Natuzzi SpA comunica che si è tenuto oggi, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, il primo incontro tra tutte le parti coinvolte ufficialmente nella cabina di regia per la gestione e il monitoraggio dell’accordo firmato il 10 ottobre 2013, che riguarda il piano di riorganizzazione dell’assetto industriale del Gruppo in Italia.
La cabina di regia – che vede coinvolti Società, Sindacati, Governo, Regioni, Confindustria ed Enti locali – avrà il compito di supportare e agevolare le iniziative imprenditoriali di nuove società esterne al Gruppo con tutti gli strumenti necessari a favorire la creazione delle start-up.
Questo passo formale rappresenta la prima azione concreta del percorso condiviso finalizzato al recupero della competitività del Gruppo in Italia, attraverso un piano di investimenti e un rilevante abbattimento dei costi di trasformazione.
I membri della cabina di regia dovranno riunirsi con cadenza mensile al fine di monitorare lo stato del progetto.
Durante l’incontro, inoltre, il Gruppo Natuzzi ha annunciato di aver incaricato alcuni advisor esterni che seguiranno l’iter di costituzione delle newco, a partire dalla ricerca di nuovi imprenditori.
Pasquale Natuzzi ha commentato: «Oggi abbiamo fatto un ulteriore passo in avanti nella definizione degli impegni che le parti devono prendere per avviare la reindustrializzazione del Distretto del Mobile. È importante sottolineare che il rilancio del territorio trova il suo presupposto in un ripristino della legalità attraverso un incremento dell’incisività dei controlli per contrastare il fenomeno deleterio del lavoro irregolare e sommerso, come previsto dall’Accordo siglato lo scorso 10 ottobre. La competitività non sarà mai garantita, se tutte le aziende del distretto che operano nella legalità, come il Gruppo Natuzzi, dovranno confrontarsi ogni giorno con soggetti che alterano la libera concorrenza ai danni dello Stato, mortificando il valore del made in Italy».
GRIECO (IDV): POSITIVA PRIMA RIUNIONE “CABINA DI REGIA” ACCORDO NATUZZI
“Anche la ”cabina di regia” per la gestione dell’accordo – firmato il 10 ottobre scorso – alla base del ”piano di riorganizzazione dell’assetto industriale” del gruppo Natuzzi, che ieri ha tenuto il primo incontro a Roma, dovrà occuparsi dei problemi emersi nella recente trasmissione de LA 7 “Piazza Pulita” sul lavoro nero” perché legalità e competitività sono facce della stessa medaglia”. E’ quanto afferma Michele Grieco (IdV) sottolineando che “va sostenuto ogni sforzo finalizzato al recupero della competitività del Gruppo in Italia, che Natuzzi intende perseguire attraverso un piano di investimenti e un rilevante abbattimento dei costi di trasformazione. E’ senz’altro positiva inoltre la dichiarazione di Pasquale Natuzzi per il quale “il rilancio del territorio trova il suo presupposto in un ripristino della legalità attraverso un incremento dell’incisività dei controlli per contrastare il fenomeno deleterio del lavoro irregolare e sommerso. La competitività – sono parole dell’a.d. Natuzzi, ampiamente condivisibili – “non sarà mai garantita, se tutte le aziende del distretto che operano nella legalità, come il Gruppo Natuzzi, dovranno confrontarsi ogni giorno con soggetti che alterano la libera concorrenza ai danni dello Stato, mortificando il valore del made in Italy”. Una dichiarazione dunque – aggiunge Grieco – che isola ancora di più Titto Di Maggio, rimasto ormai il solo a “non vedere il problema”. Di Maggio, specie dopo la nota di ieri del Gruppo Natuzzi, è dunque ancor più lontano dalle posizioni degli imprenditori di Matera del Polo del salotto. Gli aspetti del fenomeno che il candidato del centrodestra non vede e che invece Pasquale Natuzzi vede nitidamente riguardano il rispetto dei contratti di lavoro come in più occasioni denunciato dai sindacati e la tutela del “made in Italy”, nello specifico delle produzioni che hanno conquistato prestigiosi mercati internazionali grazie alla professionalità e creatività delle nostre maestranze e alle nostre materie prime. Tra l’altro proprio la vertenza Natuzzi ha segnato una svolta con un importante accordo sottoscritto che prevede il ritorno negli stabilimenti di Puglia e Basilicata di produzioni dalla Romania”.