“La spinosa vicenda dell’Impianto di stabilizzazione con annessa discarica (località Monticello) di Colobraro, oramai chiuso da mesi è divenuta grave, causando non pochi problemi di carattere sociale ed economico alle Amministrazioni locali ed alle Comunità locali e nessun candidato al rinnovo del consiglio regionale n’è stato capace di inserire se pur una sola frase nel proprio programma elettorale, probabilmente già sanno ed hanno paura della mostruosa macchina burocratica che vige al dipartimento regionale all’Ambiente. La Ugl ritiene quanto mai opportuno e necessario far presente che in tale sito erano occupati diversi lavoratori i quali smaltivano rifiuti provenienti dai Comuni di Rotondella, Colobraro, Tursi, Nova Siri, Valsinni, S. Giorgio Lucano, Bernalda, Montalbano Jonico, Scanzano Jonico, Policoro, Stigliano, Aliano: la sospensione dell’attività di conferimento dei rifiuti presso la discarica ha portato inevitabilmente danni alle Amministrazioni Locali interessate costretti a rivolgersi altrove con aggravi di costi ed inevitabili disagi alle comunità locali oltre, al licenziamento di tutti i dipendenti”.
E’ quanto denuncia il segretario provinciale dell’Ugl Ambientale, Casimiro Santarcangelo per il quale, “la situazione di grave stallo da più parti non è stata mai affrontata. Le Istituzioni regionali hanno colpevolmente ritardato la soluzione della vicenda: alla Magistratura chiediamo, persiste anche una palese violazione di ruoli e competenze che potrebbe causare gravissimi danni alle Comunità dei Comuni interessati? Cosa c’è sotto questa ‘spigolosa’ questione? Perché tutti i dipendenti sono stati licenziati ? Riferiremo, documenti alla mano, alle Autorità competenti, – continua Santarcangelo -, che l’Ugl ha scritto ai responsabili della comunità montana, provincia di Matera, regione Basilicata, sindaci interessati, Teknoservice e Procura della Repubblica di Matera sostenendo che dal maggio 2012 veniva rilasciato alla Comunità Montana Basso Sinni l’Autorizzazione Integrata Ambientale, per porre in essere gli adeguati interventi, allo scopo di ampliare i volumi presso la Discarica. Tra l’altro la società Teknoservice aveva più volte segnalato con diverse note inviate alla Comunità Montana Basso Sinni di attivarsi per l’ampliamento delle quote di abbancamento di 25.000 m3 previsti dal progetto. La Teknoservice sospese i conferimenti presso l’impianto a partire dai primi di novembre 2012 con conseguente sospensione dell’attività lavorativa e licenziamento di tutte le proprie maestranze. Tale situazione, a dir poco paradossale, è del tutto anomala in quanto si evince in maniera palese una mancata assunzione di responsabilità da parte soprattutto della Comunità Montana Basso Sinni con la complicità della Regione Basilicata. La Ugl ha sollecitato la Comunità Montana Basso Sinni ad effettuare un incontro, ma riscontrando solo ingiustificati silenzi. La Regione Basilicata ha permesso che il territorio di Matera sia abbandonato e sommerso di rifiuti quando esistono tutte le condizioni per risolvere tale problema. A tutt’oggi non si comprende l’atteggiamento negativo dei responsabili di ‘Via Anzio’ delegati alla tutela ambientale e sul perché vige assoluta latitanza degli amministratori comunali del Metapontino anch’essi, disinteressati. La Procura della Repubblica e i cittadini appartenenti ai 17 comuni dell’area programma devono sapere ciò che avviene attorno alla vicenda dell’Impianto di Stabilizzazione con annessa discarica di Colobraro: a gennaio 2013 i lavoratori sono stati messi in CIG in deroga ed al 31 luglio 2013 la Regione Basilicata, ha manifestato paradossalmente il diniego a proseguire con la proroga della CIG in deroga con la conseguenza del licenziamento dei lavoratori da parte della Società Teknoservice. Questo è il paradosso di una barzelletta consumata tra due Dipartimenti regionali: Formazione e Lavoro. Il dirigente della Task Force alla Formazione approva il verbale accettando il prosieguo della Cig in deroga, il Dipartimento al Lavoro boccia immediatamente quanto dal primo autorizzato. Conseguenza, tutti i dipendenti a casa. Ed allora . conclude il segretario Ugl, Santarcangelo – , finalmente solo denunciando tutto e tutti alla Procura, riusciremo a saper definitivamente sul perché e di chi è la responsabilità su tale colpevole ingorgo e cavilli burocratici che ha creato forti difficoltà a famiglie, ai comuni del Metapontino che oggi si vedono costretti a conferire i loro rifiuti in altre discariche e alle maestranze oramai rimasti senza lavoro con conseguenze di forte disagio economico e sociale. Su questo argomento Santarcangelo annuncia:”faremo sapere pubblicamente tutto ed a tutti oramai, a suon di carta bollata”.