La disoccupazione è sempre il primo problema da affrontare anche in Basilicata: meno di due giovani su dieci occupati, il tasso dei senza lavoro che schizza al 40,4% per la fascia tra 15 e 24 ani e da noi arriva sino al 44%. E’ il drammatico quadro fotografato dall’Istat. Lo sostiene il Centro Democratico che ha deciso di tenere iniziative elettorali specifiche su questo tema.
Ai ragazzi bisogna spiegare con semplicità e chiarezza – si legge in una nota del CD (Centro Democratico) Basilicata – perché nel nostro Paese le aziende agricole con conduttori di età inferiore a 35 anni sono solo il 5,1 per cento, contro l’8,7 per cento della Francia o il 7,1 per cento della Germania e perché diventa sempre più importante specializzarsi e sviluppare una conoscenza tecnico-professionale e non solo pratica del settore. Intanto il crescente interesse per il settore agricolo è confermato anche dall’aumento delle iscrizioni alla facoltà di agraria, cresciuto negli ultimi due anni del 30%. L’immaginario comune continua a dare una rappresentazione quasi stereotipata del contadino, facendoci pensare a un uomo di una certa età, legato alla terra, vestito in modo semplice e con i tempi di vita scanditi dalla luce solare. Qualcosa però è cambiato e l’agricoltura non è più concepita come un settore alternativo e vecchio, anzi. Viene scelto da molti per gli stimoli che la terra può dare e si è sviluppata una vera e propria “cultura del cibo” fortemente legata alla qualità dei prodotti agricoli. La qualità diventa quindi l’obiettivo principale per coloro che scelgono di investire denaro o il proprio lavoro in agricoltura, avviando un’attività nel settore produttivo più antico della storia del mondo e, di conseguenza, diventa sempre più importante specializzarsi e sviluppare una conoscenza non solo pratica del settore. Ma – sottolinea il CD – è essenziale interrogarsi perché per le nuove generazioni non è semplice avviare un’attività, nonostante la formazione culturale che hanno avuto, le lauree, i diplomi e i corsi di specializzazione. Come in ogni settore, per mettere su un’azienda c’è bisogno di dote imprenditoriale, di soldi e di materie prime per avviare i lavori. In agricoltura i problemi principali che i giovani si trovano ad affrontare sono due: la mancanza di terreni e di credito. Due ostacoli che stanno creando forti problemi al ricambio generazionale in agricoltura, del quale si è accorta anche l’Unione europea, che finalmente sta pensando di inserire nella nuova Pac misure di supporto all’insediamento per tutti i giovani europei che desiderano impegnarsi nel settore agricolo. C’è poi da portare a termine l’ “operazione terra ai giovani” il patrimonio delle aree demaniali da dismettere che in Basilicata ammonta a circa 24mila ettari. E trovare il fattore terra oggi è una impresa quasi impossibile. I prezzi in Italia, come è noto, sono tra i più cari in Europa: 18mila euro per un ettaro a fronte dei 6.500 della Germania o dei 5.500 della Francia. Per rilanciare l’economia e il lavoro in Basilicata bisogna ripartire dalla terra. Ma per farlo c’è bisogno di due “strumenti” fondamentali: credito e terreni da coltivare.