La Corte Costituzionale boccia la legge elettorale. Il Porcellum è incostituzionale sia rispetto al premio di maggioranza e sia per la mancanza delle preferenze. Una decisione che potrebbe provocare molto presto un terremoto istituzionale visto che i parlamentari abusivi sarebbero 148, tutti del PD e tra questi c’è anche la materana Maria Antezza. Nel caso in cui la sentenza fosse applicata il centrodestra salirebbe a 190 parlamentari rispetto ai 124 attuali, con due in meno rispetto al centrosinistra.
In proposito la Consulta precisa che “le motivazioni saranno rese note con la pubblicazione della sentenza, che avrà luogo nelle prossime settimane e dalla quale dipende la decorrenza dei relativi effetti giuridici”, che sono retroattivi. Di fatto, il giorno in cui la sentenza verrà pubblicata, il Parlamento verrà svuotato di ogni legittimità. La Corte Costituzionale precisa comunque che “resta fermo che il Parlamento può sempre approvare nuove leggi elettorali, secondo le proprie scelte politiche, nel rispetto dei principi costituzionali”.
In buona sostanza l’Italia potrebbe ritrovarsi in una situazione inedita e comunque paradossale perchè sarebbe il primo Paese con un governo illegittimo, che dovrebbe subito approvare una nuova legge elettorale con la quale andare a votare al posto del Porcellum.
In proposito è stata inviata alla nostra redazione una nota di Gianfranco Blasi, direttore scientifico del Centro studi “Sud’Altro”. Di seguito il testo integrale.
I riverberi della decisione della Corte Costituzionale sulle Regioni.
Il caso Basilicata
La Corte Costituzionale, nella bocciatura di alcuni aspetti fondamentali della legge elettorale, introduce, in via indiretta, un’altra questione che riguarda le regioni. O, almeno, quelle regioni, nelle quali il premio di maggioranza si esprime attraverso il così detto “listino”. Cioè una quota di eletti iscritta in una lista bloccata. Aspetteremo le motivazioni che la Corte Costituzionale allegherà alla sentenza, ma è fuor di dubbio che l’indirizzo è quello che, sia l’eccesso di premio di maggioranza, che le liste bloccate possano considerarsi fin da oggi anticostituzionali. Ciò crea un “vulnus” nella elezione di alcuni consigli regionali e, fra questi, quello della Basilicata.
In quest’ultima tornata vi sarebbero almeno due consiglieri regionali eletti in una condizione di delegittimazione costituzionale. Quelli provenienti da liste bloccate e attribuiti ad una maggioranza già autosufficiente per i voti espressi al presidente più votato e – sulla quota proporzionale – dalle liste collegate.
Un meccanismo più volte contestato, in passato, che aveva portato, qualche anno fa, lo stesso consiglio regionale lucano a legiferare in materia.
Facciamo questa valutazione senza introdurre elementi politici e stime sulla legittimità del nuovo consiglio regionale. L’orientamento del corpo elettorale è stato netto. Proviamo però, di seguito, a leggere alcune debolezze strutturali di questa legge elettorale regionale:
1. Non è garantita una rappresentanza territoriale omogenea. Gli agglomerati urbani con forte residenzialità sono nettamente favoriti rispetto alle aree a scarsa densità antropica.
2. Non è possibile esprimere un voto di genere, come già avviene nella elezione dei consigli comunali. Non è un caso che in Basilicata non vi siano donne elette.
3. La provincia di Matera è nettamente sfavorita nell’attribuzione dei seggi, che, per altro, vengono assegnati molto più spesso con i resti e non già con i quozienti pieni.
4. il premio di maggioranza è attribuito su una lista bloccata, preparata nelle segreterie di partito, con una scarsa incidenza da parte dell’elettore, che rivolge la sua attenzione al candidato presidente della coalizione e non già al listino bloccato ad egli aggregato.
Ci auguriamo che queste valutazioni siano di stimolo al dibattito e consentano al nuovo consiglio regionale di predisporsi ad una rapida e lucida stagione di riforme istituzionali, che debbono riguardare l’annoso problema della riscrittura dello Statuto, la riorganizzazione degli assessorati e della pubblica amministrazione regionale e degli uffici, oltre ad una nuova e, a nostro giudizio, imprescindibile legge elettorale.
