Dopo aver appreso che si sono concluse le operazioni di bonifica necessarie per ripulire lo stabilmento già occupato dalla centrale del latte in via delle Nazioni unite a Matera interessato da un incendio doloso avvenuto il 5 luglio scorso, Profumo di Svolta lancia la proposta di trasformare la destinazione d’uso e di destinare questo immobile a scopi culturali, in particolare per insediare un’aula studio. Di seguito la nota integrale.
“La pazienza e la perseveranza hanno un effetto magico davanti al quale le difficoltà scompaiono e gli ostacoli svaniscono”. Se il sesto presidente degli Stati Uniti d’America, John Quincy Adams, avesse ragione, allora dovremmo continuare sulla nostra strada e riprendere un argomento che ci sta molto a cuore.
Chi legge profumodisvolta.it abitualmente, chi ci segue anche su facebook e su twitter, sa che abbiamo un desiderio. Un desiderio per Matera (www.profumodisvolta.it/un-desiderio-per-matera), la nostra città, che lanciavamo a marzo, per la prima volta e poi una proposta concreta, nell’articolo “Gli spazi della cultura a Matera” (www.profumodisvolta.it/aule-studio): vogliamo che Matera disponga di un centro culturale per gli studenti e per i più giovani. Un progetto che potrebbe banalmente cominciare dalla richiesta di un aula studio pubblica, accessibile, funzionante, che risponda alle esigenze degli studenti materani. Ne abbiamo anche parlato sulla community di Matera 2019 (community.matera-basilicata2019.it/content/una-aula-studio-matera) questa estate, raccogliendo sempre pareri positivi e disponibilità per riflettere insieme e capire quale sia la strada migliore per raggiungere questo importante obiettivo che renderebbe Matera sempre più una città della cultura.
Riprendendo un vecchio articolo del Quotidiano della Basilicata (www.ilquotidianoweb.it/news/matera/715558/Matera–ultima-chiamata–per.html), del 9 agosto 2013, e rileggendo le parole dell’assessore al Patrimonio e all’Edilizia del Comune di Matera, Giovanni Scarola, “per quanto riguarda la Centrale del Latte […] si aprirà immediatamente il dibattito sulla destinazione dello stabile e sulle necessità che ci sono. C’è bisogno di certo di una sede per il comando dei Vigili Urbani, una volta deciso cosa farne potremo abbattere e ricostruire con l’unico, ovviamente, di non creare di più di ciò che abbattiamo. Poi bisognerà trovare le risorse per poter ricostruire e questo sarà l’altro passaggio”, abbiamo pensato di scrivere una lettera:
All’Assessore Giovanni Scarola,
Al Sindaco di Matera Salvatore Adduce,
Al Consiglio Comunale di Matera,
All’attenzione di Paolo Verri, direttore del Comitato Matera 2019,
impegnarsi per Matera Capitale Europea della Cultura nel 2019 significa per noi pensare al futuro della nostra città. Gli studenti e i giovani che vivono (e vogliono continuare a vivere) a stretto contatto con la cultura sono il futuro della nostra città. Senza la loro vitalità, il loro impegno e il loro entusiasmo, non sappiamo e non vogliamo immaginare lo sviluppo e il futuro di Matera, della Basilicata, e di tutto il Meridione. Questo è quello che dicevamo anche ai microfoni di Rai Radio 3, nell’ultima giornata della splendida Materadio.
Pensiamo che Matera abbia bisogno di trovare una dimensione sociale per gli studenti, perché essi possano vivere meglio la città e sentirla propria. Questo significa luoghi fisici, servizi e soprattutto un nuovo approccio, più aperto all’ascolto e alla condivisione delle decisioni con i più giovani. L’aula studio, come prototipo del più grande progetto di un centro culturale, potrebbe essere un primo passo verso una città vissuta a pieno dai giovani. Sul nostro sito web potrete trovare un articolo interessante in cui ne parliamo (www.profumodisvolta.it/aule-studio).
