Dopo l’eolico nel sito UNESCO di Matera, altri impianti eolici mettono a rischio in Basilicata la presenza di specie di avifauna protetta. Lo denuncia la Ola, Organizzazione lucana ambientalista, segnalando come questa volta è il caso di Pomarico, in prossimità del paese della collina materana, dove è in pericolo un raro dormitorio di Nibbio reale (e anche N. bruno) seguito da un progetto di monitoraggio volontario coordinato dal CISO (Centro Italiano Studi Ornitologici – nell’immagine in basso il fronte del dormitorio). Sul sito prescelto, ove è stato allocato la base di un aerogeneratore, potrebbe essere allocati altri impianti. Esso è limitrofo all’area IBA “Bosco Manferrara” (repertorio IBA n.138) confinante con il dormitorio stesso…
L’area interessata dall’impianto si trova a poche decina di metri con il SIC/ZPS ” Valle del Basento-Ferrandina scalo (cod. IT 9220255) che confina a valle con il fiume Basento. Dalle informazioni giunte alla OLA sembrerebbe che l’Ufficio Tecnico Comunale di Pomarico avrebbe autorizzato l’opera con una semplice DIA (Dichiarazione Inizio Attività) in quanto, in Basilicata, beffardamente le opere energetiche fino a 1 MW sfuggono allo screening ambientale e dalla procedura di VIA e, quindi, non hanno bisogno di autorizzazione unica regionale.
La Ola chiede con urgenza al dipartimento ambiente della Regione Basilicata, ufficio tutela della natura, una verifica delle interferenze con l’importante sito di interesse naturalistico, già segnalato in sede di studi scientifici, intervenendo con urgenza per scongiurare che l’opera impatti negativamente su uno degli areali europei di grande rilievo per presenza del Nibbio reale, specie tutelata solo sulla carta.
W la trottola. Sergio Laterza commenta così la notizia dell’eolico selvaggio in Basilicata