Sulla presenza di Peppe Grillo a Metaponto alla fine della manifestazione del Comitato TerreJoniche si registra la nota del comitato che riportiamo integralmente
Comitato Terre Joniche: Sia chiaro, Grillo a Metaponto era per noi un politico come tutti gli altri e non ci ha nemmeno dato risposte.
A seguito di una serie di notizie e commenti riportati dalla stampa e dai media che davano conto della presenza di Peppe Grillo ieri a Metaponto alla fine della manifestazione della mattinata degli alluvionati, secondo cui il leader del movimento 5 Stelle avrebbe deciso di andare via perché ” sono stato da loro, ma ho visto persone che invitavano politici, tutti per farli parlare e sentire chi offre di più”, Gianni Fabbris, portavoce del Comitato per la difesa delle TerreJoniche e coordinatore di Altragricoltura, ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Peppe Grillo, in realtà. è per noi un politico come tutti gli altri visto che chiede voti ai cittadini lucani per eleggere i suoi candidati. Nell’incontro ristretto tenuto nel Bar, abbiamo provato a spiegargli il contesto in cui era: quello di un movimento autonomo che sta conducendo da tre anni una dura vertenza e che è abituato ad avere rapporti con tutti sulla base della propria autonoma visione delle cose. I suoi uomini ci avevano detto che era venuto per capire ma, in realtà, non ha ascoltato. Se lo avesse fatto avrebbe, forse, capito che noi non stiamo con il cappello in mano di fronte a nessuno, ne di fronte agli assessori o i parlamentari da cui non accettiamo alcuna elemosina, tantomeno di fronte a guru o messia che ci chiedono di votare per contribuire a dargli potere senza farci capire in nome di cosa.
La manifestazione di ieri era indetta su una piattaforma che abbiamo inviato a tutti (compreso i parlamentari 5Stelle) con sei punti di rivendicazione precisa che hanno l’obiettivo di ottenere risposte concrete ed abbiamo invitato le due Regioni e le forze politiche a dirci cosa intendono fare e l’assemblea finale della manifestazione della mattina l’obiettivo di ascoltare le risposte. Se Grillo non voleva darle bastava non venisse come hanno fatto altri. Non ci saremmo strappati i capelli e ci avrebbe evitato di dover ripetere ancora una volta a chi fa politica (quindi anche a lui) che non vogliamo pacche sulle spalle per solidarietà ma soluzioni ai problemi. Soluzioni che possono essere (devono essere) offerte sia se sei al Governo che all’opposizione e che per noi vanno date subito anche perchè (come cittadini e movimenti organizzati) noi continuiamo ad avanzare proposte. Ora dovremo aggiungere anche la richiesta di cercare di non mettere il cappello sulle esperienze sociali nel tentativo (vano) di strumentalizzare esperienze come quella del Comitato TerreJoniche che nel nostro territorio tutti conoscono fin troppo bene e che non sopporta in alcun modo l’accusa di essere al mercato delle vacche con il cappello in mano offrendosi al miglior offerente.. Il Movimento 5 Stelle ha avuto la possibilità di intervenire come ha fatto in realtà in assemblea con il candidato presidente alla Regione Basilicata, Piernicola Pedicini che ha parlato (con buona pace di Grillo e dell’idea di non volersi confrontare) al pari del rappresentante di SEL, dell’Assessore alla Provincia Gianni Rondinone, dell’Assessore all’agricoltura della Regione Basilicata e del Senatore del PdL Cosimo Latronico. Prendiamo atto che Piernicola Pedicini, intervenendo in assemblea a nome del movimento 5 Stelle ha contribuito a rafforzare la nostra idea di movimento: quella per cui gli spazi di partecipazione sono riempiti dall’impegno dei cittadini che rivendicano diritti e che nel riappropriarsi dei giusti rapporti di forza con la politica (tutta) provano a vincere le battaglie per la difesa del territorio, dell’ambiente, del lavoro e delle comunità”.
Il Comitato per la Difesa delle TerreJoniche, rafforzato dalla mobilitazione di giovedì 14 novembre,
al termine della mattinata di mobilitazione decide: ultimatum al governo ed alle due regioni altrimenti sarà mobilitazione dura. E intanto non andiamo a votare.
I cittadini alluvionati delle aree del metapontino e del tarantino con la giornata di ieri hanno dimostrato di saper essere uniti, determinati e decisi intorno ad obiettivi comuni: messa in sicurezza del territorio e risarcimenti a chi ha avuto i danni (siano esse famiglie di privati o attività economiche).
Il Comitato per la Difesa delle TerreJoniche ha dimostrato, ancora una volta, di saper interpretare il sentire e le istanze dei cittadini colpiti e di essere sempre più punto di riferimento per il territorio.