Oggi pensiamo che un nuovo immobile, ubicato presso l’attuale Centrale del Latte, sia un luogo perfetto dove sperimentare questa nostra proposta. Naturalmente salvaguardando lo spazio per il trasferimento del comando dei Vigili Urbani, si potrebbe immaginare di destinare a un utilizzo socio-culturale i nuovi locali senza eccessivi dispendi in termini di investimenti iniziali e costi di gestione. Infatti, le forniture per le aule studio che immaginiamo potranno essere essenziali: semplicemente sedie e tavoli (da 4 – 6 persone), una connessione wifi libera e abbastanza potente, servizi igienici, impianto di riscaldamento/condizionamento e magari un abbonamento ai quotidiani nazionali. Si tratta quindi di spese e spazi davvero minimi, per una sperimentazione che, qualora funzioni, potrebbe essere ampliata e reiterata. L’accoglienza delle aule sarà la vitalità stessa degli studenti che ogni giorno la affolleranno per studiare, per incontrarsi, per vivere insieme momenti di crescita e confronto importanti. Una struttura del genere ha bisogno anche di un minimo di personale per garantire la più serena organizzazione: qualcuno che registri presenze e fornisca l’assistenza necessaria, potrebbe anche trattarsi di ragazzi giovani scelti attraverso criteri di reddito e sottoposti a turnazioni, i quali potrebbero essere pagati attraverso voucher e sicuramente sentirsi contenti e orgogliosi di lavorare per il corretto funzionamento di uno dei luoghi della cultura che la città offrirebbe ai più giovani. Ci si potrebbe organizzare anche attraverso il servizio civile oppure coinvolgendo le tante associazioni materane che sicuramente mostrerebbero disponibilità. Oltre al semplice spazio a disposizione dei ragazzi per studiare, si potrebbe organizzare un servizio di bookcrossing per incentivare la lettura; dotare le aree di computer, tablet o qualsiasi cosa possa connettere uno studente materano alla rete e al mondo; aprire le aule anche la sera e dare la possibilità a associazioni o semplici gruppi di studenti di organizzare incontri, iniziative, conferenze o serate musicali e molto altro. Offrire ai più giovani degli spazi dove coltivare i propri interessi attraverso anche una cultura sociale e conviviale.
Tutto ciò potrebbe essere creato ovunque, magari i Sassi e il centro storico potrebbero essere un luogo ancor più suggestivo… ma perché allora la Centrale del Latte?
Semplicemente perché la zona di viale delle Nazioni Unite è particolarmente vocata a questo genere di esperienza: nel raggio di poche centinaia di metri ci sono il Liceo Classico, il Liceo Scientifico e l’Istituto Commerciale, il Palasassi, il Campo Scuola di Atletica Leggera, il Circolo Tennis, il Parco Macamarda e tante altre aree verdi. Il tutto collegato dalla nuova pista ciclabile, senza dimenticare la vicinanza con la stazione e il parcheggio di Via Saragat.
La cultura della scuola, la cultura dello sport e la cultura della natura e dell’ecologia. Cosa potrebbe offrire la città ai giovani più di tutto questo? Certo, tante altre cose. Ma da qualche parte si dovrà pur cominciare.
Sogniamo un centro culturale, un piccolo nucleo di aule studio, che possa ospitare i tanti ragazzi pendolari che restano a Matera dopo la mattinata scolastica e non sanno dove andare quando devono rientrare a scuola il pomeriggio.
Sogniamo un centro culturale, un piccolo nucleo di aule studio, dove si possa arrivare in bicicletta, da cui dopo aver studiato o aver incontrato gli amici si possa in poco tempo raggiungere la piscina, il campo scuola o i campi da tennis, un parco in cui andare a passeggiare e respirare aria pulita.
Sogniamo un centro culturale, un piccolo nucleo di aule studio, aperto fino a sera (e non fino alle 18.30) e anche il venerdì e il sabato pomeriggio (non come la Biblioteca Provinciale).
Sogniamo un centro culturale, un piccolo nucleo di aule studio, in cui sperimentare una vita sociale migliore per i giovani, perché “per il mondo intero, le città italiane sono un grande showroom di un modo di vivere alternativo” dice Federico Rampini.
