Le gite scolastiche, che nel 2014 compiranno 100 anni, sono letteralmente crollate specie nelle scuole lucane. Secondo l’Osservatorio sul turismo scolastico del Touring Club, nell’ultimo anno scolastico, il calo nazionale è del 42%. Per il Centro Studi Turistici Thalia – che ha monitorato le agenzie di viaggio e i T.O. che si occupano di organizzare il turismo scolastico – da noi il calo è ancora più marcato sino a superare il 53%.
Nel dettaglio, per le scuole superiori, la percentuale delle classi in gita si assesta al 46,5%, come l’anno precedente (rimane comunque ampio il gap con l’anno scolastico 2009/2010 che registrava una quota del 60%). Trend in forte discesa, invece, per gli istituti medi: il tasso di partecipazione delle classi passa dal 52% dell’anno scolastico 2011/2012 al 35,1% dell’anno scorso.
Inoltre, nelle classi che programmano gite, mediamente il 75% degli studenti partecipa. La stima degli studenti in viaggio, per quanto riguarda le scuole medie, invece, subisce una brusca battuta d’arresto: 470mila unità, con un calo del 31% rispetto all’anno precedente. Complessivamente, dunque, la popolazione scolastica di medie e superiori in gita nel 2012/2013 è di 1,4 milioni (-13% rispetto alla rilevazione precedente che aveva visto partire 1,6 milioni di studenti).
Dalle rilevazioni è emerso per le scuole superiori di secondo grado un fatturato complessivo di 263 milioni di euro, in calo del 2,6% rispetto a quello dell’anno scolastico 2011/2012 pari a 270 milioni di euro (ma nel 2007/2008 il fatturato era stato di 375 milioni di euro).
Il fatturato generato dagli studenti delle scuole medie, invece, è decisamente più basso: nell’ultimo anno scolastico il giro d’affari si è assestato intorno agli 87 milioni di euro, in calo del 35,6% rispetto all’anno scolastico 2011/2012. In sintesi, il giro d’affari complessivo di medie e superiori si attesta nell’anno scolastico 2012/2013 sui 350 milioni di euro, -13,6% rispetto alla rilevazione dello scorso anno scolastico (405 milioni).
Dall’analisi dei dati del Touring Club emerge che sempre più scuole superiori vanno all’estero e che Francia, Germania e Repubblica Ceca sono le mete preferite. Per quanto riguarda l’Italia, le destinazioni in cima alle preferenze sono Roma, Firenze e Venezia.
Considerando la durata media, nell’anno scolastico 2012/2013 i viaggi sono stati di quasi 4 notti: 2,8 in Italia, 4,8 all’estero. Per quanto riguarda il costo del pacchetto, il prezzo medio di viaggio a studente delle scuole superiori si aggira sui 283 euro, registrando un calo dell’1,7% rispetto all’anno scolastico precedente. Nelle scuole medie si registra invece un’elevatissima percentuale (96%) di gite sul territorio nazionale. I viaggi delle scuole medie durano 2 notti, mentre il costo del pacchetto è di circa 186 euro.
Per gli operatori del C.S. Thalia ci sono due fattori sui quali intervenire: introdurre un fondo prestiti a tasso molto basso (facendo garante il Consiglio d’Istituto presso banche convenzionate e con un intervento finanziario della Regione) per le famiglie che altrimenti sono costretti a non iscrivere i figli (specie se più di uno) alle gite scolastiche; adeguare ed ammodernare la formula che, dopo 100 anni, deve essere sempre meglio rispondente all’obiettivo di momento integrativo e complementare all’attività educativo-didattica della scuola, e dunque parte integrante e qualificante dell’Offerta Formativa.
“Nonostante le grandi difficoltà essenzialmente dovute ai bilanci familiari – spiega Giuliano Scavetta, titolare Camartour e consulente del Thalia – ci sono ancora margini per invertire la tendenza negativa. Non si sottovaluti che a partire dalla classica gita di una giornata fino ai viaggi di istruzione più complessi, il turismo scolastico rappresenta un banco di prova per le istituzioni scolastiche nei loro vari livelli ed impone a priori un’attenta e consapevole gestione di due punti essenziali: la programmazione della visita o del viaggio e la sua corretta esecuzione. Occorre dunque sempre più educare ad un turismo responsabile ed indurre buone prassi in tutti gli agenti del processo, dagli operatori turistici ai docenti accompagnatori agli studenti ai genitori alle istituzioni compromesse nelle stesse iniziative. Dunque fare “rete” con gli operatori turistici è essenziale senza limitarsi – continua Scavetta – ad un’analisi dei preventivi delle agenzie di viaggio esclusivamente a chi offre di meno e quindi separando i costi dai contenuti del programma di viaggio. Il convegno promosso sabato a Calvello dalla Fondazione Mattei, che in verità potrebbe fare di più e non solo per la convegnistica, è in particolare estremamente positivo perché colma un vuoto. Ci vogliono più momenti di confronto e autentici workshop nei quali domanda ed offerta si incontrino e si confrontino”.
Ma quali sono i parametri da tenere presenti per la realizzazione di un viaggio efficace e ben riuscito? Complessivamente – sottolineano gli operatori del Thalia – si risolvono in una buona preparazione sotto il profilo didattico, in un’adeguata accoglienza, nella pronta assistenza del tour operator e nel controllo della sicurezza. Dunque l’“avventura viaggio di istruzione” comincia con l’indagine dei bisogni degli studenti cui si rivolge, in modo tale da poterli soddisfare con esperienze atte a trasformare il viaggio in un’occasione di maturazione. In questo senso il viaggio scolastico va visto come un’esperienza interculturale e il suo allestimento, così come la sua ricaduta, fanno parte integrante di tale momento esperienziale.
Da più parti si sostiene infatti che educare i giovani al turismo rientra a pieno titolo nell’esercizio del diritto di cittadinanza.