Aggiornamento professionale di un gruppo di agricoltori lucani che coltivano e allevano nelle loro fattorie secondo i dettami dell’Agricoltura Biologica in visita a realtà del Veneto e della Lombardia che producono e vendono le proprie produzioni biologiche mediante nuove forme di commercializzazione
L’ALSIA Pantano di Pignola ha organizzato, dal 19 al 22 novembre scorso per un gruppo di aziende biologiche agricole lucane, un viaggio studio in diverse regioni italiane per apprendere come i colleghi agricoltori si sono organizzati per commercializzare e far consumare i prodotti biologici locali migliorando la vita di chi consuma e di chi produce, creando lavoro, e distribuendo ricchezza.
Un’occasione di confronto e scambio di esperienze maturata nel corso degli incontri tra la delegazione lucana, guidata dal responsabile ALSIA del comporto produzioni biologiche dr. Giuseppe Mele, e i tecnici delle associazioni dei produttori biologici e dei gruppi di acquisto solidale, delle Marche, dell’Emilia Romagna, del Veneto, della Lombardia e della Campania.
Parlando con gli addetti ai lavori si è potuto capire su come gli agricoltori che coltivano e allevano nelle loro fattorie secondo i dettami dell’Agricoltura Biologica, e che hanno scelto di dare un maggiore valore aggiunto alla produzione rinunciando alla chimica per fare crescere i prodotti nei campi, possano attraverso la vendita diretta, a km zero, della propria merce alimentare avere un ritorno finanziario immediato, facendo allo stesso tempo conoscere e apprezzare ai consumatori la loro produzione di nicchia.
Volendo fare solo un esempio “le pere si pagano in campagna a 0,40-0,50 centesimi al chilo e al mercatino rionale si vende da 0,90 centesimi a 1 euro, con un vantaggio per il consumatore che in negozio la pagherebbe oltre 1,70 euro”.
Un risparmio non da poco conto, se si considera che la crisi economica in atto ha mutato le abitudini di spesa delle famiglie italiane sempre più attente ad adeguare il proprio tenore di vita al reddito con ripercussioni pesanti sulle scelte di consumo e sugli stili di vita che diventano ora espressione della soddisfazione dei bisogni concreti.
In Basilicata in vero non siamo all’anno zero su questo argomento, infatti ormai da anni in regione opera Il Con.Pro.Bio. lucano, un gruppo di offerta di agricoltori dislocato su tutto il territorio della Basilicata che condivide la passione per la produzione biologica, e che lavora insieme per individuare clienti rappresentati da famiglie, comunità e clienti professionali attenti all’alimentazione e all’ambiente. Ognuno dei soci garantisce la propria produzione con una specifica certificazione di qualità, convalidata da uno degli enti autorizzati e verificata da una commissione interna al consorzio.
Le attività del Con.Pro.Bio. nascono da una profonda conoscenza dei prodotti, del territorio di produzione, e dei mercati di riferimento, e sovente scaturiscono da specifici programmi di ricerca ed innovazione tecnologicamente avanzati, realizzati con l’Agenzia Lucana di Sviluppo e Innovazione in Agricoltura (ALSIA) e con il Dipartimento di scienze dei sistemi colturali, forestali e dell’ambiente (Università della Basilicata).