Soppressione ufficio scolastico regionale in Basilicata, Falotico: “Fatto grave e inaccettabile contro diritti costituzionali”.
Per l’assessore regionale alla Formazione “La minore densità di popolazione scolastica posta a base del riordino non riduce ma anzi aumenta esponenzialmente i bisogni di questo presidio”.
“La paventata soppressione dell’Ufficio scolastico Regionale rappresenta un fatto grave ed inaccettabile, una scelta irrazionale e contraddittoria sia sul piano dei principi che sotto il profilo pratico e gestionale, dettata da ragioni di mera riduzione di spesa che non tengono nel debito conto neppure la tutela del principio costituzionale del buon funzionamento della pubblica amministrazione”. Lo afferma l’assessore alla Cultura e Formazione della Regione Basilicata, Roberto Falotico, nello scrivere ai parlamentari lucani chiedendo di mobilitarsi sulla vicenda.
“E’ del tutto evidente – aggiunge Falotico – che l’accorpamento delle due Direzioni di Puglia e Basilicata si porrebbe a esclusivo e totale danno della sola Regione Basilicata, configurandosi come un’annessione della stessa alla più grande e confinante Puglia, una sorta di inopinata incorporazione che deliberatamente ignora e scavalca le necessità, non meno preminenti e di certo non secondarie a quelle di nessuna Regione italiana, della nostra terra”.
Per l’assessore anche le addotte motivazioni di riduzione della spesa si ridurrebbero a ben poca cosa basandosi su un criterio errato. “La minore densità di popolazione scolastica posta a base del riordino – spiega Falotico – non riduce in alcun modo ma anzi aumenta esponenzialmente la necessità di non rinunciare ad un presidio preposto a garantire molteplici e ancor più delicate funzioni in un territorio con gravi difficoltà geografiche, viarie e organizzative nell’amministrazione della rete scolastica e delle sue autonomie”.
Lettera a parlamentari contro soppressione Ufficio Scolastico Regionale
Invito a mobilitarsi contro “una norma inaccettabile” che penalizzerebbe la Basilicata. Dal Ministero nessuna risposta a una precedente nota.
L’assessore regionale alla Cultura e Formazione della Regione Basilicata ha scritto una lettera ai parlamentari lucani di tutti gli schieramenti per chiedere di mobilitarsi contro l’ipotesi di soppressione dell’Ufficio Scolastico Regionale “perché insieme – si legge nella nota – si avvii un’azione di resistenza della Regione Basilicata all’attuazione di una norma inaccettabile, un gesto e un impegno che assuma il significato di un segnale forte di dignità e difesa dell’identità di questa terra e dei lucani”.
In precedenza, e precisamente lo scorso 2 ottobre, lo stesso assessore aveva inviato una lettera al Ministro sottolineando come la Basilicata sia stata nel tempo già “privata di importanti presidi amministrativi” e stia ora per “subire l’ennesima vessazione a causa dell’applicazione dei criteri di riorganizzazione della struttura amministrativa del Ministero dell’Istruzione, con i quali si prevede la chiusura dell’Ufficio Scolastico Regionale ed il suo accorpamento con quello della Regione Puglia”. “Una scelta inopinata – sostiene l’assessore – basata su criteri legati esclusivamente alla minore popolazione scolastica lucana, le cui ragioni risiedono purtroppo solo e soltanto in obbiettivi di taglio radicale della spesa pubblica che non tengono in alcun conto né delle specificità e dei bisogni delle realtà locali né di profili di efficienza e buon andamento della pubblica amministrazione. “Mi appello quindi alla Sua sensibilità e attenzione – aveva scritto l’assessore al Ministro – perché sia scongiurata l’applicazione di tale norma alla Basilicata e perché la stessa non sia in alcun modo discriminata rispetto ad altre realtà territoriali: ci giunge infatti voce che Liguria, Friuli e Marche, interessate dalla medesima norma, conserveranno la propria autonomia, circostanza che ci conforta sul fatto che possa e debba essere garantita anche alla Basilicata la medesima dignità e considerazione, nel pieno rispetto del principio di eguaglianza dei cittadini e dei loro territori”.
Oggi, non essendo giunta alcuna risposta alla lettera inviata al Ministro, e non essendo nemmeno stato convocato un incontro sulla questione, l’assessore ha invitato i parlamentari lucani alla mobilitazione. “Ancora una volta – si legge nella lettera – la regione Basilicata si ritrova vittima di una posizione di vulnerabilità che immancabilmente finisce con ingenerare nuova e altra debolezza, spingendo la nostra terra in una dimensione di insopportabile rassegnazione e isolamento, che non deve e non può essere confermata dal silenzio e dall’indifferenza delle istituzioni”.
Provate a chiudere i rubinetti del petrolio e vedrete come verranno a miti consigli
ma finiamola con questa opposizione ad ogni pur piccolo taglio alle spese dello Stato che tutti richiedono a parole ma deve valere solo per gli altri. Mantenere burocrazie periferiche solo per campanile va contro ogni concetto di efficenza, vale per la Basilicata come per il Molise l’Umbria ecc. E poi quando si chiude il Provveditorato agli studi di Matera nessuno alla Regione si lamenta, se avviene una cosa analoga a Potenza è un terremoto, per cui chi se ne frega che sopprimono questo ufficio. E poi per noi sarà più comodo andare a Bari.
Adesso è tardi per lamentarsi- B…… TUTTI- dovevamo valorizzare prima le nostre risorse, pianificare meglio il nostro piano industriale e turistico.
Abbiamo pensato a pochi e molti hanno continuato a emigrare.
Facciamo valere una volta per tutte le ragioni delle nostre risorse(petrolio, acqua……)chissà che il buon Dio…?!!?!!??
Comunque prima abbiamo fatto scappare i buoi poi vogliamo i vitelli.
MALEDETTI ..