La musica italiana, che si fonde per la prima volta con quella aborigena, una coraggiosa contaminazione culturale animata da un solo messaggio, e cioè che la fusione tra mondi diversi è straordinariamente possibile, se ti lasci trasportare dalle emozioni e dalla musicalità di chi trasmette innanzitutto passione. E’ il messaggio che Stefano Artiaco, poliedrico artista partenopeo, ha lanciato dalla tredicesima edizione del Festival di Potenza dove si è esibito dando prova di essere uno sperimentatore di nuove sonorità alla continua ricerca della sinergia tra parole e musica, che tendono a riferirsi ad un concetto di “amore universale”. Stefano per raccontare il suo percorso preferisce partire dall’ “avventura musicale e culturale”, che lo ha visto protagonista in concerti live in Australia accompagnato dal gruppo aborigeno Descendance aboriginal, con la soddisfazione di ricevere un premio dal governo australiano , un Adwards per la “diffusione multiculturale”. La musica è infatti lo strumento più diretto per sconfiggere razzismo e pregiudizi di ogni natura. Sono gli occhi del cantautore, prima delle sue parole, a trasferire le emozioni dell’Australia, persino i colori e la grande umanità degli aborigeni. In Italia la canzone “Gli uomini del mondo” e’ stata ai vertici della classifica italiana di vendite hit parade (FIMI) per tre mesi. Poi lo scorso anno l’uscita del nuovo singolo “Nathalie” contenente anche la versione inglese de “Gli Uomini del Mondo” – “All the people of the world” – con i due videoclip allegati al singolo (le riprese sono realizzate dal regista Davide Fontana in collaborazione con Oscar Ferronato). La realizzazione musicale e’ stata affidata alla produzione di Alterisio Paoletti, per la Fox Production&Music. Con Nathalie, in rotazione radiofonica e televisiva internazionale Artiaco è tornato dal suo pubblico dopo l’ultimo suo fortunato album dal titolo “Cantico D’Amore” (2009). Il testo di Nathalie è stato scritto da Stefano Artiaco ed è liberamente riadattato dal brano “Honesty” di Billy Joel. «Sono contento, afferma il cantautore, che questa canzone sia arrivata in pochissimo tempo nel cuore delle persone e soprattutto dei giovani, che hanno bisogno più che mai di amare, sognare, credere nei valori autentici della vita». La semplicità di Stefano non deve ingannare perché invece è “grande” nel trasmettere emozioni che attraverso vocalità e suoni raggiungono i sentimenti e danno una carica di serenità interiore.
Nov 30