Enzo Acito è il nuovo presidente di Confapi Matera, l’Associazione delle piccole e medie industrie che rappresenta sul territorio circa cinquecento aziende attive sul nostro territorio. L’Assemblea Generale ha eletto anche il Consiglio Direttivo e i due Vice Presidenti.
L’Assemblea Generale di Confapi Matera, riunitasi nella mattinata di sabato 23 novembre presso la sala conferenze della Camera di Commercio, ha rinnovato gli organi statutari con l’elezione del Presidente, del Consiglio Direttivo e dei due Vice Presidenti. L’Assemblea ha eletto Presidente l’ing. Enzo Acito, 58 anni, imprenditore del settore dei servizi avanzati alle imprese, attuale presidente della sezione Unimatica, Unigec e Servizi innovativi di Confapi Matera, che resterà in carica per i prossimi tre anni. Enzo Acito subentra a Vito Gravela, omaggiato con due targhe che testimoniano l’impegno profuso all’interno di Confapi Matera, consegnate dal direttore dell’associazione Pasquale Latorre e dall’imprenditore e componente del Direttivo Carmine Salerno.
Il neo Presidente, che da oltre 20 venti anni partecipa alla vita associativa di Confapi, nel passato è stato anche presidente del Gruppo Giovani Imprenditori e vice presidente dell’Associazione.
Oltre al Presidente, l’Assemblea ha eletto anche i due Vice Presidenti, Silvio Grassi Vicario e Massimo De Salvo Tesoriere, e il Consiglio Direttivo, in gran parte rinnovato. Confermati invece il Collegio dei Probiviri e il Collegio dei Revisori dei Conti.
L’assemblea elettiva giunge in un fase molto delicata dell’economia provinciale, in cui la prolungata recessione economica ha lasciato il segno nel sistema produttivo delle piccole e medie imprese.
“La nuova classe dirigente dell’Associazione – ha dichiarato il Presidente Acito – nel solco della continuità con gli organi uscenti, dovrà farsi carico di rafforzare l’azione di lobbying imprenditoriale e, attraverso il metodo di ascolto della base, intensificare l’azione di promozione dello sviluppo imprenditoriale del territorio”.
“Ai servizi efficienti forniti alle imprese associate, dunque, occorre affiancare una rappresentanza efficace, perché Confapi diventi protagonista nell’elaborazione delle politiche economiche, sociali e industriali del territorio”.
Il neo presidente di Confapi Matera Enzo Acito ha annunciato nel corso dell’assemblea le sue dimissioni da consigliere comunale della Lista Stella: al suo posto subentrerà nei prossimi giorni il primo dei non eletti, Antonio Sansone.
Riportiamo di seguito il testo dell’intervento integrale del presidente di Confapi Matera Enzo Acito durante l’assemblea che si è svolta in mattinata presso la sala conferenze della Camera di Commercio di Matera.
Quando si assume un incarico come questo che oggi mi avete assegnato, dopo il primo impatto in cui prevale la sensazione di una ovvia soddisfazione subentra immediatamente la percezione della responsabilità del ruolo assegnato.
Rappresentare la categoria degli imprenditori significa che devi necessariamente abbandonare la libertà di espressione delle tue convinzioni personali e devi entrare nella logica di rappresentare un pezzo del sistema economico con i suoi legittimi interessi, con le esigenze ed i bisogni che ruotano intorno agli imprenditori, alla tutela degli interessi che non sono solo del profitto ma anche e soprattutto, in questo momento, di sopravvivenza di intere famiglie, degli imprenditori e dei dipendenti.
Non starò a spiegare agli imprenditori cos’è la crisi che ci attanaglia, che ci morde i polpacci e non ci consente di camminare, che non consente di guardare oltre limiti temporali che sono della immediata sopravvivenza.
In altri tempi, forse, il discorso di investitura sarebbe stato farcito dai dati della Svimez, di Bankitalia e del Sole24 ore, per spiegare ed analizzare gli effetti della crisi ed ipotizzare le soluzioni, fornire i dati e le valutazioni.