Sogniamo un centro culturale, un piccolo nucleo di aule studio, in cui mettersi alla prova, in cui andando oltre lo studio, le energie culturali e creative della nostra città possano incontrare gli studenti per un confronto e uno scambio sempre positivo. Un luogo dove si annullino anche le barriere generazionali, come l’esperienza di Matera 2019 ci sta insegnando.
Sogniamo un centro culturale pubbblico per Matera in cui non ci siano interessi privati nascosti, ma ci sia semplicemente tanto spazio per la cultura e per i giovani.
Vi scriviamo tutto ciò perché ci crediamo e non abbandoneremo il nostro piccolo desiderio:
avere nella nostra città spazi della cultura pubblici, aperti, accessibili e a misura di giovani e studenti.
Speriamo che questa proposta venga accolta e presa in considerazione, con lo spirito di condivisione e l’apertura alla partecipazione della cittadinanza nei processi decisionali che speriamo possano sempre guidare la politica e l’amministrazione della res pubblica a Matera.
Noi saremo disponibili in qualsiasi momento per discutere con voi di questa idea che, da giovani, riteniamo essenziale e necessaria per una città che vuole ambire (come minimo) a palcoscenici culturali di livello europeo.
Giuseppe Cicchetti e Roberto Colucci, www.profumodisvolta.it
Teoricamente non fa una piega. Ma in pratica sarebbe l’ennesimo specchietto per le allodole/sperpero di denaro pubblico. Perchè? Perchè abbiamo già una biblioteca enorme e scarsamente frequentata: ciò dimostra che il fabbisogno culturale è già soddisfatto ampiamente. Se poi vogliamo per forza fare quelli culturali, beh, pensiamo prima a crearla, la cultura: facciamo spostare alcune facoltà dell’Unibas a Matera!
Ciao Sozia,
per prima cosa grazie per il tuo parere.
Penso che la situazione non sia proprio quella che tu descrivi e ti rimando a un articolo che abbiamo pubblicato un po’ di tempo fa (www.profumodisvolta.it/aule-studio). La Biblioteca Provinciale è una struttura abbastanza diversa da quella che immaginiamo i via delle Nazioni Unite. Come scriviamo, rappresenterebbe un punto strategico al centro di scuole, impianti sportivi e parchi verdi. La Biblioteca Provinciale è uno spazio che si rivolge molto alla città e tutte le fasce sociali e molto poco alle esigenze degli studenti. Non so se conosci gli orari della Biblioteca, ma chiude ogni giorno alle 18.30, il venerdì e il sabato pomeriggio è chiusa e penso che questi non siano orari a misura di studente. Basta guardare gli orari delle aule studio delle vere città universitarie. E oltre agli orari ci sono tante altre cose che dovrebbero essere riviste nell’organizzazione della biblioteca (ti rimando sempre all’articolo di prima). Perché non rivedere semplicemente l’organizzazione della Biblioteca? Beh, sono un paio di anni che ci stiamo provando con raccolte firme, lettere, incontri con chi amministra ecc… e poi, lì alla Centrale del Latte comunque si costruirà e piuttosto che interessi privati, io ci vedrei bene spazi pubblici che cercano di creare sempre più una rete di luoghi a misura di studente. Cosa dici?
Giusto!!!!
proposta non utile e non costruttiva visto luoghi già presenti in città da utilizzare e valorizzare….
non fate solo politica ma cercate di proporre azioni utili e costruttive!!!
Per noi si tratta di una proposta utile, ale… Immagina da quanti studenti potrebbe essere utilizzato un luogo del genere, anche come semplice punto di appoggio per i pendolari che sono costretti a rimanere a zonzo per Matera, oppure un paio d’ore alla stazione ad aspettare il pullman. E che fermento si creerebbe intorno a un luogo del genere: è naturale che si tratta di luoghi da “utilizzare e valorizzare” come dici tu, e come non si fa per tante altre situazioni a Matera. Come scrivevo su a Sozia, per noi questa è una proposta costruttiva perché destinare uno spazio del genere ai giovani e agli studenti significa avere interesse e prendersene cura. E la nostra città dovrebbe farlo, visto che ogni giorno ne perde tanti (che emigrano) e ne recupera pochi (che tornano).
