Il direttore del Consorzio Pane di Matera, Gianni Schiuma, spiega in un’intervista le ragioni che hanno determinato la sospensione della certificazione Igp per il Pane di Matera ottenuta a febbraio di cinque anni fa.
Chi ha preso la decisione di sospendere la certificazione IGP per il pane di Matera e per quali ragioni?
“La decisione è stata presa nel mese di marzo scorso con l’organismo di certificazione, dopo aver constatato alcune difficoltà oggettive, legate al disciplinare di produzione. si sarebbe potuto procedere, immediatamente, alla richiesta di deroghe e modifiche, ma questo avrebbe influito sui tempi burocratici, molto più lunghi. dopo un confronto con alcuni funzionari del ministero è emersa la migliore soluzione possibile, ossia quella di procedere, in tempi brevi, alla richiesta di riconoscimento ufficiale, da parte del ministero dell’agricoltura, del consorzio di tutela del pane di matera (attualmente non riconosciuto). tale riconoscimento permetterebbe al consorzio di poter intervenire direttamente su alcune materie del disciplinare, evitando così tutto il giro burocratico ed accorciando di molto i tempi”.
Quali sono i panifici che aderiscono al Consorzio Pane di Matera IGP e qual’è il mercato di riferimento oltre a quello locale?
“I panifici sono sempre gli stessi, quattro in città, oltre a un mulino a genzano ed ai vari agricoltori. il mercato di riferimento era solo quello nazionale, perchè a livello locale, alcune previsioni tecniche legate al disciplinare rendevano difficile, se non proprio impossibile, vendere il pane certificato al banco. per questa ragione il pane, prodotto secondo il disciplinare, veniva e viene tutt’ora venduto al banco, ma senza certificazione. anche per quets aragione si è inteso procedere al riconoscimento del consorzio, per poter rendere meno complessa la vendita del pane al banco”.
Ci sono i presupposti e cosa bisogna fare adesso per ottenere nuovamente la certificazione IGP?
“I presupposti ci sono tutti, vanno solo limate alcune situazioni legate a previsioni del disciplinare non più in linea con l’attuale produzione. ecco perchè è necessario procedere al riconoscimento del consorzio (procedura attivata da alcuni mesi), in modo da poter concordare le deroghe e le correzioni al disciplinare di produzione e ripartire con la certificazione (mentre la produzione, ad oggi, continua a seguire i dettami del disciplinare)”.
Michele Capolupo
Questo è ciò che sanno fare i nostri amministratori cittadini di qualsiasi ordine e grado ed ultimo il direttore Gianni Schiuma. Solo belle parole e un continuo mettersi in mostra…..ma poi in sostanza, nulla di fatto!!!! e finiscono per fare queste figure di m…..
meditate gente..meditate…..
Mi trovi d’accordo “Nuovo Sndaco di MT”, però sappiamo tutti come queste persone sono finite li a svolgere ruoli e proclami, senza un BRICIOLO di esperienza….sappiamo tutti chi è Giovanni Schiuma e da dove proviene, così come tutti quelli che si sono palesemente marchiati, come paladini del marchio IGP..e che ora devono solo nascondersi e trovarsi un vero lavoro visto che cazzeggiano su queste cose, a mio parere molto serie, e purtroppo in mano ad incompetenti e raccomandati dalla solita politica lucana. Bravi bel risultato! vi darò un premio!—
capita a tutti di parlare a sproposito, spesse volte approfittando dell’anonimato di un nickname qualsiasi.
capita spesso, anche, a questi esperti del nulla, se non delle chiacchiere, di sentirsi realizzati solo se possono parlare male di persone e cose, nonchè simboli.
il lavoro fatto in tre anni da “gente senza un briciolo di esperienza” ha permesso al nostro prodotto di essere presente e venduto in italia ma, soprattutto, ad avere una visibilità che, fino a tre anni fa, sarebbe stata inimmaginabile persino per i “pensatori” di cui sopra.
il dubbio che mi viene è comprendere se, chi ritiene di avere titoli per esprimere un parere, sappia leggere un testo di senso compiuto oppure preferisca sparare a casaccio senza rendersi conto di quello che dice.
nel momento in cui si verifica un “problema tecnico” ossia una difformità fra quanto previsto dal disciplinare e quanto rilevato in laboratorio, non c’è nulla da fare, la produzione deve essere bloccata.
ad essere statab bloccata, in questo caso, è stata solo la certificazione.
