Una campagna per promuovere le “Diete per anziani in tempi di crisi”, presentate in occasione del Congresso Nazionale della Societa’ Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG), in corso a Torino, è ancor più necessaria in Basilicata dove la crisi è ricaduta sulla tavola degli anziani: due su tre non mangiano a sufficienza per mancanza di risorse economiche. Lo sostiene l’ANISAP (Associazione nazionale strutture sanitarie accreditate private) Basilicata evidenziando che il 20,5% della popolazione lucana ha 65 anni ed oltre, pari ad oltre 118 mila persone, con un trend di età media che è già in aumento ed è destinata ad esserlo di più nel prossimo decennio. La condizione di disagio – che tocca da vicino famiglie lucane con anziani – aumenta del 25 per cento la probabilità di un ricovero in ospedale e accresce la mortalità. Per i medici e’ pero’ possibile mangiare bene spendendo da un minimo di 1,62 euro a un massimo di 5,20 euro al giorno: anche i pensionati con la “minima” possono perciò garantirsi una dieta equilibrata spendendo da meno di 50 euro al mese fino a poco più di 150 euro. Una sorta di ritorno alle origini, con il buon senso delle scelte sui prodotti di stagione, ma che i medici indicano come una vera e propria priorita’.
La SIGG – evidenzia l’Anisap – ha messo a punto tre schemi alimentari considerando le esigenze di anziani di tre diverse fasce d’eta’: quelli fra 75 e 74 anni, per i quali servono 1500-1600 calorie al giorno; gli individui fra 75 e 80 anni, per cui si calcolano 1300-1400 calorie quotidiane; gli ultraottantenni, a cui bastano 1000-1100 calorie per gli uomini l’apporto calorico deve essere leggermente superiore rispetto alle donne, ma basta sostituire i legumi alla carne 3-4 volte alla settimana per riuscirci garantendosi comunque una buona quota di proteine. I menu proposti si basano sulla dieta mediterranea e vedono percio’ protagonisti gli alimenti di origine vegetale, cereali e derivati, olio d’oliva: aggiungendo una giusta quantita’ di prodotti animali come carni, latte e derivati, uova e pesce la dieta diventa equilibrata, adatta a qualsiasi eta’ e soprattutto capace di mantenere l’anziano in salute. La dieta mediterranea che – evidenzia l’Anisap – vede da tempo numerose azioni e progetti a livello regionale, infatti riesce a preservare il DNA dagli errori correlati all’invecchiamento ed e’ quindi un ”elisir di longevita”’.
Gli schemi alimentari suggeriscono, per ciascuna categoria di eta’ e introito calorico, le possibili scelte per colazione, pranzo e cena affiancate dal prezzo minimo e massimo per portare in tavola le pietanze più adatte all’alimentazione degli over 65enni. Cosi’, ad esempio, si scopre che per una colazione a base di latte e fette biscottate o yogurt e pane bianco si spendono dai 30 ai 50 centesimi al massimo; per un pranzo con pasta al pomodoro e uovo oppure a base di minestrone e fettina di manzo si oscilla fra i 60 centesimi e i 2,60 euro; per portare in tavola la cena si va da un minimo di 70 centesimi, se si mangiano verdure, uovo e una banana, a un massimo di 2,15 euro se si sceglie un trancio di tonno da accompagnare con vegetali di stagione e una mela.
Portando in tavola prodotti stagionali e locali a cui aggiungere legumi, carni bianche come pollo e tacchino, uova e pesce azzurro come alici o sgombri si mangia in maniera gustosa, sana e senza spendere troppo. Gli schemi alimentari creati indicano che a un ultraottantenne possono bastare 50 euro al mese per mangiare in modo adeguato, ai ”giovani anziani” con meno di 75 anni servono non piu’ di 150 euro.
Nov 28