La proposta politica alternativa al partito-Regione e al centrosinistra non ha più tempo. Né è consentito il “gioco delle tre carte” su formule, alleanze e sulla scelta del candidato di bandiera perchè a rimetterci sarebbe la nostra gente. E’ tempo di coraggio e di scelte forti e innanzitutto individuando un candidato espressione autentica e “storica” del centrodestra e non certamente di conversione fulminante dell’ultim’ora sulla “via di Damasco”.
E’ l’appello rivolto dal coordinatore regionale di Fli (Futuro e Libertà) sen. Egidio Digilio che aggiunge: si continua a sottovalutare, da parte del centrodestra e di quanti vogliono spendersi per realizzare le condizioni di una svolta epocale nel governo della Regione, che il Pd e con esso il centrosinistra non ha più il consenso “granitico” del 2010. Anzi, le crepe profonde che si sono aperte con la “spaccatura” che ha fatto seguito alle Primarie non sono certamente sanate dall’accordo di potere raggiunto in extremis. E’ proprio quell’accordo che rappresenta il segno di maggiore debolezza perché è finalizzato solo ad affrontare le elezioni rinviando la “resa dei conti” a dopo. Credo – dice Digilio – che una situazione politica oggettivamente positiva come questa sarà irripetibile perché attraverso la competizione tra i poteri forti del Pd ha fatto saltare il “tappo” della cosiddetta visione unitaria di partito e di coalizione. Perciò – dice il coordinatore di Fli – diventa necessario mettere da parte ogni interesse di partito e personale per osare di più nella competizione elettorale di metà novembre. Anche il rito della consultazione-confronto nel centrodestra è inadeguato nel metodo e nel merito. Sarebbe sufficiente costruire una proposta credibile nel programma e nelle rappresentanze delle liste di alternatività, chiamando i cittadini a dare il proprio contributo di idee, per ottenere un risultato alla portata che sicuramente né il M5S e né altri movimenti di protesta, perché privi di programma credibile, sono in grado di insidiare. Non sciupiamo questa occasione – conclude Digilio – sull’altare di piccoli interessi di destini individuali.
Ott 15