non abbiamo perso la indicazione geografica protetta, il prodotto continua a venir realizzato seguendo il disciplinare e, dulcis in fundo, la sospensione temporanea ci sta permettendo di vendere, paradossalmente, più pane, visto che abbiamo fatto rientrare formati (leggi pane grande) che nel disciplinare non sono contemplati.
da un punto di vista di “immagine”, invece, il lavoro del consorzio e del sottoscritto va avanti senza problemi, se è vero come è vero che la sospensione risale al marzo 2013 e, sino ad oggi, non bastano le dita di due mani per contare le volte in cui si è parlato, a livello nazionale, del nostro prodotto e del nostro territorio.
ultima, in ordine di tempo, l’apparizione del 12 ottobre su rai1 (quindi recentissima).
sfido i “signori” di cui sopra ad uscire dall’anonimato (dubito lo faranno) e ad accettare un confronto nel quale, fra l’altro, mi piacerebbe conoscere “da dove provengo” e come sarei stato raccomandato.
dispiace solo che alcuni, in questa città, non abbiano il coraggio di metterci la faccia e sappiano solo criticare (ai limiti della diffamazione) quanti invece, con risultati visibili, stanno contribuendo a sostenere il territorio.
personalmente continuerò a d occuparmi dei problemi del territorio sperando di trovare interlocutori migliori di quelli di cui sopra, il cui unico sport, mi sembra di capire, è quello di sparara cazzate a raffica.
Caro Gianni, ho sempre apprezzato la tua passione di metterti in gioco in tutte le tue esperienze, Però, a parte ogni polemica sta di fatto che per lungo tempo tanti sono stati i cittadini che hanno acquistato un prodotto a prezzi di nicchia (a 4,90 on line) che purtroppo (da quando) non ha rispettato alcuni stringenti parametri del disciplinare proposto dal consorzio stesso ed a suo tempo autorizzato dal ministero. LA CADUTA DI STILE C’E’ STATA altro che minimizzare !
In pratica il consorzio, anche finanziato direttamente ed indirettamente da soldi pubblici e dai cittadini che hanno acquistato il pane (IGP per metà) (ad essere buoni) se le cantata e suonata da solo ! e meno male che c’era pure l’ente certificatore (Bioagricert organismo di certificazione del pane di Matera). mah ! Forse è arrivato il momento di coinvolgere i cittadini/consumatori circa il vostro operato !
Infatti sig. Schiuma sii serio una volta tanto!, Matera non merita queste umiliazioni. Così questo è il vostro metodo di promuovere il nostro territorio?.. Siete come la politica italiana fatta di chiacchiere ed imbrogli. Se questa cosa è venuta meno è perchè qualcuno ha sbagliato e visto che vi siete e ci siamo esposti in tutto il mondo…ora lo stesso mondo sa che siamo o meglio siete degli imbroglioni. dunque come si dice a Matera ” RACCOGLIETE I FERRI E ANDATEVENE A CASA”””” fine.
GIOVANNI SCUSAMI, NON SONO DACCORDO CON I SIGNORI QUI SOPRA, MA ONESTAMENTE VOI DEL CONSORZIO A MIO PARERE AVETE SBAGLIATO TUTTO. NON SI PUO’ ASSISTERE A QUESTE FIGURACCE, SCUSAMI ANCORA. TI RISPETTO DA AMICO, MA QUESTE GAF DA SCOLARETTI DI PRIMA ELEMENTARE NON SI POSSONO FARE. IMMAGINA SE ERI IL CT DELLA NAZIONALE DI CALCIO CHE PERDE CON L’ISOLA D’ELBA, CON TUTTO IL RISPETTO!, CONCLUSIONE IL CT VIENE CACCIATO IMMEDIATAMENTE A FINE PARTITA…GIUSTO?.
Ad ogni modo Gianni, lasciatelo dire.
Da questa intervista non si capisce nulla!!!
Concordo con la riflessione di Foscus… ma mi preme anche sottolineare che portare avanti certificazioni come quella, con un gruppo di organizzazioni magari non certamente “esperte”, non è affatto semplice… e non c’entrano posti “illustri”, raccomandazioni o altro. A me preme sottolineare che quel passaggio della certificazione è stato comunque un successo per il gruppo in primis, ma anche per il territorio. Certamente questa sospensione non è un bene: va analizzata la causa del perchè è successo e magari capire come mai non ci si è “mossi” in via preventiva per eliminare il problema … ma questa è un’altra storia. E’ anche “da grandi” accettare giuste critiche e con umiltà dire che magari si è sbagliato ma si provvederà a ritornare presto allo stato iniziale. Sparlare e criticare senza conoscere la “situazione” e soprattutto senza “opportune competenze”… è un malcostume con il quale siamo costretti a convivere da anni, nella nostra città… Quindi, il mio modesto parere è andare avanti, fare tesoro degli errori e ricucire quanto prima il tutto.
