Gli Area ritornano a Matera per un concerto live inserito nella rassegna Gezziamoci dall’Onyx Jazz Club a Casa Cava e festeggiano insieme ai materani l’ingresso nella short list per la candidatura della città dei Sassi a capitale europea della cultura nel 2019. Il primo concerto degli Area a Matera risale al 1976. La band si è esibita al cinema Kennedy e i ricordi di un giovanissimo Pasquale Doria, oggi giornalista della redazione materana della Gazzetta Mezzogiorno, sono sempre vivi. Area sta per Associazione radicale espressione alternativa ed è composta da quattro musicisti: Patrizio Fariselli (pianoforte e tastiere), Ares Tavolazzi (contrabbasso e basso elettrico), Walter Paoli (batterista di scuola jazz) e il chitarrista Paolo Tofani pronto a stupire il pubblico in apertura con una strumento musicale straordinario, la trikanta veena. Ed era stato proprio Paolo Tofani a ipnotizzare il pubblico presente al Kennedy in occasione del primo concerto a Matera. Pasquale Doria ricorda il suo ingresso speciale sul palco con l’occhio di bue che illuminava l’ingresso del leader storico degli Area, Demetrio Stratos, pronto a stupire tutti sia con un “total look” verde metallico e naturalmente con la sua voce eccezionale, capace di variare i toni dal più basso al più acuto. A chiudere quel concerto al Kennedi era stato invece Paolo Tofani, con un assolo prolungato alla chitarra di assoluto livello musicale ed è stato sempre il chitarrista ad aprire il concerto dopo l’introduzione affidata al direttore artistico di Gezziamoci, Gigi Esposito: “Oggi si realizza un sogno per la rassegna Gezziamoci e l’Onyx Jazz Club e siamo orgogliosi di poter ospitare questo concerto nella giornata in cui Matera diventa una delle sei città candidate a capitale europea della cultura nel 2019”. L’atmosfera diventa intima e sul palco l’occhio di bue illumina nuovamente Paolo Tofani, che prova a raccontare le sue emozioni in occasione del ritorno a Matera: “Rispetto a tanti anni fa quando abbiamo tenuto il primo concerto la città è cambiata e questo posto straordinario allora non c’era. A Matera è possibile vivere un’esperienza incredibile, apprezzare la conformazione del territorio, i colori, i sapori particolarmente gustosi e la gente di questa città, che sembra sia abitata da persone che vengono da un altro universo. E’ un posto unico e quindi perchè non sceglierla come capitale europea della cultura nel 2019. Matera è un posto che deve essere visto e apprezzato da tutti gli uomini del mondo”. Poi Tofani si avventura in una breve spiegazione della sua performance iniziale con lo Shyama Trikanta, il secondo strumento inventato dall’artista, un grande appassionato di musica indiana. Shyama nella lingua sancrita vuol dire scura, nera. E’ uno strumento particolare costruito con legno scuro, ricavato da una quercia di 8 mila anni fa. Suonarla qui a Matera, città millenaria, è motivo di orgoglio. Nello strumento trovano spazio due sezioni con corte doppie nella parte del manico basso, nella parte alta tre corde senza tasti, poi ci sono sette corde di cordatura normale e l’arpa. L’improvvisazione musicale è una specialità di Paolo Tofani e nella Cava Cava tutto è ancora più magico. Quando sul palco è raggiunto da Fariselli, Tavolazzi e Paoli il gruppo popolare degli Area è al completo e lo spettacolo può cominciare. Circa una settantina gli appassionati che hanno scelto la prima delle due date previste a Matera degli Area. Non tutti erano presenti negli anni settanta e Tavolazzi dedica proprio alle nuove generazioni il brano “sedimentazione”, che racchiude tutta la storia degli Area, dal 1972 ai nostri giorni. La voglia di sperimentare è rimasta intatta e nella Casa Cava vengono proposti dal vivo in nuove versioni i grandi successi registrati in oltre quarant’anni di carriera: “Cometa rossa”, “Luglio, Agosto, Settembre (nero)”, “Gioia e Rivoluzione”, “La mela di Odessa” e tanti altri. Il primo concerto degli Area è stato preceduto nel pomeriggio da un incontro con il pubblico con l’evento “gioia e rivoluzione”. Curiosità: Ares Tavolazzi, che negli Area suona il contrabbasso e il basso elettrico, ha suonato il basso e ha partecipato al coro della storica sigla “Atlas Ufo robot” per il cartone animato Goldrake. Strano ma vero. Sabato 16 novembre secondo concerto degli Area a Matera, sempre a Casa Cava a partire dalle ore 21. Costo del biglietto 30 euro.