In particolare, l’appello fatto vivere in questi giorni in tanti incontri e riunioni nei diversi centri colpiti (Bernalda, Ginosa paese, Ginosa Marina, Marconia, Metaponto e Scanzano) è stato recepito: stare insieme senza dividersi fra lucani e pugliesi, agricoltori, commercianti, artigiani, dipendenti o disoccuppati.
Cosi è stato possibile costruire l’Alluvione Tour di ieri che si è snodato intorno a quattro tappe tematiche: i danni delle alluvioni precedenti a quella del 7 Ottobre e le ferite ancora aperte dal Marzo 2011, le vittime di questi ultimi due anni e il rischio delle prossime, i problemi dell’assetto idrogeologico, delle opere inutili o sbagliate e della loro gestione affidata ad Enti inutili o gestiti solo per mungere denaro pubblico senza offrire servizi efficienti, i drammi dei danni a famiglie ed attività economiche in ginocchio e sempre più esposte. Un percorso fra la morte e i drammi dell’alluvione rivolto ancora una volta a chiedere risposte alla politica ed a chi le risposte le deve dare.
In effetti alla fine della mattinata alcuni degli interlocutori cui il Comitato si era rivolto sono intervenuti per darci alcune risposte: il candidato presidente del Movimento 5Stelle alla Regione Basilicata (piernicola Pedicini), il rappresentante di SEL Eligio Iannuzziello , l’Assessore Provinciale Gianni Rondinone, il deputato PDL Cosimo Latronico e l’Assessore Regionale all’agricoltura di Basilicata Nicola Benedetto, sono intervenuti per dare sostegno alla piattaforma e contribuire dando conto delle loro iniziative.
In particolare Cosimo Latronico e il rappresentante di SEL (a nome degli On.li Duranti, Puglia, e Placido, Basilicata) hanno ribadito la loro disponibilità a lavorare insieme agli altri parlamentari per sollecitare risposte dal Governo Nazionale, il candidato Piernicola Pedicini ha assicurato la vicinanza agli alluvionati, l’Assessore Rondinone ha ribadito l’impegno della Provincia di Matera e del suo Presidente. L’Assessore Regionale all’Agricoltura della Puglia (Nardoni) non è intervenuto, cosa che il portavoce Fabbris ha giudicato negativamente (anche se lo stesso Fabbris insieme ad una delegazione di agricoltori pugliesi lo ha incontrato nei giorni scorsi) mentre è intervenuto l’Assessore all’agricoltura della Regione Basilicata che ha sostenuto la vertenza concordando su molti dei punti posti e ricordando una serie di iniziative messe in campo in queste settimane.
“Ciò non di meno” ha commentato Fabbris nella assemblea finale della sera tenuta alle 18 nella Sala del Comune di Scanzano Jonico “non ci sono sostanziali novità rispetto alle questioni che abbiamo posto ed a oltre 40 giorni dall’alluvione dell’Ottobre non si hanno certezze nè sull’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri ne su finanziamenti certi per dare soddisfazione al territorio ed alle famiglie ed attività colpite e, per questo ” aggiunge sempre Fabbris ” la nostra proposta ai cittadini colpiti ed al territorio non può che essere quella di non recarsi alle urne”.
Il Comitato per la Difesa delle TerreJoniche ha raccolto in questi circa quindici giorni di iniziative 487 certificati elettorali di cittadini che hanno già deciso di non votare e invita gli altri a disertare le urne.
Sempre Fabbris in assemblea “Compito delle classi dirigenti è di dare risposte ed offrire soluzioni, compito dei cittadini è di avanzare proposte e rivendicare diritti; se le risposte non ci sono è nel nostro diritto non esprimere il consenso ed, in questo caso invitiamo a non votare”.
All’assemblea della sera sono intervenuti anche alcuni rappresentanti istituzionali di territorio; in particolare, Antonio Stigliano e Nicola Tauro per la Provincia di matera, Antonio Melidoro coordinatore per l’ANCI dei Consigli Comunali del Metapontino e i sindaci di Policoro (Rocco Leone) e di Scanzano Jonico (Salvatore Iacobellis).
Con loro l’assemblea ha deciso come proseguire la vertenza: entro quindici giorni dovranno essere date risposte certe dalle due Regioni e dal Governo Nazionale se cosi non sarà il Comitato per la Difesa delle TerreJoniche annuncia fin da ora la prossima fase della mobilitazione che, chiarisce il Comitato “Non potrà più essere una passeggiata ma, a dieci anni dalla mobilitazione vittoriosa di Scanzano Jonico contro il deposito unico di scorie nucleari, ci vedrà tornare in campo con tutta la forza e la determinazione possibile per tornare a vincere, questa volta non contro qualcosa ma per la difesa del territorio e le sue comunità”.
Guardate e il video e forse capirete che tra il comunicato e i fatti ci sono delle cose differenti.
http://www.ustream.tv/recorded/40761239
Ignoranti statevi in quello stato disastroso allora…meritate questo
Antonio potresti fare una sintesi su ciò che succede nel video..??grazie..