Da ciò, sia chiaro, dipende la stessa qualità della politica e la credibilità della nostra classe dirigente.
La rappresentanza deve partire dalla centralità del popolo sovrano. Il voto regionale ha la necessità di garantire almeno quattro priorità irrinunciabili:
1. La rappresentanza territoriale e la coesione sociale fra le diverse aree regionali.
2. La presenza di eletti chiaramente prescelti dal corpo elettorale.
3. La presenza di genere.
4. Una maggioranza chiara, ma non espansiva, da attribuire alla coalizione vincente.
5. Il ruolo dell’opposizione e delle minoranze politiche.
Non pensiamo di essere originali se osserviamo che ogni democrazia può dirsi evoluta e credibile solo se è capace di esprimere questi valori.
Gianfranco Blasi, direttore scientifico del Centro studi “Sud’Altro”
State tranquilli che non sentiremo affatto questa mancanza!!!!!!qualcuno mi sa dire a cosa servono i nostri parlamentari e chi li ha eletti di propria volontà’.
tutti sapevano che i componenti della partitocrazia inette, specie quelli del partito derogatico, sono da anni abusivi… dimettetevi se avete senso della vergogna
Ed io invece dico che questa legge da subito etichettata porcata fatta dal centrodestra per paura della disfatta che poteva subire nel 2006,doveva essere subito abolita,immediatamente dopo la firma dell’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi,invece si è aspettato 8 anni, incredibile, e nel frattempo con questi parlamenti compresi quello del 2006,2008, non legali tra virgolette, si è eletto due volte Giorgio Napolitano come Presidente della Repubblica,si sono nominati gli stessi giudici della Corte Costituzionale che ora hanno bocciato la legge dunque dovrebbero essere tutti decaduti anche i giudici che sarebbero illegali e che di conseguenza non potevano bocciare la legge perchè nominati da quel Presidente della Repubblica che a sua volta nominato da quel parlamento eletto con una legge elettorale che non rispetta la costituzione e che come parlamento ha eletto anche alcuni giudici della medesima Corte Costituzionale.Dunque il governo e il parlamento andranno avanti cosi come prefissato faranno la legge elettorale ed altre cose perchè nelle ultime votazioni come nelle due precedenti se è si votato con una legge elettorale che non rispettava la Costituzione ma si è votato liberamente e democraticamente altrimenti le decadenze sarebbero a successione creando un vuoto nello Stato democratico.
Per Capo Redattore aspettiamo le motivazioni della Corte Costituzionale nelle quali non sarà scritto nessun cambiamento numerico di parlamentari altrimenti come scritto nel post precedente,ci sarebbe una successione di decadenze e lo chieda anche al professor Blasi,Direttore scientifico del centro studi Sud’Altro.Con questo la ringrazio per le notizie che lei e i suoi colleghi date sul territorio materano e murgiano che svariano dalla cronaca alla politica al turismo allo sport ed altre notizie
quella lì che non merita diessere chiamata per nome non ha detto una parola e sottolineo una parola in parlamento per l’alluvione che abbiamo avuto…è una vergogna
Intanto, quella lì e la sua famiglia, continuano a comandare a Matera e nell’intera Regione.
Questo giusto a titolo esemplificativo, per far vedere quanto è idiota chi vota lei e i suoi adepti.
Stiamo sprecando parole per gente che non merita neppure menzione!!!!!!!
affatto D’ACCORDO con bellod delle parole.
Antezza? A casa? Che bella notizia
Hanno vinto i cittadini liberi, hanno vinto coloro che non sono andati piu a votare e che in molti li hanno tacciati per astensionisti. Hanno vinto coloro i quali non si sono resi complici di una legge elettorale vergognosa che ha offeso l’intelligenza umana, che ha dato l’occasione a tanti personaggi indegni (specie i ripescati, frutto di quel vergognoso premio di maggioranza ) di sedere in parlamento. Intervenga il presidente della Repubblica per sciogliere le camere, anche se dubito che ne abbia titolo.