“I dati contenuti nella relazione sull’attività del Comitato di solidarietà per le vittime dell’estorsione e dell’usura nell’anno 2012 presentata dal ministro dell’Interno, Angelino Alfano, insieme al prefetto Elisabetta Belgiorno, rafforzano la proposta di Rete per la legalità – SOS Impresa (Confesercenti) illustrata al viceministro dell’interno Filippo Bubbico per la convocazione di una apposita Conferenza nazionale necessaria a definire nuove e più efficaci misure per rendere il nostro Paese ‘pizzo free’ e ‘usura free’ “. E’ il commento del presidente di Confesercenti Prospero Cassino, che ricorda come secondo la banca dati della società specializzata nell’analisi delle imprese e nella valutazione del rischio di credito, i fallimenti sono al livello ”massimo osservato da piu’ di un decennio nel periodo gennaio-settembre”. La crescita dei default riguarda tutte le forme giuridiche, con tassi di crescita a due cifre: +12% per le societa’ di capitale, +10% per le societa’ di persone e +11% per le altre forme giuridiche. E tutti i settori: a cedere maggiormente sono le industrie dei servizi (con un aumento dei fallimenti del 14%), seguite dalla manifattura: +11%, che inverte il trend positivo del 2012.
Per la Rete per la legalità (che raccoglie più di 50 associazioni in tutto il territorio azionale, tra le quali quella che ha sede a Potenza presso la Confesercenti provinciale) è necessario riportare al centro dell’agenda di Governo: la riforma della legge 108/96, inasprimento delle pene per i reati di usura, aiuti più rapidi alle vittime, lotta al gioco d’azzardo illegale, solo per citarne alcuni. Questi temi partono da una analisi lucida e profonda che la crisi ha determinato nel tessuto delle Pmi e delle famiglie. Molti, troppi imprenditori, non riescono a trovare risposte concrete e tentano l’atto estremo del suicidio. La crisi- continuano da Rete per la legalità- non si può battere solo sul terreno economico e finanziario, ma è necessario mettere al centro anche il rema dei costi sociali che derivano dall’economia illegale e creano concorrenza sleale Siamo soddisfatti dall’incontro di oggi, perché abbiamo trovato un interlocutore interessato nelle istituzioni”.
La stretta creditizia sulle Pmi c’è ed è reale. Si tratta di una questione di primo piano per l’intero sistema economico regionale: come spesso viene ripetuto, le micro, piccole e medie imprese costituiscono il 99% delle aziende, e sono responsabili dell’80,3% dell’occupazione del settore privato. Come evidenzia la Svimez – sottolinea Cassino – nonostante i Confidi abbiano intrapreso negli anni importanti processi di razionalizzazione, nel Mezzogiorno la situazione resta ancora critica per effetto delle loro ridotte dimensioni, minore liquidità, maggiore esposizione al rischio. I Confidi meridionali non sembrano al momento in grado di supportare efficacemente le piccole e medie imprese, che continuano a lamentare le difficoltà di accesso al credito. Serve quindi con urgenza una riorganizzazione del settore, che con l’aiuto anche di contributi pubblici agisca sul miglioramento strutturale dei Confidi e sulla loro efficienza gestionale.
Tutto ciò conferma l’allarme lanciato da Confesercenti: i prestiti si sono contratti mediamente del 6% su base annua, ad un ritmo di circa 850 milioni di euro al mese. Noi siamo la cerniera tra il mondo della piccola impresa e quello del credito – ha, infine, concluso Cassino. Occorre che le istituzioni guardino con maggiore attenzione all’attività svolta dai Confidi e si impegnino a destinare nuove risorse a chi si espone in prima linea per garantire i crediti concessi dagli istituti bancari”.
Nov 16