Michele Capolupo
La fotogallery del concerto degli Area a Matera (foto www.sassilive.it)
Biografia Area
Costituiti nel 1972, gli Area si imposero subito per la particolarità della propria proposta musicale, nel segno di un’autentica, audace fusione fra rock, jazz, sperimentazioni sonore, echi mediterranei e orientali e altro ancora. Degli anni Settanta gli Area rimangono uno dei gruppi simbolo, specchio della vitalità culturale e sociale del periodo.
La prima formazione del gruppo comprendeva Demetrio Stratos (voce, organo, steel drums), Victor Edouard Busnello ai fiati, Patrick Djivas al basso, Gaetano Leandro alle tastiere, Johnny Lambizi alla chitarra e Giulio Capiozzo alla batteria. Poco prima delle registrazioni del primo album, Arbeit Macht Frei, la formazione mutò con l’entrata di Paolo Tofani e Patrizio Fariselli in sostituzione di Lambizi e Leandro. Agli Area si unì anche Gianni Sassi, in arte Frankenstein, con il compito di curarne l’immagine e di scrivere i testi delle canzoni, caratterizzati da un forte allegorismo. Dopo Arbeit Macht Frei (1973), passato alla storia come uno dei dischi seminali del rock italiano più innovativo, Djivas lasciò gli Area per entrare nella PFM: il suo posto venne preso da Ares Tavolazzi. Se ne andò anche Busnello.
Assestato l’organico, gli Area proseguirono speditamente il proprio cammino tenendo numerosissimi concerti, anche all’estero, e incidendo altri album importanti quali Caution Radiation Area (1974), Crac! (1975) e Maledetti (1976), testimoni di una costante evoluzione artistica sempre più protesa verso la sperimentazione. A questo proposito è da ricordare la personale ricerca di Demetrio Stratos sulla voce, intesa come vero e proprio strumento dalle pressoché infinite possibilità.
Dopo l’incisione di Maledetti, gli Area conobbero un periodo di riflessione che avrebbe progressivamente portato allo sfaldamento del gruppo. Il 13 giugno del 1979, poco dopo aver abbandonato ufficialmente i compagni di tante avventure, Demetrio Stratos si spense, stroncato a soli 34 anni da una malattia incurabile. Un concerto organizzato all’Arena di Milano per aiutarlo a sostenere le cure mediche si trasformò in un omaggio corale ad un artista coraggioso, unico.
La fondamentale esperienza degli Area sarebbe quindi confluita in altri gruppi che ne ripresero l’intestazione e cercarono di mantenerne lo spirito. Nel 1993 Fariselli, Tavolazzi e Capiozzo si ritrovarono per un concerto dedicato a Gianni Sassi, da poco scomparso. La morte nel 2000 di Giulio Capiozzo fu un altro duro colpo per chi continuava a nutrirsi dei dischi degli Area, la cui memoria e influenza ha resistito all’incedere del tempo al pari di quella di pochi altri gruppi (italiani e stranieri) degli anni Settanta. Il segreto di questa straordinaria longevità sta nell’originalità di una musica che è riuscita per davvero a superare le barriere fra i diversi generi musicali, dando anche voce alle urgenze espressive e agli ideali di una intera generazione.
A fine 2012 è uscito Live 2012, doppio album diviso fra nuove versioni di antichi cavalli di battaglia e brani inediti.
al Kennedy nel 76 c’era il “prezzo politico” perché nessuno doveva essere escluso dalla fruizione della musica, come di qualunque manifestazione artistica. ….ne è passata di acqua sotto i ponti.. e di soldi nelle tasche di alcuni. molti avrebbero voluto (come il sottoscritto) rivivere le emozioni di allora…sarebbe bastato riproporre il concerto al Kennedy oppure all’Auditorium, avremmo pagato meno ma avremmo partecipato tutti. L’incasso sarebbe stato uguale, il calore e la passione forse maggiore, mi spiace per gli attuali A.R.E.A. ma forse Demetrios non avrebbe condiviso questa scelta.
CasaCava bellissima ma piccolissima per questi eventi
Quanto era il costo di un biglietto? Mi sembra 30 euro. Al giorno d’oggi sono soldi. Questa è la cultura in questa città, se hai i soldi sei un “abitante culturale”, se no stattene a casa. Queste associazioni parassitarie sono la rovina della vera cultura che dovrebbe essere estesa ai più. Se un ragazzo voleva sentire gli Area invece dei Modà e si vuole evolvere musicalmente, non avendo soldi non è potuto entrare. Cultura per pochi, bella roba.
Sono un fan e collezionista di date dei concerti degli AREA ed il concerto a Matera al Teatro Kennedy si tenne il 20 Dicembre 1975. Se non erro il gruppo “spalla” era quello degli ARTI E MESTIERI. Ho trovato questa data su un vecchio numero della rivista CIAO 2001. Qualcuno ricorda quante persone erano presenti allo spettacolo del 20 dicembre 1975 ? Grazie