Oggi non è più il tempo delle analisi, degli studi e delle proiezioni, non è più il tempo per sentirsi dire perché siamo precipitati a questi livelli, i talk show e le manifestazioni pubbliche insistono sulle valutazioni di cosa viviamo tutti noi sulla nostra pelle, nessuno ancora ci ha detto qual è la terapia per uscire dal tunnel, nessuno lo ha ancora detto forse perché nessuno ha soluzioni taumaturgiche per superare questa crisi.
Ecco perché lo spirito associativo potrebbe essere un sistema, non l’ unico e certamente non esaustivo, per affrontare le questioni e proporre le piccole soluzioni che, insieme ad altre, potrebbero costituire l’ indirizzo da perseguire per superare questo momento.
Ed è per questo che il ruolo della associazione dovrà necessariamente essere indirizzato verso altri ambiti sinora meno esplorati.
Credo, inoltre, che il ruolo di rappresentanza della associazione richieda uno sforzo impegnativo ed un ruolo di equidistanza dai partiti per poter meglio difendere le istanze degli imprenditori e sollecitare, quando necessario e senza sconti, la politica ad adottare scelte e decisioni che siano indirizzate allo sviluppo del sistema imprese e del territorio.
Per questi motivi, per coerenza e per adottare da subito il criterio della equidistanza dai partiti politici, mi impegno, davanti a questa assemblea, a dimettermi dal ruolo di consigliere comunale che ufficializzerò durante la prossima seduta del consiglio comunale di Matera.
Credo nella sacralità del ruolo di rappresentanza, nella osservanza del mandato conferito dagli elettori, che siano semplici cittadini o imprenditori associati.
In entrambi i casi il ruolo di rappresentanza e di difesa degli interessi costituisce un punto fermo da cui non intendo derogare.
L’ ho fatto nel ruolo di consigliere comunale nel proporre soluzioni e fornire stimoli che andassero nella direzione del miglioramento della macchina amministrativa oppure per la salvaguardia del patrimonio comunale o per ridurre la spesa con interventi reali che servivano ad eliminare sprechi e situazioni di possibile danno erariale.
Sarà lo stesso impegno che sarà profuso nel ruolo che oggi mi accingo a ricoprire.
Abbiamo iniziato il percorso della consultazione con le categorie per poter elaborare un documento programmatico che fosse la sintesi delle sollecitazioni delle istanze pervenute dalla base associativa, documento che oggi viene sottoposto alla vostra attenzione per avere la vostra approvazione.
Il programma della associazione, nei prossimi tre anni, potrà essere sicuramente emendabile o integrabile con le sollecitazioni ed i suggerimenti che ciascuno di noi è legittimato a fornire al direttivo.
Per questi motivi, per portare avanti questo compito non facile riteniamo doveroso ed essenziale adottare il metodo di ascolto della base, interloquendo fittamente e sistematicamente con le Categorie che compongono l’Associazione e che, a tal fine, saranno opportunamente rivalutate. Nessuno di noi è tuttologo, ma soprattutto il mandato di rappresentanza che viene conferito al Presidente e al Consiglio Direttivo dall’Assemblea necessita di una continua e costanza conferma attraverso la partecipazione dal basso degli associati.
Per questo motivo incontreremo i presidenti delle Categorie con cadenza periodica. Inoltre, intendiamo rilanciare anche il Gruppo Giovani Imprenditori, che è traversale alle Categorie e con il quale occorre infittire il dialogo, individuando per esso un ruolo preciso nell’Associazione, definendo le competenze degli imprenditori junior rispetto ai senior, cioè i temi specifici di cui il GIC dovrà occuparsi.
Del resto la linea politica della nostra Associazione è sempre stata dettata dal basso e il presidente non è altro che un primus inter pares. Dobbiamo dire che finora ce la siamo cavata egregiamente. Mi risulta che le altre associazioni non se la passino molto bene.
