“Aliano, bel paese materano (che nel Cristo si è fermato a Eboli è chiamato Gagliano), rovinato su calanchi scoscesi e suggestivi, divenuto famoso grazie a Carlo Levi che ha fatto conoscere il paese e la Lucania al mondo e sollevato un’ondata d’interesse così forte da renderla un caso studio di rilievo internazionale, lì dove nel cimitero la salma dello scrittore torinese riposa, esiste situata in località Cugno di Mango una discarica per rifiuti speciali non pericolosi ‘tipo B’ (destinata allo scarico dei fanghi di depurazione).”
E quanto fanno sapere i segretari dell’Ugl Basilicata, Luigi D’Amico e Pino Giordano per i quali, “tutto sembrerebbe normale ma, la popolazione è fortemente preoccupata: vive in uno stato di angoscia in seguito a numerosi decessi che si stanno verificando lì, ad Alianello e nei paesi limitrofi. I nostri dubbi su tale discarica – continuano i segretari Ugl – sono forti, ritenendo che la Provincia di Matera competente sul controllo e vigilanza, non abbia sufficientemente visionato, affinché la salute della popolazione e l’ambiente alianese venissero tutelate. Tale discarica, autorizzata dalla regione Basilicata negli anni novanta e rafforzata con un ulteriore Decreto Regionale con la ‘falsa’ dicitura ‘Per rifiuti non pericolosi’, sta diventando davvero una fabbrica di morti? Sembrerebbe che le indagini e relativi risultati ricavati dagli Organi competenti ne danno conferma a quanto l’Ugl Basilicata chiede e denuncia: Il 3 agosto 2013 il Sindaco di Aliano ha emesso ordinanza n. 24 – prot. 2492 con la quale ordinava il divieto assoluto di utilizzo delle acque di falda, a qualsiasi titolo, in un raggio di km 1,200 a valle della discarica, nonché ordinanza n. 25, con la quale ordinava alla nota ditta titolare della relativa gestione, l’esecuzione di interventi di messa in sicurezza della falda, successiva bonifica e ripristino ambientale dei luoghi, nonché di impedire la fuoriuscita di liquido (verosimile percolato), ricostituzione della struttura di contenimento e recinzione. Tali Ordinanze – continuano Giordano e D’Amico – scaturiscono dalle analisi eseguite dell’ARPAB di Matera che ha evidenziato il superamento dei valori delle Concentrazioni Soglia di Contaminazione (C.S.C.), ovvero la non conformità dello scarico in acque superficiali, superamento dei parametri alluminio, manganese, azoto nitroso, nichel, ferro, saggio di tossicità acuta. Su questi dati, bisognerebbe riflettere, l’Ugl non acconsentirebbe mai a nessuno di permettere che Aliano diventi come la ‘la terra dei Fuochi’ o di Taranto! Quello che chiediamo – concludono i segretari Ugl, D’Amico e Giordano – è: le Istituzioni, la Procura della Repubblica, i Carabinieri e soprattutto la Provincia di Matera, che è al corrente ed è sua competenza in materia, cosa stanno facendo per accertare eventuali anomalie e, per far sì che il territorio rimanga immune da brutte malattie a danno dell’incolumità dei cittadini? Attendiamo, religiosamente in silenzio, che qualcuno ci dia esaustive risposte!”