“I sindacati non lasciano soli gli imprenditori come Pasquale Natuzzi a combattere per l’affermazione della legalità contro il sommerso. Noi siamo impegnati perché alla commozione e al cordoglio per quanto è accaduto a Prato seguano azioni ed iniziative ancor più efficaci di contrasto al lavoro nero che in alcuni casi è autentica schiavitù”. E’ quanto affermano i segretari della Uil del Materano Franco Coppola e della Feneal del Materano Valeriano Delicio in riferimento alla lettera aperta – pubblicata oggi dai quotidiani La Gazzetta del Mezzogiorno e Il Sole 24 Ore – che l’amministratore del Gruppo Natuzzi ha scritto al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, chiedendogli di «non lasciarci soli» e il sostegno del Capo dello Stato.
Nel ricordare che “i sindacati pugliesi e lucani confederali e di categoria del settore mobile imbottito sono impegnati a vigilare per l’attuazione dell’accordo firmato il 10 ottobre scorso per la gestione di 1.506 esuberi dell’azienda del distretto murgiano”, i dirigenti Uil e Feneal aggiungono che “è sicuramente utile l’iniziativa per riaccendere l’attenzione del Governo e del Parlamento sulla necessità di adeguare la normativa di legge specie in materia di controllo sulle condizioni di lavoro e l’applicazione dei contratti anche nelle aziende gestite da stranieri che operano nel nostro Paese. Solo le imprese gestite da cinesi in Basilicata sono 135 e in buona parte nel Polo del Salotto dove da tempo i sindacati di categoria sollecitano più controlli per verificare le condizioni degli operai cinesi e anche italiani”.
Dic 04