“Le ultime elezioni regionali avvenute nella nostra regione hanno determinato un quadro politico con alcuni lati chiari ed oscuri la cui chiave di lettura è difficile da dare. Alcune figure nuove di consiglieri, compreso lo stesso presidente della Regione, possono anche far sperare che vi sia finalmente dopo anni di bui completi uno spiraglio di tendenza innovativa nel modo di governare la Basilicata”. E’ quanto afferma il Segretario Provinciale della Ugl di Matera Luigi D’Amico, il quale si augura che il prossimo esecutivo possa finalmente affrontare le molteplici tematiche che assillano le popolazione lucana a partire dallo sviluppo e occupazione. “E’ cresciuta e continua a crescere il livello di povertà in Basilicata, aumentando il livello di estremo disagio economico e sociale in molti strati della società lucana”. D’Amico auspica che, “il prossimo esecutivo, contrariamente a ciò che non ha fatto quello trascorso, affronti il problema dello sviluppo e dell’occupazione a partire da una politica industriale che incentivi con un serio progetto gli insediamenti a partire dall’area industriale della Val Basento. Il turismo, l’agricoltura, i servizi materiali ed immateriali sono ad un livello di degrado assoluto senza uno straccio di speranza e men che meno di futuro”. Il sindacalista dichiara, altresì, che “in Basilicata vi è un sistema di impresa che va avanti da solo senza una guida che li metta al riparo dalle conseguenze della crisi economica che attraversa il nostro Paese. I soggetti che rappresentano il mondo imprenditoriale, ad iniziare dalla Confindustria, garantisce la normalità con una sterile gestione delle numerose ed irreversibili crisi che colpiscono le imprese locali, quando invece occorre che abbia un ruolo, una responsabilità ed una determinazione maggiore verso le istituzioni”. D’Amico conclude, affermando che “la Basilicata nei prossimi anni gestirà centinaia di milioni di euro derivanti dalle royalties e dai fondi europei dell’obiettivo 1 che possono contribuire a far si che si inizi a dare risposte ai tanti giovani disoccupati, ai tantissimi lavoratori che hanno perso il proprio posto di lavoro, ai Cassintegrati e/o in mobilità in deroga, alle stesse famiglie che vivono momenti difficili che non si vedevano dai tempi del dopo guerra”.