L idea potrebbe essere valida e andrebbe presa in considerazione come tutte le proposte e non bocciarle a prescindere ma l unico mio dubbio sarebbe ed é nelle modalità di una eventuale gestione e copertura costi . Non pensiamo che possano farlo gli enti pubblici penso sia questo il nodo da risolvere e su cui aprire una discussione e non sulla validità di un idea per me buona .
Hai ragione, Francesco.
Ce lo siamo chiesto anche noi e il dibattito nel nostro gruppo è tuttora in corso…
Come scriviamo, gli investimenti di partenza non sono elevati considerando che dalle parole dell’assessore Scarola emerge la volontà di ricostruire un nuovo immobile, quindi in termini di costi opportunità, i servizi di base costerebbero quanto quelli di qualsiasi destinazione dell’immobile (impianti, servizi, ecc…). Poi per la gestione bisognerà essere accorti e possibilmente abbastanza innovativi. Nelle principali città universitarie, basta pochissimo per gestire un’aula studio, nella maggior parte dei casi la sorveglianza è affidata a ragazzi vincitori di borse di studio che corrispondono a un tot di ore settimanali da dedicare a questo “lavoro”. A Matera, visto che spesso si parla di sostegno alle famiglie in difficoltà si potrebbe pensare a un sistema di voucher per remunerare la disponibilità di alcuni studenti (magari inseriti in una graduatoria con la massima trasparenza nei criteri di scelta), oppure si potrebbero usare strumenti come il servizio civile oppure creare un coordinamento con tutte le associazioni che sono interessate (e penso ci siano), che si impegnino nella gestione ordinaria e straordinaria dei quegli spazi. Delle tre opzioni nessuna esclude l’altra, potrebbero essere complementari, e la terza mi piace particolarmente perché, come scriviamo, metterebbe “alla prova le energie culturali e creative della nostra città possano incontrare gli studenti per un confronto e uno scambio sempre positivo”. Naturalmente, anche se sono esigui (relativamente) bisogna ingegnarsi per coprire i costi e si potrebbe pensare a un piccolo servizio di ristorazione o qualcos’altro. Qualche buona idea potrebbe uscire e per noi, se l’idea sembra valida, è importante che se ne cominci a discutere 🙂 Grazie della tua opinione costruttiva
Una sola domanda: esiste qualche documento ufficiale che attesti l’assenza di amianto in zona?
Si è detto molto, a voce, e come si sa verba volant……
Sig. Giuseppe se avete idee cosi chiare e propositive e direi anche innovative perché oltre alle parole non fate seguire i fatti con un progetto scritto un business plan e questa potrebbe essere anche occasione x creare posti di lavoro e dare un servizio alla comunità
Beh, è un po’ quello che vogliamo provare a fare sinceramente… Pensiamo che quello che abbiamo cominciato a marzo sia un cammino che speriamo con tutto il cuore ci porterà alla realizzazione dell’obiettivo. Io studio Economia e Management a Padova e spero che le competenze che sto acquisendo possano permettermi strutturare anche qualcosa di più di un business plan, e nel nostro gruppo ci sono anche tante competenze che vengono anche da altri settori. Il fatto è che si tratta sempre di un progetto pubblico che vogliamo stimolare e non una nostra iniziativa privata, vogliamo anche che passi ben chiaro questo messaggio… e quando ci sono certe situazioni, per passare dalle parole ai fatti occorre qualcosa in più di un business plan… Comunque, continuiamo a crederci e a farci sentire ogni tanto per perseverare nei nostri obiettivi 😉 se non hai mai sentito parlare di Profumo di Svolta, Francesco, ti consiglio di seguirci, questa è la nostra pagina Facebook (www.facebook.it/profumodisvolta.it), noi siamo quelli che abbiamo rimosso i graffiti nei Sassi… più pratici di così 😉
Invece di spendere i soldi per questa iniziativa non sarebbe meglio spenderli per completare la sede universitaria di lanera?
Ma quale aula studio, si studia a casa, come abbiamo fatto tutti. Io invece propongo una bella piscina nuova in stile classico con percorsi spa, il popolo materano vuole rilsassarsi!