Pietro Sandali, Responsabile Nazionale dell’Area Azione Economica della Coldiretti, ha illustrato a centinaia di imprenditori agricoli i contenuti della riforma della Politica agricola approvata in sede europea il 26 giugno, mettendo in evidenza i più significativi aspetti ed i dettagli attuativi che nei prossimi mesi verranno delineati. Insieme a Sandali il Presidente ed il Direttore Regionale della Coldiretti di Basilicata Piergiorgio Quarto e Angelo Milo, il Presidente ed il Direttore Provinciale di Potenza Teodoro Palermo e Franco Carbone, il Responsabile Regionale PAC della Coldiretti di Basilicata Salvatore Manfreda. Tante le tematiche trattate e le novità della nuova PAC: la convergenza dei pagamenti diretti tra Stati membri (finalizzata a ridurre le differenze tra i pagamenti medi per ettaro), la regionalizzazione e la convergenza interna dei pagamenti diretti (finalizzata a ridurre le differenze tra territori e beneficiari all’interno di ogni Stato membro), un nuovo sistema di pagamenti diretti, più articolato e complesso, (ma, potenzialmente, più selettivo), il principio dell’agricoltore attivo (con cui si rende possibile limitare la platea dei beneficiari della Pac, finora aperta a tutti in modo indiscriminato), ma, soprattutto, un aumento significativo dei margini di scelta lasciati agli Stati membri nell’applicazione della PAC.
Molte le novità anche dal punto di vista dello Sviluppo Rurale, con i possibili sottoprogrammi nei PSR (giovani agricoltori, piccole aziende agricole, aree montane, filiere corte), la possibilità di PSR regionali e Programma nazionale, la Misura “Costituzione Associazioni di produttori”. Tante le domande degli imprenditori all’esperto, a sottolineare l’importanza che la nuova programmazione dei fondi avrà per la nostra Regione, il cui settore agricolo presenta luci ed ombre, queste ultime spesso retaggio di un passato fatto di assistenzialismo. Infatti, nelle sue conclusioni, il Presidente Quarto, anche in qualità di membro di giunta nazionale dell’Organizzazione, ha sottolineato come “la Coldiretti metterà in campo ogni azione utile per realizzare una vera riforma, giusta ed equa, che dia risorse soltanto agli agricoltori professionali, che vivono, lavorano ed investono in agricoltura. Non disperdere i fondi significa tutelare un settore che darà risultati importanti all’Italia intera in tema di competitività, sostenibilità, occupazione, sicurezza alimentare, eccellenze agroalimentari e, non ultimo, di coesione sociale”.
Mi raccomando, quando fate questi incontri, teneteveli per voi e continuate a non invitare i potenziali interessati!