Mercoledì 7 maggio, a Matera, nell’ambito di un preordinato servizio volto a tutelare l’importante e ricco patrimonio archeologico della provincia e a contrastare il fenomeno dello scavo archeologico abusivo, i carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Bari e quelli del Comando Provinciale di Matera hanno fermato quattro persone, sorprese mentre effettuavano scavi abusivi in un’area protetta archeologica.
I quattro, tutti della provincia di Bari, sono stati fermati dai militari proprio mentre, con varie attrezzature, stavano effettuando numerosi scavi nell’area materana archeologica di Timmari, alla ricerca di reperti.
Nel corso dell’operazione, sono stati recuperati circa 100 pezzi e reperti archeologici di notevole valore e pregevole fattura (vasi, crateri, ampolle, ecc…), risalenti al III Secolo A.C., già sottratti dai “tombaroli” da alcuni siti funerari della citata area.
Oltre ai reperti, i militari hanno sequestrato l’attrezzatura impiegata sia per le operazioni di sondaggio che per quelle di scavo, fra cui anche 2 metal detector.
Nel corso di una successiva perquisizione, svolta a casa di uno dei fermati, sono stati ritrovati altri reperti falsi e pronti per essere immessi sul mercato clandestino di materiale archeologico.
I quattro sono stati così denunciati per danneggiamento del patrimonio archeologico nazionale e violazione delle norme sugli scavi archeologici.