Il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Miur) ha accolto il progetto che il Comune di Matera, insieme ad altri partner ha candidato al bando “Avviso per la presentazione di idee progettuali per Smart Cities and Communities and Social Innovation”. Lo rendono noto il sindaco di Matera, Salvatore Adduce, e l’assessore all’Ambiente, Rocco Rivelli.
Il perimetro applicativo è quello delle Smart Cities & Communities, ovvero dello sviluppo di modelli innovativi finalizzati a dare soluzione a problemi di scala urbana, metropolitano e più in generale territoriale tramite un insieme di tecnologie, applicazioni, modelli di integrazione e inclusione.
In particolare, il progetto denominato “Clara” (Cloud platform for LAndslide Risk Assessment) è giunto al secondo posto nella graduatoria finale del bando e potrà beneficiare di un finanziamento da parte del Miur di 20 milioni di euro.
L’iniziativa vede coinvolto un partenariato misto pubblico-privato composto da centri di ricerca operanti sul territorio nazionale, università e PMI, e dai Comuni di Matera e Ferrara, che ha ideato la proposta progettuale “Smart Underground Cities” finalizzata allo sviluppo di prodotti e servizi innovativi di “Diagnostica per immagini del sottosuolo e delle strutture”.
“L’ambito prioritario dell’iniziativa – spiega Rivelli – è quello della “Sicurezza del Territorio” con particolare attenzione alla mitigazione delle conseguenze di eventi naturali estremi”. L’attività di ricerca e sperimentazione riguarda: gestione risorse idriche, controllo e monitoraggio delle reti; tecniche per il monitoraggio dell’inquinamento di suoli e falde; Cultural Heritage, conservazione e tutela dei beni architettonici e monumentali in aree ad elevato rischio naturale, archeologia preventiva; Cloud Computing Technologies Smart Government, sistemi innovativi per il controllo e la gestione di reti di sensori e micro-sensori distribuiti, sistemi di virtualizzazione 3D ed applicazioni web 2.0.
“Il progetto – aggiunge Rivelli – individua tre casi di studio su cui sperimentare l’utilizzo della tomografia 3D e 4D integrata del sottosuolo: il primo nella Città di Ferrara per la mitigazione del rischio sismico, il monitoraggio di possibili inquinamenti industriali e la corretta gestione della risorsa rinnovabile; il secondo nella Città di Matera, con il suo centro storico dei Sassi patrimonio mondiale dell’Unesco, esposto ad una serie di fenomeni di dissesto idrogeologico, e già selezionata quale area test per il progetto Smart Basilicata nel settore “Smart Culture and Tourism”; il terzo nell’area del Comune di Enna per la mitigazione del rischio idrogeologico”.
Il progetto vede come soggetto promotore il Cnr-Imaa ed un partenariato misto pubblico-privato costituito da centri di ricerca (Cnr, Osservatorio geofisico sperimentale di Trieste), Università (Università di Ferrara, La Sapienza di Roma, Università di Catania, Università di Enna), grandi imprese (tra le quali e-Geos, Meridionale impianti, Sidercem, Ids, gruppo Hera) e Pmi ed un sistema di stakeholders /Comune di Matera, Comune di Ferrara, Protezione civile della Provincia di Enna).
Indubbiamente una bella iniziativa. Speriamo che nel prossimo futuro il concetto di Smart cities possa estendersi a territori sempre più vasti