In merito al dibattito generato dal recente aumento dell’addizionale Irpef, l’Assessore alla Programmazione, Finanze e Bilancio Eustachio Quintano ha rilasciato, in data odierna, la seguente dichiarazione:
“Devo constatare, nonostante tutti gli sforzi profusi fino ad oggi, che nel confronto politico ogni fine giustifica i mezzi nella più deleteria espressione machiavelliana.
Mi riferisco in particolar modo alla vicenda relativa all’aumento dell’addizionale irpef, deliberata nell’ultimo consiglio comunale del 23 aprile scorso, dove da una parte i quattro consiglieri delle liste civiche (non era presente il consigliere Cinnella), con i quali sino alle ore 23,00 del giorno precedente l’approvazione in consiglio comunale, ho dibattuto l’intera modalità della manovra, si dichiaravano pronti a votarla purché ci fosse una fascia d’esenzione di € 13.000,00: e invece tutti sanno come e’ finita nonostante la fascia di esenzione sia stata proposta addirittura ad un valore maggiore di quello concordato (€ 15.000,00).
Dall’altra parte il consigliere del PD Francesco Bianchi, che pretende di dare lezioni di “bilancio sociale partecipato” al sindaco, al sottoscritto e al presidente della commissione bilancio.
Probabilmente Bianchi dimentica che nella sede competente della Commissione consiliare Bilancio il sottoscritto ha ampiamente comunicato le cifre ed i programmi dell’amministrazione sulla specifica destinazione delle maggiori risorse, e lo stesso sindaco ha più dettagliatamente evidenziato la destinazione delle maggiori entrate in più sedi e circostanze, non ultima la seduta consiliare che ha deliberato l’aumento dell’addizionale.
A sommesso avviso del sottoscritto, l’assenza dei consiglieri delle liste civiche e l’abbandono dell’ aula da parte di quelli dell’opposizione ha un'unica matrice: la mancanza assoluta di qualsiasi argomentazione sostenibile rispetto all’inderogabile ed obbligatoria decisione dell’aumento deliberato.
Infine Michele Morelli, già Assessore nella precedente Giunta, coadiuvato da Gianfranco Fragasso, anch’egli ex Assessore, e da Michele Paterino, ex Consigliere, inondano la casella di posta elettronica di continue quanto inutili e-mail con argomentazioni, a volte anche bizzarre, non attuabili nell’immediato, dimenticando che sono stati attori dell’attuale disastrata situazione di bilancio che ha imposto, in maniera inderogabile, l’aumento dell’addizionale Irpef.
Concludo con l’invito, da parte del sindaco e della giunta, all’intera cittadinanza a partecipare alla presentazione del bilancio dove non solo saranno spiegate le ragioni dell’aumento ma sarà evidenziata dettagliatamente la destinazione delle maggiori risorse che saranno a disposizione”.
Eustachio Quintao Assessore al Bilancio del Comune di Matera
La replica del consigliere comunale del PD Francesco Bianchi.
Caro Assessore,il centrodestra sta chiedendo ai materani di tirar fuori altri soldi per dei nuovi servizi, quando quelli che ci sono non sono efficienti e devono essere fatti funzionare meglio.
Se fossimo in una pizzeria, è come se mangiata una pizza costosa e non di qualità, ci costringessero a pagare un conto triplicato, obbligandoci a ritornare domani sulla promessa di farci mangiare qualcosa di migliore. Aver triplicato le tasse è ingiusto e immotivato e nasconde anche una grossa bugia, quella che i poveri non pagheranno e i ricchi si.
Magari fosse vero, purtroppo è un falso. Purtroppo è un aumento sproporzionato e senza equità.
Se 7 materani su 10 secondo le vostre stime si possono permettere di pagare tre volte di più le tasse comunali significa che voi ritenete vi vivere in città di ricchi: avete sbagliato città.
Da oggi 7 materani su 10 pagheranno tre volte di più per dei servizi che oggi non esistono. Inoltre ritenere che l’equazione più tasse per migliorare i servizi esistenti sia giusta è, invece, un concetto vecchio ed anche un errore.
E’ vecchio perché non è certa una innovazione dichiarare di voler migliorare i servizi mettendo le mani nelle tasche dei materani; e si tratta di un errore perché i miglioramenti dei servizi esistenti non si conseguono con il taglio delle inefficienze e degli sprechi.
Per questo noi del PD lo abbiamo detto con chiarezza che non eravamo d’accordo nemmeno con la proposta iniziale che prevedeva il raddoppio allo 0.6% dell’addizionale irpef.
Nella discussione che ci accingiamo a fare sul bilancio avremo modo di proporre soluzioni alternative alle scelte adottate dal centrodestra, dimostrando in tal modo che l’aumento del 267% dell’addizionale IRPEF non è l’unica soluzione che si poteva adottare.
