Puntuale come un orologio svizzero arriva l’allarme di fine anno sul rischio di disimpegno dei fondi europei per l’agricoltura lucana, che con molta probabilità dovrà restituire a Bruxelles circa 30 milioni di euro.
Di fronte all’ennesima constatazione del fallimento della gestione della politica agricola regionale, a parere dell’UCI di Basilicata, non possono essere accampate più scuse, tantomeno giustificazioni tendenti a scaricare le responsabilità sugli agricoltori e sugli operatori del settore, che rischiano di essere beffati e penalizzati due volte; prima per l’errore di destinare una parte rilevante delle risorse al reticolo improduttivo degli Enti collegati alla Regione stessa e in seconda battuta per i tagli che potrebbero essere effettuati sui fondi a disposizione del settore agricolo in conseguenza dell’incapacità di questi Enti pubblici e semipubblici di spendere i fondi loro assegnati.
E’ scandaloso – afferma il Presidente regionale dell’Uci, Nicola Manfredelli – che neanche un euro sia stato speso dei 20 milioni assegnati ai Consorzi di Bonifica e che nel frattempo si sia fatto di tutto per scoraggiare e ostacolare gli investimenti degli agricoltori e degli operatori del settore, anche in virtù dell’asfissiante e irragionevole muro della burocrazia eretto dagli Uffici regionali e dall’Arbea, il cui operato ha creato disagi enormi alla realizzazione dei programmi di sviluppo rurale, in particolare per quanto riguarda i Progetti Integrati di Filiera e i Leader, questi ultimi trasformati da Agenzie di sviluppo Locale a semplici Uffici passacarte, privati della possibilità di realizzare gli interventi di sviluppo programmati secondo il metodo delle scelte dal basso.
A più riprese l’UCI ha denunciato la gravità della situazione, sollecitando la Regione ad intervenire per porre rimedio agli ostacoli da tempo emersi sul versante dei procedimenti burocratici posti in essere, ma anziché tentare di porre rimedio alla situazione, si è preferito far finta di niente, nonostante il monitoraggio intermedio dell’attuazione del PSR 2007-2013 indicasse un vero e proprio crollo degli impegni e della spesa rispetto al programma precedente. A nulla sono valsi neanche i richiami della Corte dei Conti sulle incongruità del bilancio regionale e sul funzionamento degli Enti strumentali che addirittura, come nel caso dell’Arbea, si permettono di distribuire al personale oltre centomila euro di premio di produttività, che suonano come una pesante offesa per l’intero mondo agricolo!
Altro che favole sull’agricoltura lucana. La verità – dice Manfredelli – è che stanno venendo a galla tutti gli errori sulla politica agricola regionale, gestita in maniera assistenzialistica e clientelare, senza nessun risultato significativo nella risoluzione dei problemi, a partire dal risarcimento dei danni subiti dalle aziende alluvionate.
L’Uci sottoporrà al neo Governatore Marcello Pittella, le questioni che riguardano l’agricoltura lucana, ma se dovesse permanere lo stato di penalizzazione e di abbandono del settore non esiterà a porre in atto tutte le forme di protesta e di agitazione del mondo agricolo per ripristinare la corretta gestione degli interventi indispensabili per il rilancio del comparto primario.
Di seguito il rapporto della Rete rurale nazionale gli importi che le Regioni devono spendere entro il 31 dicembre 2013