La nostra forza è sempre stata quella di essere uniti, ma dobbiamo comunque intensificare gli sforzi perché la crisi è talmente profonda e duratura che potrebbe travolgerci. È vero che gli ultimi 5 anni sono stati i più difficili. Tuttavia abbiamo avuto ugualmente risultati positivi grazie agli associati e alla struttura.
Un serio pericolo, invece, è dato dalla situazione che sta vivendo la Confapi nazionale e che stiamo seguendo con apprensione giorno dopo giorno. Negli ultimi anni abbiamo assistito al rilancio della Federazione Regionale. Tuttavia Confapi Basilicata stenta a decollare pienamente perché risulta problematico – diciamo così – il coordinamento delle due Api provinciali. Né la situazione nazionale, come detto, ci aiuta.
Il vuoto della politica creatosi in Regione negli ultimi mesi, a seguito delle note vicende giudiziarie, ha creato notevoli danni alle imprese lucane, con il potere amministrativo che, per colmare quel vuoto, si è allargato a dismisura a scapito del potere politico.
La nuova classe dirigente dell’Associazione dovrà farsi carico di suggerire le soluzioni alla politica, senza remore e senza sconti, fare lobbying con le altre associazioni del manifesto “Pensiamo Basilicata” e con quelle che ne sono fuori, per cercare di indirizzare le scelte politiche – soprattutto adesso che siamo alla vigilia della nuova programmazione comunitaria – verso le legittime esigenze dei piccoli e medi imprenditori.
Occorre dunque un maggiore colloquio con la politica, soprattutto con quella regionale ma non solo, cercando di mettere da parte il solito sistema della “filiera corta” e dando maggior peso e valore all’azione dell’Associazione, di “Pensiamo Basilicata” e, in via generale, all’azione di lobbying imprenditoriale.
Oggi la crisi, l’evoluzione dei mercati, i cambiamenti strutturali in atto, impongono di ripensare il ruolo delle associazioni imprenditoriali.
In linea di principio le associazioni svolgono due grandi compiti o funzioni: prestare assistenza tecnica alle imprese; promuovere lo sviluppo imprenditoriale del territorio. Confapi Matera finora si è sempre distinta soprattutto per la prima funzione.
La presenza di eccellenti funzionari in settori cruciali come gli appalti pubblici e il settore sindacale e lavoristico, ci ha finora consentito di eccellere fra le altre associazioni. Adesso, tuttavia, occorre fare di più; è necessario cioè sviluppare anche l’altro macro settore in cui operano le associazioni, quello della promozione dello sviluppo, senza tuttavia trascurare il primo aspetto. Ai servizi efficienti occorre affiancare una rappresentanza efficace, perché Confapi diventi protagonista nell’elaborazione delle politiche economiche, sociali e industriali del territorio.
Parafrasando il titolo di un celebre film, questa “non è una regione per imprese”. Pressione fiscale, burocrazia asfissiante, isolamento geografico e tecnologico sono solo alcuni esempi di gap che scontiamo rispetto ad altri territori. La crisi duratura degli ultimi anni ha profondamente ridimensionato il ruolo, ma direi anche il potere, delle associazioni imprenditoriali. Stessa sorte hanno subìto anche i sindacati, ma anche gli altri poteri forti come le banche e i partiti. Il potere non si concentra più in poche lobbies ma si è liquefatto, sfaldato, così come la società, sempre più molecolare. A livello nazionale i sindacati e le associazioni imprenditoriali sono lobbies che hanno perso gran parte delle loro influenza, ridimensionati dalla crisi finanziaria. Oggi più di prima contano le relazioni, e per questo noi dobbiamo esercitare la rappresentanza, il che non significa “filiera corta”.
L’ impegno, quindi, da profondere sarà finalizzato a sviluppare le tematiche che la base ci ha indicato nelle consultazioni, con la speranza che non venga mai meno il supporto che ciascun associato ha il diritto di esercitare e che il nuovo direttivo il dovere di accogliere.
La fotogallery dell’assemblea di Confapi Matera (foto www.sassilive.it – in copertina Enzo Acito)