Giovanni schiuma un fallimento che solo il PD materano aveva capito! Ahah auguri al movimento 5 stelle!
se si dava agli altamurani anche i sassi dovevono gioire……..
Credo che il percorso intrapreso dal Consorzio sia irto e tortuoso, anche grazie alla diffidenza dei materani (panificatori e non). Chi non fa nulla non sbaglia mai, questo è certo! Ed è soprattutto molto comodo criticare il lavoro altrui! Gianni datti da fare, come ritieni più opportuno per risolvere il problema! So che lotti come un leone per quello in cui credi. Credici ancora! Io farò altrettanto per quello in cui ho creduto e credo sempre più!
continuo a non comprendere la presa di posizione di alcuni “esperti” che esperti non sono…a gennaio del 2013 sono state effettuate delle analisi di laboratorio, che hanno riscontrato difformità fra il prodotto (pane) ed i parametri previsti dal disciplinare. se vogliamo entrare nel tecnico, ad esempio, possiamo dire che c’erano livelli proteici più alti di quelli previsti dal disciplinare….è stato un errore prevedere un limite massimo di proteine, all’interno del disciplinare? forse si, ma ne io ne altri possono, oggi, giudicare chi e perchè ha fatto quell’errore. semplicemente ne prendiamo atto e proviamo a risolvere un problema con una soluzione definitiva, che passa dal riconoscimento del consorizo di tutela, da parte del ministero (procedura avviata mesi fa).
diciamo anche che non si tratta di figuracce, visto il catastrofismo di qualcuno.
parliamo di materie prime assolutamente variabili e instabili: sapete, ad esempio, che se dovessimo subire una stagione particolarmente piovosa, rischiamo di non poter produrre pane di matera igp perchè l’indice di giallo sarebbe inferiore a quanto previsto dal disciplinare?
ci sono talmente tante variabili che diventa difficile, ogni giorno, programmare la produzione con assoluta certezza.
a fronte di questo, però, vedo che qualcuno (il simpaticissimo “nino”) che continua a mascherarsi dietro un nickname ed a tirare in ballo la politica, che non c’entra assolutamente nulla.
è pur vero che bisogna tollerare l’idiozia di quanti non hanno null’altro a cui appellarsi, ma sinceramente non mi va di stare a questo gioco di pazienza!
i cretini sono cretini, sempre….
concludo ricordando una cosa: fra tutti gli intervenuti, qui sopra, i più critici non hanno neanche idea di cosa stiano dicendo, in termini tecnici, e di quali siano le differenze fra un prodotto “non certificato” ed uno invece igp.
diversamente, altrimenti, sarebbero stati attenti e certosini nel girare i vari panifici materani, diffidando quanti esponevano la scritta “pane di matera”, dal farlo, in quanto la lorolinea produttiva non seguiva le previsioni del disciplinare, fra cui l’utilizzo del lievito madre, di grani duri lucani (anzi materani) ed il rigoroso rispetto dei tempi di lievitazione e cottura.
cosa intendo dire? che, aldilà della certificazione (che è un attoo burocratico) quello che conta, e che il consorzio sta portando avanti, è il simbolo rappresentato dal pane di matera.
una attività che continua, DA MARZO, e che prescinde dalla certificazione stessa (che, fra l’altro, non è persa ma sospesa)..
per questo agli allarmisti dico che possono pure preoccuparsi di cose più importanti, che il destino del nostro pane non è assolutamente in pericolo!
Allora Sig. Gianni facciamo un esempio molto tecnico e delicato: Se tu domani costruissi un ponte sul canal grande o sullo stretto di messina, non certo trascurerai le variabili che il territorio e il mare in quelle zone sono di natura giornaliera…..dunque!, prenderai le precauzioni più idonee a far si che il ponte rimanga in piedi e non crolli a causa di una VARIABILE TECNICA IMPAZZITA!!! ,,vero? o no?… questa è la stessa cosa che dovevate adottare per il marchio IGP, e magari affidarvi a qualche TECNICO ESPERTO IN MATERIA!!! il quale vi avrebbe indicato la strada MAESTRA!!!. ma voi avete preferito fare di TESTA VOSTRA!!! e questi Purtroppo sono i risultati…GIOVANNI..A CASA!!!!!!!!!…..