In riferimento alle mie presunte lezioni di bilancio sociale partecipato che avrei impartito al Sindaco, a lei ed al Presidente della Commissione Bilancio, faccio presente che si trattava di un invito fatto in qualità di componente della commissione bilancio al fine di contribuire a fare un salto di qualità che, come Partito Democratico, da tempo inutilmente chiediamo a questa amministrazione. Inoltre gli interventi pubblicati dalla stampa da parte di numerose organizzazioni sociali, dei Sindacati e delle associazioni di categoria mettono in evidenza questa necessità di pubblico confronto e di partecipazione. Rimango in attesa di sapere se questa proposta metodologica, seppur nella ristrettezza dei tempi a disposizione, verrà accolta nell’interesse della città.
La nota critica congiunta di Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Cna e Casartigiani.
La recente approvazione in Consiglio Comunale dell’aumento dell’aliquota IRPEF, non fa altro che confermare tutti i dubbi e le perplessità che le scriventi associazioni hanno da tempo manifestato circa il rapporto fra Amministrazione Comunale e comunità materana.Da diversi mesi contestiamo scelte prese, arbitrariamente, dall’Amministrazione, senza alcun dibattito preventivo ed un confronto che sono, secondo noi, alla base di ogni “buona amministrazione”.Il rapporto con la città, ad ormai un anno dall’insediamento di questa amministrazione, è ridotto al lumicino, se non addirittura nullo: diverse scelte sono ricadute, pesantemente, sulle spalle di artigiani e commercianti, sulla microimpresa che, nonostante le difficoltà economiche continua a “tirare la carretta”, e mai c’è stata una apertura ad un confronto serio, costruttivo, sui problemi, con soluzioni concordate, condivise e soprattutto, coerenti con quanto, non più di un anno fa, si annunciava ad alta voce.Da cittadini, prima che da rappresentanti di categoria, ci chiediamo quando e come sia stata partorita l’ipotesi di un pesante aumento della tassazione, aumento che si abbatterà sulle famiglie materane ed inciderà negativamente sulla loro capacità di spesa.Tanto per cambiare, a pagare le maggiori conseguenze, saranno le microimprese locali, che vedranno ulteriormente ridurre le loro entrate, in un periodo già negativo e di stagnazione economica per l’intera città.Speriamo corrisponda al vero la decisione di incontrare la città per spiegare le ragioni dell’aumento e la destinazione di queste maggiori entrate per il Comune di Matera; seppur tardiva (perché sarebbe stato auspicabile un confronto precedente la decisione) ci auguriamo che l’Amministrazione riesca, con questa scelta, a spiegare cosa accadrà e, soprattutto, quali benefici reali avrà, la comunità materana, da un aumento considerevole della tassazione locale e che, purtroppo, si sommerà all’aumentato costo della vita.Di contro ribadiamo la nostra disponibilità al dialogo, ma con la guardia alta.
La nota dell’Associazione Promuoviamo Matera.
L’Associazione Promuoviamo Matera sottolinea, ancora una volta, le ragioni che hanno portato a definire semplicistico l’approccio che l’Amministrazione Buccico ha avuto nel definire le voci di entrata del Bilancio comunale, nel momento in cui ha deciso di far ricorso solo all’aumento dell’IRPEF. A sostegno delle tesi lanciate nei giorni scorsi da Franco Dell’Acqua circa la inopportunità di aumentare le tasse di quasi il 300%, Francesco Filippetti, a nome dell’Associazione materana, segnala un recente interessante articolo di Saverio Fossati apparso sul Sole 24 Ore dello scorso 5 maggio, nel quale si riporta una indagine effettuata dall’autorevole quotidiano economico circa l’elevata sacca di evasione ed elusione che si registrano intorno a ICI, TARSU sugli immobili.
“In particolare – afferma Filippetti – come anche il Sole 24 Ore attesta, un reale ed efficace controllo incrociato con il catasto può consentire ingenti recuperi, così come alcuni anni fa fu fatto per l’ICI a Matera. Sempre secondo il Sole 24 Ore, l’abuso pesa in Italia, per un totale di 1,4 miliardi di euro all'anno di mancato gettito fiscale. In pratica, poiché Ici, Tassa rifiuti e Irpef sui redditi da immobili servono a garantire i servizi che ruotano intorno all'immobile, come strade, fogne, illuminazione, raccolta rifiuti nei cassonetti, scuole per la popolazione che abita e cresce in un quartiere per tutti gli immobili non correttamente denunciati al Catasto (non solo per gli edifici abusivi), i servizi sono erogati senza che tutti paghino il dovuto. E quando non tutti pagano le tasse cosa succede? Che si chiede di pagarne di più a chi già le paga. Il Sole 24 Ore ha, poi, elaborato una stima di quanto costi agli erari locali e a quello statale la mancata regolarizzazione degli immobili non dichiarati in catasto. Dalla sovrapposizione delle ortofoto realizzate nel 2007 sono emersi 1,2 milioni di "differenze". Dati allarmanti, ai quali vanno aggiunte le elusioni fiscali determinate dalle diverse destinazioni d’uso.
Per questo – conclude Filippetti – invitiamo il Comune a rivedere la propria decisione di aumentare l’IRPEF sui redditi di lavoratori dipendenti e pensionati e di avviare, da subito, le opportune verifiche e controlli”.