In occasione della campagna elettorale per la Regione Basilicata, CSOA Fucine dell’Eco riapre il dibattito sui rischi alla salute provocati dall’inceneritore presente sulla strada statale 7 in direzione Laterza e lancia un appello a coloro che si candidano a guidare la Regione Basilicata nei prossimi cinque anni. Di seguito la nota integrale.
Ti ricordi dell’inceneritore?
Tutto tace davanti al problema della gestione dei rifiuti in questa terra una volta povera ma sana, oggi poverissima e malata, zozza, devastata.
Il piano palese, finora incontrastato, di Italcementi Spa, a fronte di una crisi economica che ha rallentato il consumo di cemento in Italia, è quello di fare quattrini sull’incenerimento dei rifiuti tossici. Con l’inchino dei politici locali si va impunemente a dare il colpo di grazia a quello che qualcuno ha ancora il coraggio di chiamare Parco della Murgia Materana.
Il cementificio sulla Appia fra Matera e Laterza è divenuto da anni nel disinteresse generale un inceneritore di sostanze nocive, fra l’altro in buona compagnia della Valdadige sulla SS99 Matera-Altamura.
Come denunciato ampiamente dai movimenti cittadini all’inizio dell’estate appena
trascorsa, l’ampliamento dell’inceneritore è ormai un dato di fatto. L’impianto ormai
pronto, enorme, facilmente visibile dalla statale, immerso in una natura una volta
incontaminata, si prepara a quintuplicare la combustione di veleni. La Provincia di
Matera si è espressa timidamente per cambiare delle virgole, ovviamente senza
risultati. La Regione Basilicata non farà che eseguire gli ordini del signor denaro –
come vediamo da anni in materia di trivellazioni petrolifere o di inceneritori a Melfi
e Barile – e a breve darà l’autorizzazione definitiva senza battere ciglio.
Potremmo chiedere ai nuovi candidati marionette alla Regione di esprimersi a riguardo, ma l’attualità sta lì a suggerirci che non è quello il metodo per salvare le nostre vite e la nostra dignità. I nomi di questa gente non ci interessano, sempre diversi e sempre uguali, burattini di una mafia legale che decide alle nostre spalle. La politica di rappresentanza è fallita, morta e sepolta. Le comunità devono autorganizzarsi, discutere, decidere, agire. Se la delega ci porta alla cancellazione deidiritti, alla povertà, alla schiavitù, sarà la lotta a ripagare.
CSOA Fucine dell’Eco