Ma il Giovanni schiuma no faceva prima il commerciante di arte povera ed articoli per la casa, in via delle Beccherie a Matera? ed anche!, non si occupava di ambiente e di animali feriti?..che centra adesso con il pane? bo..in questo paese non si capisce più niente.
In questa città tutti si mettono in mostra solo per i loro interessi. E noi piangiamo tutti.
“il nuovo sindaco di matera”, scrivere un disciplinare dove le variabili sono tante non è semplice. il tuo esempio non è calzante per una semplice eragione: il ponte, il palazzo, possono crollare, per una variabile impazzita, così come il pane può avere problemi di certificazione per una variabile impazzita. ci sta tutto, anche di fronte ad esperti. visto che parli di “tecnici” sai chi ha scritto il disciplinare? credi sia stato paperino? lo hanno scritto tecnici competenti, che evidentemente non hanno tenuto conto di alcune variabili….ma NON E’ MORTO NESSUNO ed il pane, come simbolo, continua ad esistere…le chiacchiere che si stanno facendo le stiamo facendo a matera, perchè ci piace dare aria alla bocca! fra l’altro, e qui sta un misto fra stupidità e cattiveria, del pane di matera non fregava niente a nessuno, fino a ieri, ed ora sono tutti lì pronti a criticare (non si sa bene cosa)…il sottoscritto, così come i soci del consorzio, hanno investito e continuano ad investire per promuovere il territorio ed un prodotto che è il simbolo della tavola materana e dell’agroalimentare lucano. questo investimento continua ancora oggi, a dispetto della certificazione. se si sono verificati problemi tecnici (che possiamo definire difetti di gioventù, risalenti a quando il disciplinare è stato scritto) ora non possiamo fare altro che mettere in atto azioni che correggano quegli errori. mentre a qualcuno piace piangere sul latte versato, noi ci preoccupiamo di risolvere gli intoppi e ricominciare. il guaio, invece, è che a qualcuno piace semplicemente sparlare, criticare e sparare sentenze. come il sogegtot di cui sopra, tale vittorio g., che evidentemente deve dire la sua a sproposito.
ne ha tutto il diritto,ci mancherebbe, ma senza offendere la sua intelligenza, vorrebbe spiegarmi come mai un ex commerciante (che evidentemente per lei risulta spregiativo) è riuscito, insieme al consorzio, a portare il pane di matera in tutta italia (dal punto di vista commerciale) mentre dal punto dii vista mediatico, da circa due anni, si celebra il nostro prodotto sui principali media italiani? alla fine, come si suol dire, le chiacchere stanno a zero, mentre i fatti dimostrano che l’attività del consorzio sta amplificando e diffondendo l’immagine non solo del pane di matera, ma anche dell’agricoltura lucana e del territorio materano. comprendo, però, che la città è fatta così. c’è chi commenta per invidia, chi per partito preso, chi per ignoranza. e queste cose, fino ad un certo punto, le tollero, perchè fanno parte del chiacchiericcio da bar che, a volte, piace fare anche al sottoscritto, con gli amici. ma da qui a mettere in dubbio il lavoro fin qui fatto ce ne vuole, perchè bisogna essere o ciechi oppure in malafede. e non tollero che si tirino fuori argomenti e valutazioni che attengono alla persona, soprattutto da parte di sedicenti commentatori che, dietro l’anonimato, si permmettono di giudicare le capacità personali di altri, magari essendo., loro stessi, dei perfetti falliti, ma non trovando altro modo di realizzarsi se non quello di contestare il lavoro degli altri.
Ma perchè ti scaldi tanto…ma volete forse avere sempre ragione in questa città solo perchè state dall’altra parte della cattedra?. Noi esprimiamo una nostra opinione su quanto accaduto variante o non variante. Non stiamo noi a capo di questo progetto, partito pur con buoni presupposti e finito malamente. Ripeto per l’ultima volta e poi non commento più, questo episodio ci ha fatto perdere CREDIBILITA’ in tutto il mondo, proprio perchè ci siamo esposti mediaticamente a dire il contrario. Se ve la prendete vuol dire che siete dei Presuntuosi che non capiscono quando si sbaglia. si critica per far crescere la città, anche se duramente, ma qui siamo abituati a dire va be non fa niente!….ecco perchè si va a ROTOLI!!!!!.
