Imprese, prodotto, territorio, il protagonismo degli agricoltori per una Basilicata competitiva: su questi temi la Cia-Confederazione Italiana Agricoltori della Basilicata – circa 30mila associati e 12mila aziende – ha avviato la fase preparatoria alla VI assemblea elettiva del sistema confederale che si concluderà con il congresso nazionale convocato a Roma il 26-28 febbraio 2014. L’inizio del confronto è avvenuto nell’assemblea regionale, sabato scorso, presieduta da Donato Distefano e conclusa da Alberto Giombetti, coordinatore della giunta nazionale della CIA. Oltre alle questioni organizzative i dirigenti lucani hanno definito le proposte per i primi cento giorni del nuovo Governo Regionale Pittella e per chiudere il Programma Psr 2007-2014 scongiurando il rischio del disimpegno.
L’assemblea ha quindi approvato il regolamento elettorale della VI° assemblea elettiva sistema CIA di Basilicata: sono previste circa 50 Assemblee elettive di cui 40 comunali/intercomunali, 3 delle Associazioni di persone Agia-Giovani Imprenditori, Donne in campo, ANP Associazione Pensionati. Inoltre, per la fine di gennaio 2014 si terranno le tre Assemblee Comprensoriali (province CIA), Potenza Sud, Potenza Nord e Materano; la fase del confronto sul territorio si concluderà con l’assise regionale a metà febbraio 2014. Inoltre è stato deciso di affiancare al documento programmatico nazionale dal titolo “Piu’ agricoltura per sfamare il mondo, più reddito per gli agricoltori”, un documento programmatico regionale che integra il documento nazionale e si compone di 5 schede tematiche: Il progetto economico della CIA in Basilicata, associazionismo e relazioni con il mercato; Il sistema agroalimentare lucano, tra filiere, reti d’impresa, distretti produttivi; Il giusto reddito per gli agricoltori, organizzazione dei servizi, mezzi tecnici e sistemi di quotazione; Produzioni Agroalimentare e agricoltura multifunzionale e pluriattiva e la nuova PAC 2014/2020; Agricoltura e Mezzogiorno d’Italia.
La seconda questione affrontata e discussa riguarda l’avvio delle attività della legislatura regionale riferite al settore agricolo. Sono state riprese le indicazioni dei documenti programmatici consegnati nella fase preelettorale al neo eletto governatore Pittella, rilanciando in particolare le 5 questioni che secondo la CIA possono essere affrontate nei primi 100 giorni dal nuovo esecutivo:
1) Approvazione e attivazione dell’accordo di partenariato istituzionale propedeutico alla programmazione 2014/2020.
2)La nascita del Dipartimento per le politiche Agricole, agroalimentare, dello sviluppo rurale e economia montana e la gestione delle risorse forestali, idriche e naturali.
3) Interventi per la difesa idrogeologica e idraulica con particolare riguardo all’area metapontina, oltre alla predisposizione e la definizione di un fondo regionale a mutualità pubblica per gli eventi e le calamità naturali.
3) Programma di semplificazione e sburocratizzazione degli adempimenti e adozione di un sistema unico di controllo e verifiche nelle PMI agricole da parte delle autorità pubbliche.
5) Approvazione del DDL di sostegno e semplificazione delle procedura per la produzione, lavorazione e vendita delle produzioni tipiche e tradizionale e la macellazione aziendale.
Il terzo tema affrontato è stato quello della spesa del PSR 2007/2013 con il potenziale disimpegno e la conseguente restituzione di oltre 30 Meuro a Bruxelles. Su tale problematica – ha spiegato il presidente Donato Distefano – abbiamo espresso da tempo la nostra posizione, a partire dai bandi aggravati da un sistema autorizzatorio complesso e da una crisi di liquidità delle aziende. Per tali ragioni oltre ad essere particolarmente preoccupati riteniamo che bisogna attivarsi e dare il proprio contributo affinchè venga scongiurata tale evenienza, a maggior ragione perchè siamo in presenza di oltre 500 progetti utili in graduatoria e finanziabili, aspetto questo che finisce per rendere ancora più incomprensibile e oggettivamente contraddittoria lo status della spesa PSR in Basilicata. Per la CIA in questa fase – aggiunge Distefano – bisogna adoperarsi per evitare la restituzione anche di un solo euro, e noi pur in presenza di precise responsabilità ci adopereremo con i nostri Uffici, il CAA, i Dirigenti i tecnici per assistere e affiancare le Aziende Associate e tutti gli Agricoltori che hanno proposto progetti d’investimento, affinchè nei limiti del possibile si acceleri la realizzazione delle opere, la rendicontazione, sensibilizzando progettisti e imprese realizzatrici per far in modo che tutto ciò che è rendicontabile sia portato a spesa. Questa impostazione – conclude il presidente della Cia – ci sembra la più fruttuosa e anche la più responsabile in un momento di oggettiva difficoltà del settore che ha bisogno di risposte concrete sul versante del sostegno agli investimenti in un quadro di forte semplificazione.