Si chiama “Parole al vento” la nuova mostra dell’artista materana Monica Palumbo: nella mediateca provinciale è possibile ammirare alcune opere pittoriche ispirate al consumismo e ai supereroi e scatti fotografici che rappresentano scene del quotidiano ma che potrebbero ritrovarsi sulle copertine patinate dei periodici che raccontano la vita moderna, con le sue esperazioni e la compulsiva necessità di essere sempre in ordine, perchè quello che conta è “apparire”, non “essere”.
Per inaugurare la nuova mostra di Monica Palumbo sono intervenuti alcuni rappresentanti dell’associazione Matera Poesia 1995: la presidente Maria Antonella D’Agostino, il critico d’arte Katia Ricci, il poeta Carlo Abbatino, la poetessa Rossana Tinelli, la presidente dell’associazione culturale La Merlettaia, Anna Potito e l’artista Pino Oliva.
Durante il vernissage di “Parole al vento” sono stati letti alcuni testi poetici da Dino Becagli ed è stato presentato da Carlo Abbatino il libro di poesie “I colori d’autunno” di Giancarlo Cuscino mentre Anna Potito ha sottolineato le peculiarità poetiche dell’autore.
La mostra si potrà visitare dall’11 al 24 ottobre 2013 tutti i giorni dalle ore 9 alle ore 18, il venerdì e il sabato dalle ore 9 alle ore 13,30, chiuso la domenica.
Michele Capolupo
Di seguito il report con le interviste ai protagonisti dell’inaugurazione dell’evento culturale “Parole al vento”.
Carlo Abbatino ha relazionato in un excursus della poetica di Cuscino: “Immergendosi nella lettura delle poesie di Giancarlo Cuscino si evidenzia sin da subito che è un poeta carico di sentimenti che li ritiene candidi, puri come diamanti e risplendono alla luce del sole. Il suo navigare tra frasi, versi, parole gli danno una carica esplorativa del senso delle cose ma, nel contempo, rimane a riflettere il suo tempo che passa ed è passato per ricordarsi che è già fuggita la sua gioventù e si fa carico di domande chiedendosi “chi verrà a risvegliare i miei sensi nelle metamorfosi del corpo ed a confondermi il cuore in un sussulto d’amore? Giancarlo è persona sensibile e fragile tanto da farsi consumare dal nome di lei che è un marchio sul cuore e persino lo sguardo di lei diventa un macigno che lo schiaccia e l’ira in un fiume di parole lo trascina via. Ritrova “quietezza” nello scorrere i grani del japamala. Il suo animo irrompe sempre in una nicchia di versi che dilagano in poesia semplice, profonda, ricca, empia di grazia che gli da l’aspetto di un cielo sereno, del sole che lo dischiude come un fior di loto e avanza peregrino della vita verso l’Alto, il Signore, per fondersi per sempre. Questo desiderio sottolinea l’estrema leggerezza dell’animo del poeta che cerca capi saldi del suo essere per trovare ancora d’amore e perdersi in un abbraccio d’amore. La sua mente è come terra da cui riaffiorano antichi reperti che sono ricordi che rimangono incancellabili nel tempo. E, in quanto mente poetica, pensante, sensibile alle cose osservate , conservate, si fa sempre più debole di fronte allo sguardo di lei che, come Meteora Astrale, lo ferisce e gli fa sanguinare l’anima. Egli avverte di essere senza legami della vita del quotidiano vivere e si sente come rondine che vola libera nel cielo, come fiume che fluisce verso il mare, come il fruscìo di vento che vibra su di esso e l’accarezza l’anima. Il volo, il fruscìo, lo scorrere, gli conferiscono il senso della leggerezza sino all’intimo del suo cuore. Seguendo la sua poetica Giancarlo connota la regolare predisposizione al mettere su carta i sentimenti, le impressioni, le sensazioni perché possano essere lette o si possa ritrovare riscontro e vedere come gli stessi sono quasi speculo per ciascuno”.
Katia Ricci: “L’arte della Palumbo dialoga con le poesie di Cuscino ed esprime in pittura o in fotografie la “pop art”. Il sogno d’amore di Cuscino va vagheggiato e mai posseduto e nelle opere di Monica l’idillio d’amore si è rifugiato. Le opere della Palumbo riproducono la realtà quotidiana che vede la Natura violata dalla violenza dell’uomo. Monica rispolvera gli artisti del ‘900 ed esalta la figura femminile che è nella pubblicità, una figura vista con un occhio d0’artista”.
Monica Palumbo: “La poesia di Cuscino l’ho trovata molto reale, vicina alla vita ed anche le mie opere rappresentano una realtà immediata in cui aggiungo una certa ironia, non politica ma sdolcinata. Il mio è uno sguardo molto lucido e molto critico verso una realtà che guardo con un certo distacco dalla vita vera. Con il mio lavoro cerco di rappresentare me stessa con autoironia. Il mondo lo rappresento in modo giocoso perchè cerco di vivere sempre con gioia la mia vita, con tanta ironia” .
Pino Oliva: “ Ho sempre apprezzato i lavori di Monica Palumbo, un’ artista multimediale che riporta nelle opere la nostra quotidianità”.
La fotogallery dedicata alla mostra “Parole al vento” (foto www.sassilive.it)