli stessi requisiti di democrazia interna di quello del centro-sinistra. Pertanto, speriamo veramente in una bella notizia da parte del TAR, per iniziare da domani a “riprogettare” e “rigenerare” politicamente questa bellissima terra insieme tra la gente.
Marcel Vulpis – coordinatore nazionale movimento “Noi Siamo l’Italia”
GRAZIE! – 1
FINALMENTE L’ANNO PRESO A QUEL POSTO.
ARRENDETEVI AVETE FINITO ANDATE A LAVORARE.
Volevano assicurarsi ancora un po di mesi di prebende, xche’ se fosse stato accolto sicuramente si sarebbe votato nella primavera prossima!!!!!
e soprattuto questo Mollica aveva chiesto un altro inutile posto in più per Potenza per fregarsi un altro stipendione a spese della comunità. Pussa via
MOLLICA, DA DICEMBRE IN POI “TA MANGE’ U PEN TUST”
U’ pen Tust? ieta assa’, monch’ l’ocq l’era ddè a stu murt d’ fem!!!!
A ragian assgnrj. No dem prept nidd i fcml mrj d fem a cuss mserobl. Va la pigghiarrut prept.
Gstizj o diovl.
Per Franco. Uè fret ciò maffè, u’ macc’d o’ uagnau’n’? M’avvdà o spavntè!!!!!
La politica e tutti i politici ci costano a livello nazionale 9.000.000.000,00 di €, praticamente una buona percentuale del P.I.L. E’ semplicemente un’assurdità!!!!!!!