Ps. Spera che questa cosa non vada in mano a qualche giornalista di fama nazionale…e poi vedrete se noi siamo quelli brutti!!!!…a noi dispiace vedere Matera perdere per queste cose, perchè gli altri esterni sono pronti a colpirci!!!!! (comune di Altamura compreso!!!)…
Ma è possibile che alla vicina Altamura di tutto questo non succede mai nulla,eppure la loro farina quasi sicuramente proviene dall’est? Eppure anche loro hanno il marchio. Strana questa cosa
Sembra che ve l’hanno tolto il pane… A me sinceramente piace di più quello dei panifici fuori consorzio. Il sistema delle certuficazioni é un sistema rigido si sa, ma se effettivamente dopo dei controlli un panificio si è scoperto che ha cambiato le dosi o gli ingredienti rispetto al disciplinare cosa ne vuoi dagli amministratori?
.. non voglio difendere nessuno.. a ognuno le proprie responsabilità. Mi piacerebbe tuttavia sapere se le persone che stanno criticando sanno realmente di cosa si sta parlando, sapere se almeno uno di loro ha fatto qualcosa di simile, certamente anche per proprio tornaconto, per contribuire all’immagine della città e del territorio, se qualcuno di queste figure, oltre a criticare chi ha operato o ad assaltare il carro della Bruna, ha realmente perso qualche minuto del proprio tempo per la propria città. In altre realtà, Altamura compresa, quando qualcuno sbaglia, per qualsiasi ragione, ma sempre su azioni che hanno contribuito a esaltare l’immagine della città, i concittadini “aiutano”, contribuiscono a far risollevare e a ricucire il problema… Qui siamo nella città dell’invidia e del chiacchiericcio… ma sono convinto sia una minoranza…. Pertanto Schiuma e chiunque altro spinge per una qualsiasi iniziativa che punta a valorizzare il territorio, avrà sempre la mia stima, errori compresi…. Quando si scaglia la prima pietra, bisognerebbe sempre fare una riflessione se si è senza colpa….
Caro CARLI B, ti voglio informare che a differenza di Altamura o altre città come tu giustamente dici, ci si aiuta e collabora a vicenda………dove purtroppo in questo nostro CONDOMINIO MATERANO! questo non avviene.LORO pensano solo ai fatti ai LORO Qui del pane, della città ed altro NON ITERESSA A NESSUNO!!!! chiaro adesso?????…. Dobbiamo DISTRUGGERE QUESTO MALCOSTUME una vota per tutte!!!!!!!!! Stiamo lavoorando per questo.
Ps. Io non appartengo a nessun schieramento politico attuale, ma stiamo lavorando per ROVESCIARE questo sistema di gente corrotta ed affarista!!!!! BASATA ADESSO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!……………..
Mi spiace leggere di cose non vere, dette senza cognizione di causa. Sono un tecnico del settore e come spesso, in questi casi, si spara su tutti, pure con cattiveria. Chi non conosce davvero Schiuma non può permettersi di mettere in discussione il suo impegno (peraltro gratuito e a rimborso spese) Schiuma ha dato visibilità al nostro pane, lo ha fatto nei posti adeguati e sempre con grande enfasi. Qualcuno lo aveva fatto prima????? Eppure del buon pane di Matera si parla da sempre. Ma senza promuovere la filiera, i rapporti con i produttori e con l’esterno. La questione tecnica, che comprendo, non può attribuirsi alla persona di Schiuma ma di chi ne ha stilato il disciplinare. Ma attenzione con il pane parliamo di cose agricole e non industriali. Forse è sfuggito a molti che le mille variabili he governano il mondo agricolo non sono neppure immaginabili. O tanti non ne hanno neppure conoscenza
Occorre correre ai ripari. Fare chiarezza e penso che Schiuma non abbia motivo a farlo con onesta intellettuale e professionalità che invece ha mostrato di fare. Certo Schiuma non è nato direttore del consorzio. Ma quello che lui ho profuso per il pane di Matera forse nessuno, dico nessuno (sottolineato) può vantare di aver fatto in anni. Produttori compresi. Percio prima di parlare di chicchessia, Scxhiuma compreso, sia più corretto sapere e parlare con cognizione di cose e sopratutto di persone.